di Redazione, 30-01-2025 ore 20:30 |
La chiave di svolta sembra essere finalmente stata trovata. Le proiezioni dei principali modelli matematici convergono sempre più verso un febbraio che potrebbe riportarci indietro nel tempo, a un inverno che sa di storia. Il paragone più suggestivo e intrigante è con il celebre febbraio del 1956, quando gelo e neve si presero la scena in maniera prorompente, segnando una delle fasi invernali più rigide e spettacolari mai registrate sul nostro Paese. Ebbene, il febbraio del 2025 potrebbe non essere troppo lontano da quello scenario. Partiamo con un breve salto nel passato. Il febbraio del 1956 viene ricordato come uno dei mesi più freddi del ventesimo secolo. L’Italia intera fu colpita da ondate di gelo provenienti dalla Siberia, con nevicate estese che imbiancarono persino città come Roma, Napoli e Palermo. Le temperature scesero di parecchi gradi sotto lo zero, e per settimane il nostro Paese si trovò intrappolato in un inverno che sembrava non voler finire. Nevicò copiosamente su coste e pianure, creando un paesaggio da fiaba ma anche disagi importanti per le popolazioni dell’epoca. Fu un evento eccezionale, in cui l’Europa si trovò sotto l’assedio di un vortice polare particolarmente debole, che favorì l’ingresso di correnti gelide sull’intero continente. Tornando al presente, febbraio 2025 mostra segnali che richiamano proprio quel tipo di configurazione atmosferica. La debolezza del vortice polare, un anticiclone siberiano che spinge verso ovest e una serie di ondulazioni troposferiche stanno creando le condizioni ideali per un inverno “vecchio stile”. L’Europa è già pronta a ricevere le prime incursioni fredde, e l’Italia si prepara a vivere un mese caratterizzato da gelo e neve, con fasi alterne di pausa e ripresa. Le dinamiche che potrebbero riportarci a uno scenario simile al 1956 prevedono un affondo di aria gelida dalla Russia già nei primi giorni di febbraio. La configurazione sinottica attuale mostra un ponte anticiclonico che collega l’Atlantico alla Scandinavia, favorendo la discesa di correnti fredde verso l’Europa centrale e il Mediterraneo. Questo tipo di configurazione, nota come blocco scandinavo, è una delle più promettenti per gli amanti della neve e del freddo. Stando agli ultimi aggiornamenti, il freddo si farà sentire prima sulle regioni adriatiche, con nevicate possibili a quote collinari già nei primi giorni del mese. Tuttavia, il vero spettacolo potrebbe arrivare nella seconda decade di febbraio, quando un ulteriore impulso di aria siberiana potrebbe irrompere sull’Italia. Se questo scenario dovesse realizzarsi, non sarebbe esclusa la possibilità di neve in pianura su molte regioni, dal Nord al Sud. Da Milano a Torino, passando per Firenze, Roma e Napoli, fino ad arrivare a Bari e Lecce, il rischio di imbiancate è concreto. Naturalmente, come accadde nel 1956, non si tratterebbe di un freddo continuo e ininterrotto. Sarebbe più realistico aspettarsi un mese scandito da pause anticicloniche, con temporanei rialzi termici, seguiti da nuove incursioni fredde. Questo renderebbe il febbraio 2025 non solo gelido, ma anche dinamico e imprevedibile, con una varietà di situazioni meteorologiche che potrebbero coinvolgere tutto il Paese. Non va sottovalutata, inoltre, la possibilità di episodi di neve su coste e pianure. Le termiche previste dai modelli indicano valori estremamente bassi, con punte di -8°C a 850 hPa, un livello che potrebbe favorire nevicate anche a bassa quota, specie nelle regioni centrali e meridionali. In particolare, l’Adriatico e il Tirreno potrebbero diventare i principali protagonisti di queste ondate nevose, con accumuli significativi anche in città poco abituate a vedere la neve. Un altro elemento interessante è rappresentato dal ruolo dell’anticiclone delle Azzorre. La sua posizione defilata sull’Atlantico occidentale potrebbe continuare a favorire il flusso di aria gelida verso il Mediterraneo, mantenendo aperta la porta dell’est per gran parte del mese. Se questo schema dovesse consolidarsi, le possibilità di vivere un febbraio da ricordare aumenterebbero esponenzialmente. Naturalmente, è bene ricordare che le proiezioni meteo a lungo termine vanno prese con cautela. La complessità delle dinamiche atmosferiche rende difficile prevedere con certezza ogni dettaglio. Tuttavia, i segnali sono chiari: febbraio 2025 ha tutte le carte in regola per riportarci un inverno vero, fatto di gelo e neve, proprio come quelli di una volta. Che sia un mese capace di far rivivere la magia del 1956 o meno, una cosa è certa: febbraio promette di non lasciare indifferenti, e l’Italia si prepara a riscoprire un inverno che ha voglia di fare la voce grossa. 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