Bolide gelido dal Mar Nero verso il Sud Italia, neve e gelo con abbondanti nevicate fino in pianura, l'analisi


di  Redazione, 29-01-2025 ore 13:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Un nuovo scenario meteorologico di stampo prettamente invernale potrebbe profilarsi a partire da giovedì 6 febbraio, quando un cosiddetto “nocciolo freddo” proveniente dal Mar Nero potrebbe raggiungere il bacino del Mediterraneo centrale. Questa dinamica, tipica delle circolazioni provenienti da nord-est, lascerebbe spazio a fenomeni in parte inusuali per il periodo, con possibilità di nevicate a quote collinari e localmente fino in pianura, soprattutto sulle regioni del medio-basso versante Adriatico come Abruzzo meridionale, Molise e Puglia centro-settentrionale. Il quadro meteorologico prospettato dal run di controllo del modello GEFS (Global Ensemble Forecast Model) mostra, infatti, il rischio di un raffreddamento marcato tra il 6 e il 7 febbraio, anche se – va sottolineato – si tratta di una proiezione a medio-lungo termine, dunque da confermare nei prossimi aggiornamenti.

Come si svilupperebbe l’irruzione fredda?
Le correnti provenienti dal Mar Nero, in genere, attraversano i Balcani e poi raggiungono il versante orientale della nostra Penisola. Il passaggio sull’Adriatico può favorire un incremento di umidità, generando instabilità atmosferica che, a contatto con l’aria decisamente più fredda in quota, può dar vita a rovesci temporaleschi marittimi lungo le coste e precipitazioni nevose nell’entroterra appenninico. In questo caso, il target principale sarebbero proprio le regioni del medio Adriatico, in particolare tra l’Abruzzo meridionale, il Molise e la Puglia centro-settentrionale. Secondo l’attuale tendenza, le nevicate potrebbero scendere inizialmente sui 200-300 metri di quota già nella giornata di giovedì 6 febbraio, per poi coinvolgere, in maniera più estesa, anche aree di pianura nel corso di venerdì 7.

Venti forti e temporali marittimi
Con l’arrivo di questa massa d’aria fredda, è lecito aspettarsi un sensibile rinforzo dei venti dai quadranti nord-orientali. Le raffiche, talvolta intense, potranno superare i 50-60 km/h sulle zone costiere adriatiche, favorendo il moto ondoso e l’innesco di temporali marittimi, particolarmente frequenti quando l’aria fredda scorre al di sopra della superficie marina più calda. Questi fenomeni possono assumere carattere di rovescio temporalesco, con precipitazioni intense ma di breve durata, spesso accompagnate da grandine o neve tonda nelle zone interne prossime alla costa. Nelle aree collinari, invece, con temperature più basse, potrebbero manifestarsi nevicate a carattere intermittente.

Dove e quando potrebbe nevicare
La giornata di giovedì 6 febbraio vedrebbe dunque l’inizio di questo potenziale peggioramento. L’aria fredda in quota, associata al nocciolo gelido in arrivo dal Mar Nero, comincerebbe a raggiungere l’Abruzzo meridionale, il Molise e parte della Puglia centro-settentrionale. In queste zone, le precipitazioni potrebbero risultare nevose già intorno ai 200-300 metri di quota, specie se i fenomeni dovessero assumere una certa intensità. Con il passare delle ore, e soprattutto durante venerdì 7 febbraio, l’ingresso ancor più marcato dell’aria fredda potrebbe portare la quota neve verso il livello del mare, consentendo fioccate anche sulle zone pianeggianti. Le maggiori probabilità di neve fino al piano si concentrerebbero, secondo le proiezioni attuali, lungo la fascia costiera e immediatamente interna dell’Adriatico centrale e meridionale, mentre procedendo verso l’entroterra, le precipitazioni potranno intensificarsi o attenuarsi a seconda dell’orografia e delle convergenze dei venti.

Il ruolo del modello GEFS e l’affidabilità della previsione
È bene precisare che tutto questo scenario prende spunto, al momento, da alcuni output modellistici come il run di controllo del modello GEFS. Questo tipo di previsione viene prodotto da un insieme (ensemble) di corse modellistiche che variano leggermente le condizioni iniziali, per valutare la probabilità che un determinato scenario si verifichi. Il fatto che diverse corse del modello tendano a ripetere questa dinamica suggerisce che l’evento non sia puramente una “chimera meteorologica”. Tuttavia, dato che mancano ancora parecchi giorni all’ipotetica irruzione fredda, l’affidabilità previsionale è da considerarsi di livello medio-basso: ogni variazione significativa nel posizionamento del minimo di pressione o nella traiettoria del nucleo freddo potrebbe modificare sensibilmente la localizzazione e l’intensità delle precipitazioni, nonché la quota neve.

Gli appassionati di neve e freddo, quindi, potranno iniziare a seguire con interesse gli aggiornamenti quotidiani dei vari centri di calcolo, consapevoli però che l’esito finale di questa irruzione è ancora in parte incerto. Basti pensare che una lieve deviazione verso nord o verso sud della saccatura di bassa pressione potrebbe cambiare le sorti precipitazionali di una singola regione, favorendo o, al contrario, penalizzando le nevicate più intense in zone specifiche.

Perché è importante attendere conferme
Nel mondo della meteorologia, specialmente in inverno, le dinamiche che portano la neve a bassa quota in Italia sono spesso frutto di incastri perfetti: servono temperature sufficientemente fredde in quota, un adeguato apporto di umidità, una circolazione atmosferica che veicoli le masse d’aria instabili proprio sulle regioni interessate. Piccole variazioni di uno di questi fattori possono stravolgere completamente le previsioni. Ecco perché, sebbene le carte odierne propongano un’elevata probabilità di nevicate in pianura tra il 6 e il 7 febbraio su Abruzzo meridionale, Molise e Puglia centro-settentrionale, è opportuno attendere i prossimi giorni per avere indicazioni più chiare.

In conclusione, la possibilità di vivere un episodio invernale di tutto rispetto, con fiocchi bianchi che raggiungono anche i settori costieri, non è affatto remota. L’arrivo del nocciolo freddo dal Mar Nero, i venti impetuosi dai quadranti orientali e la conformazione geografica delle regioni adriatiche costituiscono gli ingredienti giusti per una “classica” irruzione invernale. Tuttavia, la distanza temporale ci impone cautela: sarà fondamentale seguire gli aggiornamenti delle previsioni e dei modelli numerici, per valutare come si evolverà realmente la situazione e quali saranno le zone maggiormente coinvolte da possibili nevicate fino in pianura.

Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia:

 




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