Gelo esplosivo al di là dell'Adriatico pronto a investire l'Italia da Milano a Roma e a Bari, meteo da neve e ghiaccio, arrivano ulteriori conferme


di  Redazione, 29-01-2025 ore 12:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Di seguito un approfondimento meteorologico che, secondo gli ultimi aggiornamenti modellistici, descrive la possibile ondata di gelo che potrebbe investire l’Europa orientale, spingersi inizialmente verso Grecia e Turchia e, in un secondo momento, retrocedere fra Europa centrale e Balcani, interessando infine anche le regioni adriatiche centromeridionali dell’Italia. Si noti che, come spesso avviene nelle previsioni a medio termine, le tempistiche e l’esatta traiettoria dell’aria fredda potrebbero ancora subire modifiche. Tuttavia, gli ultimi dati indicano uno slittamento del “target” del gelo dalla prima previsione sul 3-4 febbraio a una più probabile finestra intorno al 6-8 febbraio.

1. Formazione del nucleo di aria fredda sull’Europa orientale

Secondo i principali modelli meteorologici (ECMWF, GFS e altri), nei prossimi giorni si prevede la formazione di un robusto nucleo di aria molto fredda in discesa da latitudini settentrionali verso l’Europa orientale. Questa dinamica si origina principalmente a causa di un’ampia area di alta pressione che tende a stazionare tra la Russia europea e le regioni più a nord dell’Europa continentale. Tale struttura anticiclonica, spingendo aria più mite verso le latitudini settentrionali, favorisce contemporaneamente la discesa di correnti gelide di origine artica o continentale lungo il suo bordo orientale e meridionale.

In queste circostanze, l’Europa orientale si prepara spesso a registrare un marcato calo delle temperature. Si tratta di correnti d’aria che, muovendosi su un territorio ampio e prevalentemente continentale, tendono a raffreddarsi ulteriormente, mantenendo caratteristiche molto fredde e secche. Quando poi tali masse d’aria riescono a valicare barriere orografiche o a superare certe configurazioni di pressione, possono estendersi verso sud o verso ovest, con effetti talvolta di portata notevole.

2. Primo movimento verso Grecia e Turchia

Le emissioni modellistiche più recenti indicano che, in un primo momento, l’aria fredda dovrebbe dirigersi prioritariamente verso la penisola balcanica, la Grecia e la Turchia, dove potrebbe generare un sensibile calo termico. Non è da escludere la possibilità di precipitazioni nevose anche a quote medio-basse in diverse zone del settore balcanico, specie nelle aree interne e montuose, ma occasionalmente anche in alcune località costiere. In Grecia, soprattutto nelle regioni settentrionali e sulle alture, l’irruzione gelida potrebbe produrre fenomeni nevosi fuori stagione per quelle località meno abituate a ricevere neve in quantità.

La Turchia, in particolare nelle sue regioni occidentali, potrebbe sperimentare un brusco calo delle temperature, con nevicate che, a seconda dell’intensità dell’irruzione, potrebbero raggiungere anche i dintorni di Istanbul e altre aree più interne, confermando un assetto tipico di un’ondata di freddo proveniente dall’Europa orientale.

3. Possibile moto retrogrado e coinvolgimento dell’Europa centrale e dei Balcani

Una caratteristica interessante di questa configurazione sinottica è la possibilità che l’aria fredda, dopo aver raggiunto l’area della Grecia e della Turchia, si riorganizzi e retroceda verso nord-ovest, assumendo un moto “retrogrado” rispetto al flusso dominante da ovest verso est tipico delle medie latitudini. Tale “ritorno all’indietro” si verifica quando il cuore dell’alta pressione in posizione settentrionale o nordorientale si sposta leggermente, creando le condizioni per un’avvezione di aria fredda che si muove controcorrente. Questa situazione può innescare un ulteriore raffreddamento di parti dell’Europa centrale, in particolare alcuni settori della fascia danubiana, e dei Balcani.

Con il moto retrogrado, i Balcani centrali e occidentali potrebbero essere investiti da questa massa d’aria gelida, con nevicate possibili anche nei Paesi come Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, fino a lambire l’Ungheria e l’area carpatico-danubiana. In questa fase, le temperature subirebbero un crollo consistente, soprattutto nelle ore notturne, favorendo gelate diffuse.

4. Effetti sulle regioni adriatiche centromeridionali

Gli ultimi aggiornamenti indicano che, in un secondo momento, le regioni adriatiche dell’Italia centromeridionale potrebbero sperimentare questa ondata di gelo, anche se l’esatta intensità e tempistica rimangono soggette a variazioni. Quando le correnti fredde attraversano il mar Adriatico, spesso si caricano di umidità, incrementando la possibilità di formazione di nubi e precipitazioni, che in presenza di basse temperature possono assumere carattere nevoso fino a quote collinari o, localmente, verso le aree costiere.

Le zone più esposte, in caso di tale scenario, sarebbero l’Abruzzo, il Molise, la Puglia garganica e in parte la Basilicata, fino a estendersi verso la Calabria adriatica. Non sono da escludere fenomeni di “Adriatic Snow Effect”, un meccanismo per cui l’aria molto fredda che scorre sopra le acque relativamente più miti del mare può generare bande nuvolose localizzate e precipitazioni nevose. Tuttavia, l’entità di questi fenomeni dipenderà dalla reale posizione del minimo di pressione e dalla traiettoria assunta dal flusso d’aria continentale.

5. Shift delle date dal 3-4 febbraio al 6-8 febbraio

In meteorologia, specie nella previsione a medio-lungo termine, è frequente che le dinamiche vengano ricalibrate dai vari modelli di corsa in corsa. Nei giorni scorsi si prospettava un ingresso dell’aria molto fredda già fra il 3 e il 4 febbraio, mentre i dati più recenti suggeriscono che il picco del raffreddamento, con maggiore probabilità, possa verificarsi tra il 6 e l’8 febbraio. Questo slittamento non implica necessariamente un ridimensionamento dell’evento in sé, ma evidenzia invece la complessità delle dinamiche atmosferiche che possono modulare i tempi di arrivo e l’intensità del freddo.

6. Possibili sviluppi e raccomandazioni

È importante sottolineare che, a fronte di queste indicazioni, la situazione resta dinamica e soggetta a ulteriori aggiornamenti. In caso di ondata di gelo, sarà fondamentale seguire le previsioni ufficiali e gli eventuali avvisi di allerta meteorologica emessi dalle agenzie nazionali, in modo da adottare le precauzioni necessarie, specie per chi deve mettersi in viaggio o gestire attività all’aperto.

In sintesi, i modelli concordano nel mostrare un’importante avvezione di aria fredda sull’Europa orientale, con conseguente estensione verso sud fino a Grecia e Turchia. Successivamente, non è da escludere un moto retrogrado che potrebbe coinvolgere l’Europa centrale e i Balcani, arrivando infine a interessare le regioni adriatiche centromeridionali. Resta comunque cruciale continuare a monitorare la situazione in vista di eventuali conferme o ulteriori cambiamenti, soprattutto per quanto concerne l’esatta traiettoria e la tempistica, ora più probabile fra il 6 e l’8 febbraio.

Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia:

 

 




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