L’inverno sta per tornare protagonista sulle regioni del centro-sud con un’irruzione di aria gelida che potrebbe segnare una svolta significativa nel meteo dei prossimi giorni. L’attenzione è puntata su Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia, dove l’ultimo aggiornamento di GFS prospetta una nevicata in pianura a partire da lunedì 3 febbraio. Si tratta di uno scenario meteorologico che merita di essere monitorato con grande attenzione, poiché la configurazione barica che si sta delineando potrebbe portare sorprese anche nel medio e lungo termine.
L’elemento chiave di questa dinamica è l’arrivo di un nucleo di aria molto fredda di matrice continentale, spinto da una configurazione sinottica favorevole a discese fredde dirette sull’Europa centro-orientale e sull’Italia. Il cuore di questa ondata di freddo sarà determinato dallo Scandinavian Pattern, che seppur non in forma esplosiva, per GFS riuscirebbe comunque a convogliare masse d’aria gelida lungo l’Adriatico, con effetti particolarmente evidenti proprio su Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. Qui le temperature scenderanno rapidamente e si porteranno su valori ideali per la comparsa della neve fino a quote molto basse, addirittura fino alle coste.
Le condizioni atmosferiche saranno inizialmente caratterizzate da un abbassamento delle temperature già tra domenica sera e lunedì mattina, con un primo impulso freddo che potrebbe dare origine alle prime nevicate tra l’Appennino e le zone collinari. Con il passare delle ore, e soprattutto tra lunedì e martedì, l’afflusso di aria gelida potrebbe intensificarsi ulteriormente, portando la neve anche sulle pianure e sulle coste adriatiche. Foggia, Bari, Potenza e perfino Lecce potrebbero svegliarsi con fiocchi in città, uno scenario che non si vede spesso in questo periodo dell’anno.
La particolare conformazione delle correnti in quota, con un’incursione fredda ben alimentata da un ponte di Weikoff tra l’anticiclone russo-siberiano e la spinta verso la Scandinavia, potrebbe rendere l’evento ancora più incisivo. Le precipitazioni, che inizialmente si concentreranno nelle zone interne, potrebbero estendersi progressivamente anche verso il litorale adriatico, accompagnate da venti sostenuti da nord-est e un ulteriore calo termico.
Ma la cosa più interessante è che questo evento potrebbe rappresentare solo un primo assaggio di un periodo molto più turbolento. Infatti, l’analisi delle ultime emissioni dei modelli lascia intravedere la possibilità di una nuova irruzione di aria gelida dopo l’8-9 febbraio, con prospettive che potrebbero addirittura peggiorare rispetto a quanto atteso per l’inizio della settimana. Se questa tendenza venisse confermata, l’Italia centro-meridionale potrebbe essere coinvolta da una fase invernale davvero intensa, con scenari di neve e gelo destinati a protrarsi anche nella seconda decade del mese.
Al momento, le incertezze non mancano. La distanza temporale e la complessità della configurazione barica lasciano ancora margini di cambiamento, con i modelli che potrebbero ricalibrare l’entità dell’ondata di freddo o la sua traiettoria precisa. Tuttavia, la possibilità che il meteo si orienti verso una fase particolarmente invernale è ormai concreta, e nelle prossime ore sarà fondamentale seguire gli aggiornamenti per capire con maggiore precisione quali saranno le aree più colpite e i dettagli su accumuli e durata del fenomeno.
Gli occhi sono puntati sulle prossime emissioni modellistiche, che potranno dare indicazioni più precise sulla reale portata di questa irruzione e sugli eventuali sviluppi successivi. Un febbraio che si preannuncia dunque pieno di colpi di scena e che potrebbe regalare agli appassionati della neve e del gelo uno degli episodi invernali più rilevanti degli ultimi anni.
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di Redazione, 28-01-2025 ore 07:15 
