Meteo: Effetto Buran sull’Italia. Neve in pianura e termiche sotto zero. Da quando?


di  Redazione, 27-01-2025 ore 06:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Le ultime proiezioni meteorologiche parlano chiaro: l’inverno potrebbe mostrare il suo volto più rigido nel mese di febbraio. Il temuto Buran, vento gelido di origine siberiana, sembra pronto a fare il suo ingresso sull’Italia, portando con sé neve in pianura e temperature ben al di sotto dello zero. Se le previsioni attuali troveranno conferma, il periodo più a rischio per l’arrivo del gelo siberiano sarà compreso tra il 5/6 febbraio e il 13/14 febbraio. Tuttavia, come sempre accade in meteorologia, tutto sarà da verificare nei prossimi giorni.

Cosa accade con l’arrivo del Buran?

Il Buran non è un semplice vento gelido: è una vera e propria macchina meteorologica capace di trasformare il clima in poche ore. Questo vento, che soffia dalle steppe della Siberia, trasporta masse d’aria estremamente fredde e secche che, attraversando i Balcani e il Mar Adriatico, possono raggiungere l’Italia con effetti spettacolari.

Quando il Buran si manifesta, le temperature crollano drasticamente, portandosi ben al di sotto dello zero anche nelle ore diurne. Inoltre, se il freddo riesce a interagire con l’umidità del Mediterraneo, si creano le condizioni perfette per nevicate diffuse, che spesso raggiungono le pianure e, in alcuni casi, persino le coste.

Le date chiave: cosa aspettarsi tra il 5 e il 14 febbraio

Secondo i modelli attuali, il Buran potrebbe fare il suo ingresso sull’Italia già a partire dal 5/6 febbraio, con un’intensificazione prevista fino al 13/14 febbraio. Durante questo periodo, il nostro Paese potrebbe essere interessato da una serie di ondate di gelo, con nevicate diffuse e un abbassamento drastico delle temperature.
    •    Nord Italia: La Pianura Padana sarà uno dei primi territori a risentire degli effetti del Buran. Qui, le temperature potrebbero scendere fino a -5°C o più, con neve che potrebbe interessare città come Milano, Torino e Bologna. Gli accumuli sarebbero più consistenti nelle zone periferiche e collinari, ma anche i centri urbani potrebbero vedere un manto bianco significativo.
    •    Centro Italia: L’Appennino centrale sarà il fulcro delle nevicate più abbondanti, ma anche città come Firenze, Perugia e Roma potrebbero assistere alla caduta di fiocchi. La Capitale, in particolare, potrebbe vivere una delle rare occasioni di neve in pianura.
    •    Sud Italia e coste adriatiche: Il Sud e le regioni adriatiche non saranno immuni dagli effetti del Buran. Città come Bari, Pescara e Lecce potrebbero vedere la neve scendere anche a quote basse, grazie all’interazione tra l’aria gelida e l’umidità del mare.

Perché le temperature crollano così rapidamente?

Il crollo termico previsto con l’arrivo del Buran è legato alla natura stessa di questo vento. L’aria siberiana, estremamente fredda e densa, tende a scendere velocemente verso il suolo, sostituendo l’aria più calda e leggera già presente. Questo processo, noto come retrogressione siberiana, provoca un abbassamento repentino delle temperature, che possono scendere anche di 10-15 gradi in poche ore.

Inoltre, la presenza di un anticiclone sulla Scandinavia o sulle isole britanniche crea un blocco atmosferico che impedisce l’arrivo di correnti più miti dall’Atlantico, amplificando ulteriormente l’effetto del freddo.

Neve in pianura: un evento raro, ma possibile

Le configurazioni atmosferiche che portano il Buran sull’Italia non sono frequenti, ma quando si verificano possono regalare scenari spettacolari. La possibilità di vedere neve in pianura, soprattutto su città come Milano, Roma o Bari, dipende da una serie di fattori:
    1.    La traiettoria dell’aria fredda: Se il Buran riesce a superare le Alpi Dinariche senza perdere troppo freddo, le probabilità di neve aumentano notevolmente.
    2.    La presenza di umidità: L’interazione tra il gelo siberiano e le masse d’aria umida provenienti dal Mediterraneo è fondamentale per la formazione della neve.
    3.    Persistenza del freddo: Perché la neve possa accumularsi, le temperature devono rimanere sufficientemente basse, non solo in quota ma anche al suolo.

I modelli matematici confermano, ma resta l’incertezza

Le proiezioni attuali dei principali modelli meteorologici, come ECMWF e GFS, sono concordi nel delineare uno scenario favorevole all’arrivo del Buran tra il 5 e il 14 febbraio. Tuttavia, la meteorologia è una scienza complessa e, come sempre, è necessario monitorare gli aggiornamenti per avere conferme più precise.

Un piccolo cambiamento nella posizione dell’anticiclone o una variazione nella traiettoria dell’aria fredda potrebbero modificare significativamente lo scenario. Per questo motivo, è fondamentale seguire con attenzione l’evoluzione del meteo nei prossimi giorni.

Conclusione: un febbraio da monitorare

Se il Buran dovesse effettivamente arrivare, febbraio potrebbe trasformarsi in un mese dominato dal gelo e dalla neve, con condizioni invernali estreme su gran parte dell’Italia. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se questo scenario troverà conferma, ma al momento le previsioni lasciano spazio a un cauto ottimismo per gli amanti dell’inverno.

Restiamo in attesa di ulteriori aggiornamenti, con la possibilità che il Buran decida davvero di bussare alle porte dell’Italia, regalando paesaggi innevati e un ritorno del freddo più intenso proprio nel cuore dell’inverno.

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