di Redazione, 23-01-2025 ore 07:30 |
Febbraio si prepara a diventare il mese più imprevedibile dell’anno, con scenari climatici estremi che alternano caldo storico e gelo intenso, tempeste di neve e picchi di temperature bollenti. Le proiezioni dei modelli matematici sperimentali faticano a delineare un quadro stabile della situazione, evidenziando invece una forte incertezza che lascia spazio a scenari tanto affascinanti quanto preoccupanti. Il motivo? Un vortice polare in evidente difficoltà e il global warming che continua a influenzare dinamiche atmosferiche inedite. Le ultime analisi ci mostrano come febbraio potrebbe regalarci un autentico mix climatico. Da un lato, l’arrivo di masse d’aria fredda, capaci di spingere le temperature ben sotto lo zero, potrebbe dar vita a gelate improvvise e nevicate copiose anche a quote basse. Un gelo che, in alcuni momenti, potrebbe ricordare quello degli Stati Uniti, con valori che potrebbero scendere fino a -9 o -10 gradi in alcune località italiane. Dall’altro lato, però, c’è un’altra possibilità: l’invadenza dell’anticiclone africano che, con risalite d’aria calda direttamente dal Sahara, potrebbe portare temperature incredibilmente elevate per il periodo, con punte vicine ai 26-27 gradi in alcune regioni del Sud e delle isole maggiori. Il vortice polare instabile e il ruolo dell’anticiclone russo-siberiano Una delle chiavi per comprendere questa imprevedibilità risiede nella debolezza del vortice polare. Questo gigantesco ciclone situato sopra il Polo Nord fatica a mantenere la sua compattezza, lasciandosi influenzare dalle intrusioni dell’anticiclone russo-siberiano. Tale instabilità provoca la frammentazione del vortice in più lobi che possono scivolare verso latitudini più basse, portando ondate di gelo improvvise e durature in Europa e, potenzialmente, anche in Italia. Questa configurazione, però, non preclude la possibilità di episodi caldi, dato che la frammentazione del vortice lascia spazio all’espansione dell’alta pressione africana. Il risultato? Un’alternanza di fenomeni estremi: un giorno potrebbe essere caratterizzato da tempeste di neve, mentre pochi giorni dopo potremmo ritrovarci con temperature quasi estive. La dinamicità atmosferica di febbraio potrebbe superare anche quella di marzo, spesso considerato il mese della variabilità per eccellenza. Un febbraio impensabile 30 anni fa Se ci fermiamo a riflettere, questo febbraio impazzito potrebbe essere il simbolo del cambiamento climatico che stiamo vivendo. Solo 30 o 40 anni fa, un’alternanza così marcata tra caldo e freddo nello stesso mese sarebbe stata considerata improbabile. Il global warming sta infatti rendendo l’atmosfera più instabile, con un aumento della frequenza di eventi estremi. La possibilità di avere temperature estreme, sia in alto che in basso, è oggi una realtà con cui dobbiamo convivere. E così, il febbraio 2025 potrebbe diventare il mese delle sorprese climatiche. Mentre in alcune aree d’Italia si potrebbero verificare nevicate storiche, con accumuli importanti anche in pianura, altre zone potrebbero sperimentare giornate che ricordano la primavera inoltrata o addirittura l’inizio dell’estate. È questa alternanza, tra caldo storico e gelo intenso, a rendere febbraio così affascinante e allo stesso tempo imprevedibile. Temperature estreme: il possibile scenario Le proiezioni attuali, seppur ancora incerte, indicano valori termici che potrebbero oscillare tra gli estremi. Si parla di punte di -9 o -10 gradi nelle aree interne del Nord e del Centro, in particolare nelle valli alpine e appenniniche, con la possibilità di vedere il termometro scendere sotto lo zero anche in pianura Padana. Parallelamente, nelle regioni meridionali e sulle isole maggiori, l’azione dell’anticiclone africano potrebbe portare temperature ben superiori alla media, con massime che sfiorano i 27 gradi in Sicilia e in alcune zone della Calabria. Anche la neve potrebbe essere protagonista assoluta di questo febbraio. Le tempeste di neve, già preannunciate da alcuni modelli, potrebbero colpire in modo deciso non solo le Alpi e l’Appennino, ma anche le zone di pianura del Nord e, in determinate condizioni, alcune aree collinari del Centro-Sud. Si tratterebbe di un evento importante, considerando che negli ultimi anni la neve a basse quote è diventata sempre più rara. Global warming e fenomeni estremi Dietro a tutto questo c’è l’ombra del global warming. L’aumento delle temperature globali non significa necessariamente inverni più miti, ma una maggiore frequenza di fenomeni estremi. Il riscaldamento dell’atmosfera sta infatti destabilizzando i principali meccanismi che regolano il clima, rendendo possibile quello che stiamo osservando: l’alternanza tra periodi di caldo eccezionale e ondate di freddo intenso. Questo febbraio potrebbe essere un esempio perfetto di come il clima stia cambiando, portandoci a convivere con una nuova normalità fatta di estremi. Ed è proprio questa imprevedibilità a rendere il mese di febbraio così interessante da seguire. Un mese di incertezze ma di grande fascino Mentre i meteorologi continuano a studiare gli sviluppi, possiamo solo prepararci a vivere un febbraio dalle mille sfaccettature. Le prossime settimane saranno cruciali per capire quale delle due forze – il gelo artico o il caldo africano – avrà la meglio. In ogni caso, possiamo aspettarci un mese capace di stupire e di far parlare di sé. Un febbraio che, a dispetto delle previsioni iniziali, potrebbe lasciare il segno nella storia climatica del nostro Paese. 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