Meteo: Neve furiosa anche sul Tirreno. Roma, Napoli e Firenze sotto il Buran a febbraio


di  Redazione, 23-01-2025 ore 15:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Febbraio 2025 si avvicina e con esso la possibilità di un evento meteorologico che potrebbe riscrivere la storia climatica recente dell’Italia. Le ultime analisi indicano che il Buran, il famoso vento gelido proveniente dalle steppe della Siberia, potrebbe fare il suo ingresso trionfale nel Mediterraneo, portando gelo e nevicate diffuse anche sulle regioni tirreniche. Uno scenario che coinvolgerebbe città come Roma, Napoli e Firenze, spesso abituate a inverni miti, trasformandole in teatri di fenomeni atmosferici eccezionali.

Tutto ha origine dall’interazione tra due colossi atmosferici: il vortice polare, che mostra segnali di indebolimento strutturale, e l’anticiclone russo-siberiano, una massa d’aria gelida che sta prendendo forza sulle pianure eurasiatiche. Questa combinazione potrebbe creare le condizioni ideali per una discesa di aria fredda verso l’Europa meridionale, con effetti diretti sull’Italia. Il Buran, veicolo principale di questo gelo, è noto per la sua capacità di spingere aria artica continentale fin sulle coste del Mediterraneo, un fenomeno raro ma non impossibile.

Secondo gli ultimi modelli meteorologici, le regioni tirreniche saranno particolarmente esposte a questo assalto invernale. L’aria gelida in arrivo, entrando in contatto con le acque più calde del Mar Tirreno, potrebbe innescare ciclogenesi esplosive, ovvero la formazione di intensi sistemi di bassa pressione carichi di umidità. Questi potrebbero dare vita a nevicate diffuse, non solo sulle alture, ma anche nelle città e nelle zone costiere. Roma, Firenze e Napoli potrebbero sperimentare episodi nevosi di portata storica, con accumuli che, in alcuni casi, potrebbero superare le aspettative.

A Roma, dove la neve è un evento raro e spettacolare, il Buran potrebbe portare temperature prossime allo zero o anche inferiori, con una coltre bianca che trasformerebbe la Città Eterna in un paesaggio da cartolina. Episodi simili si sono verificati in passato, come nel celebre febbraio 2012, quando la neve imbiancò il Colosseo e il centro storico, paralizzando per giorni la vita cittadina. Firenze, con il suo clima generalmente più temperato, potrebbe vedere nevicate significative, soprattutto nelle zone collinari, ma anche in città, regalando uno scenario unico sul Ponte Vecchio e sulle vie del centro storico.

Più a sud, Napoli potrebbe essere uno dei luoghi più sorprendenti di questa ondata di freddo. La città partenopea, affacciata su un golfo solitamente immune al gelo, potrebbe trovarsi a fronteggiare fenomeni nevosi, un evento che nella memoria collettiva resta legato a sporadici episodi del passato. Le zone collinari come il Vomero e i dintorni del Vesuvio potrebbero vedere accumuli consistenti, mentre la città bassa potrebbe essere interessata da nevicate meno intense ma comunque suggestive.

Le conseguenze di un evento del genere sarebbero molteplici. Sul fronte meteorologico, le regioni tirreniche potrebbero affrontare giornate di freddo intenso e precipitazioni nevose a ripetizione, con disagi soprattutto per il trasporto e la logistica. Strade e autostrade potrebbero risultare difficilmente percorribili, specialmente nelle aree non attrezzate a gestire situazioni di questo tipo. Anche il settore ferroviario e aeroportuale potrebbe subire rallentamenti, con possibili cancellazioni e ritardi dovuti alla difficoltà di operare in condizioni climatiche così estreme.

A livello economico, l’impatto sarebbe duplice. Da un lato, le attività agricole delle regioni tirreniche, spesso meno preparate a fronteggiare il gelo, potrebbero subire danni significativi, soprattutto alle colture di stagione. Dall’altro, le località turistiche potrebbero paradossalmente beneficiare di questa eccezionale ondata di freddo, attirando visitatori desiderosi di assistere a uno spettacolo unico, come la neve sul Vesuvio o sui monumenti di Roma e Firenze.

Un aspetto interessante di questo potenziale evento riguarda la durata. Le attuali proiezioni suggeriscono che il Buran potrebbe dominare la scena meteorologica per buona parte del mese di febbraio, con ondate successive di freddo e neve. Questo significherebbe non solo un episodio isolato, ma una persistenza di condizioni invernali che potrebbe portare accumuli significativi e una difficoltà crescente nel gestire la situazione.

È importante sottolineare che, sebbene le previsioni indichino una tendenza chiara, l’evoluzione di queste dinamiche atmosferiche rimane complessa e in continua definizione. Il comportamento del vortice polare e dell’anticiclone russo-siberiano sarà determinante per confermare o smentire queste ipotesi. Tuttavia, i segnali attuali lasciano pochi dubbi sulla possibilità di un febbraio 2025 che potrebbe essere ricordato come uno dei più rigidi e nevosi degli ultimi decenni.

Conclusioni

In conclusione, il Buran sembra pronto a irrompere con forza sull’Italia, portando neve e gelo anche sulle regioni tirreniche, spesso poco abituate a fenomeni di questa portata. Roma, Firenze e Napoli potrebbero vivere giorni di rara intensità invernale, trasformandosi in scenari fiabeschi sotto una coltre di neve. I prossimi aggiornamenti saranno fondamentali per capire se questo febbraio sarà davvero destinato a riscrivere la storia del nostro clima.

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