Meteo: svolta siberiana su Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. Neve su coste e pianure a febbraio


di  Redazione, 22-01-2025 ore 13:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


L’inverno sta per entrare nel vivo e le prospettive meteorologiche per il mese di febbraio promettono scenari di grande interesse per l’Italia, in particolare per le regioni del Centro-Sud come Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. Gli ultimi modelli atmosferici indicano che, già nella prima decade di febbraio, masse d’aria gelida di origine siberiana potrebbero irrompere sull’Europa meridionale, portando un drastico calo delle temperature e la possibilità di nevicate fino a bassa quota, persino su coste e pianure. L’elemento chiave di questa configurazione sarebbe un anticiclone siberiano particolarmente potente, in grado di spingere aria gelida verso il Mediterraneo centrale.

Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe accadere e quali sarebbero gli effetti di questa svolta siberiana.


L’anticiclone siberiano in azione

L’anticiclone siberiano è un sistema di alta pressione che si forma durante l’inverno sopra le vaste aree continentali della Siberia, dove l’aria si raffredda intensamente. Questo anticiclone è noto per la sua capacità di generare ondate di freddo estremo, spesso veicolate verso l’Europa quando si verificano particolari condizioni atmosferiche. E proprio queste condizioni sembrano delinearsi nelle proiezioni per i primi giorni di febbraio.

Gli ultimi modelli matematici suggeriscono che l’anticiclone siberiano si stia rafforzando notevolmente, tanto da poter inviare una massa d’aria molto fredda verso l’Europa centrale e meridionale. Questo flusso gelido troverebbe un varco attraverso i Balcani, arrivando rapidamente in Italia. Le regioni adriatiche del centro-sud, come l’Abruzzo, il Molise, la Basilicata e la Puglia, sarebbero le più esposte a questo tipo di configurazione, poiché direttamente interessate dalle correnti fredde provenienti da est.


Le dinamiche dell’arrivo del gelo

Ma come si svilupperebbe questa situazione? Il meccanismo sarebbe il seguente: l’anticiclone siberiano, spingendo aria gelida verso sud-ovest, incontrerebbe un’area di bassa pressione presente sul Mediterraneo centrale. Questa combinazione di aria fredda continentale e umidità mediterranea genererebbe il mix perfetto per nevicate estese, anche a quote molto basse.

L’Abruzzo e il Molise, per esempio, sarebbero tra le prime regioni a subire l’impatto del gelo. Qui, grazie alla vicinanza con l’Appennino e alla configurazione geografica che favorisce il ristagno dell’aria fredda, le nevicate potrebbero essere particolarmente abbondanti, coprendo non solo le montagne ma anche le pianure interne e, in alcuni casi, le coste adriatiche.

In Basilicata e Puglia, l’aria fredda incontrerebbe una maggiore umidità proveniente dal Mar Ionio e dal basso Adriatico, favorendo nevicate diffuse anche su città come Potenza, Bari, Taranto e Lecce. Le coste pugliesi, solitamente meno esposte alla neve, potrebbero vedere scenari insoliti, con spiagge imbiancate e temperature vicine o sotto lo zero.

Quando potrebbe accadere?

Le prime proiezioni indicano che questa svolta siberiana potrebbe verificarsi già durante la prima decade di febbraio, con il picco del freddo atteso tra il 5 e il 10 del mese. Tuttavia, è importante sottolineare che i modelli meteorologici sono ancora in fase di aggiornamento e che le tempistiche potrebbero variare.

In ogni caso, l’irruzione dell’aria gelida siberiana sarebbe caratterizzata da un ingresso rapido e deciso, con un brusco abbassamento delle temperature in poche ore. Questo significa che, nel giro di una notte, molte località potrebbero ritrovarsi sotto una coltre di neve, con accumuli significativi anche a bassa quota.

Le regioni più colpite

Abruzzo

L’Abruzzo, grazie alla sua posizione strategica lungo la dorsale appenninica, sarebbe una delle regioni più colpite dall’irruzione siberiana. Le città costiere come Pescara, Giulianova e Ortona potrebbero vedere nevicate che raramente si verificano con questa intensità, mentre le aree interne, come L’Aquila e Sulmona, potrebbero registrare accumuli di neve notevoli. Le temperature potrebbero scendere sotto i -5°C anche in pianura, creando disagi ma anche scenari suggestivi.

Molise

Il Molise, spesso trascurato nelle previsioni nazionali, potrebbe trovarsi al centro dell’azione. Campobasso, situata a circa 700 metri di altitudine, potrebbe essere sommersa da nevicate abbondanti, mentre persino le aree costiere come Termoli potrebbero vedere neve mista a pioggia o addirittura accumuli significativi. Le strade di collegamento tra l’interno e la costa potrebbero diventare impraticabili, richiedendo interventi tempestivi.

Basilicata

In Basilicata, l’arrivo dell’aria fredda siberiana potrebbe portare nevicate diffuse su gran parte della regione. Potenza, già abituata a inverni rigidi, potrebbe registrare accumuli eccezionali, mentre la neve potrebbe raggiungere anche Matera, patrimonio dell’umanità, creando uno scenario da cartolina. Le zone montuose del Pollino vedrebbero nevicate intense, con accumuli che potrebbero superare il metro nelle località più esposte.

Puglia

La Puglia, spesso associata a climi miti, sarebbe tra le regioni più colpite in caso di un’irruzione siberiana di questa portata. Bari, Taranto, Brindisi e persino Lecce potrebbero vedere neve al suolo, un evento raro ma non impossibile. Le spiagge del Gargano, così come quelle del Salento, potrebbero essere ricoperte da un sottile strato bianco, creando un contrasto spettacolare con il blu del mare.

Cosa significa per l’Italia?

Un evento di questa portata avrebbe ripercussioni significative, non solo dal punto di vista meteorologico ma anche sociale ed economico. Le nevicate estese e il gelo potrebbero causare disagi nei trasporti, soprattutto sulle autostrade e le linee ferroviarie che attraversano il centro-sud. Anche il settore agricolo potrebbe subire danni, soprattutto nelle colture invernali come gli ulivi e gli agrumi, particolarmente diffusi in Puglia e Basilicata.

D’altro canto, un’ondata di freddo così intensa potrebbe anche portare benefici in termini di risorse idriche, con la neve che, sciogliendosi gradualmente, rifornirebbe le falde acquifere e i bacini idrici. Inoltre, per gli appassionati di sport invernali, sarebbe un’occasione unica per godere di paesaggi spettacolari e vivere esperienze indimenticabili, anche in regioni solitamente poco associate alla neve.

Conclusioni

La possibile irruzione di aria siberiana sulla penisola italiana rappresenta un evento di grande interesse per gli appassionati di meteorologia e non solo. Se le proiezioni fossero confermate, Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia potrebbero vivere un febbraio all’insegna del gelo e della neve, con accumuli significativi anche su coste e pianure. Tuttavia, è importante ricordare che si tratta ancora di previsioni e che la situazione è in continua evoluzione. Nei prossimi giorni sarà fondamentale monitorare gli aggiornamenti per comprendere meglio l’entità e le tempistiche di questo evento meteorologico straordinario.

In attesa di ulteriori conferme, non resta che prepararsi a un febbraio che potrebbe riservare sorprese invernali da ricordare.

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