Meteo: Crack del Polo. Neve siberiana d'altri tempi su Milano, Torino e Val Padana, ecco la Data


di  Redazione, 22-01-2025 ore 11:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Il Polo Nord sembra in procinto di fare “crack”. Gli ultimi modelli meteorologici, inclusi alcuni esperimenti matematici innovativi, indicano che il vortice polare troposferico potrebbe subire una rottura netta, dividendosi in due pezzi principali. Un evento di tale portata avrebbe conseguenze significative non solo per le regioni polari, ma anche per l’Europa e, più nello specifico, per l’Italia. La dinamica di questa rottura creerebbe le condizioni per l’arrivo di aria gelida siberiana, unita a una possibile interazione con correnti umide atlantiche, portando nevicate diffuse su Milano, Torino e tutta la Pianura Padana. Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe accadere.

Il crack del Polo: cosa significa?

Il vortice polare è una struttura atmosferica di bassa pressione che si forma sopra il Polo Nord durante l’inverno, trattenendo al suo interno l’aria più fredda. La sua stabilità è essenziale per mantenere il freddo confinato nelle regioni polari. Tuttavia, sotto l’influenza di vari fattori, tra cui l’anticiclone siberiano in grande forma, il vortice polare può subire una destabilizzazione. Secondo i modelli più recenti, questa destabilizzazione potrebbe portare a una vera e propria rottura, suddividendo il vortice in due grandi pezzi.

Questa frammentazione avrebbe effetti notevoli sull’atmosfera globale. La pressione tenderebbe a salire lungo tutto l’asse centrale del pianeta, bloccando la circolazione zonale (ovvero il normale flusso di correnti da ovest verso est) e favorendo, invece, la discesa di masse d’aria gelida dalle regioni siberiane verso l’Europa. L’Italia, trovandosi in una posizione geografica strategica, potrebbe essere particolarmente esposta a queste incursioni fredde.

Il ruolo dell’interazione atlantica

Oltre alla discesa di aria gelida, un altro elemento fondamentale di questa dinamica è rappresentato dall’interazione con le correnti atlantiche. Queste correnti, più umide e miti, potrebbero talvolta inserirsi nel cuore del freddo siberiano, creando un mix esplosivo per le nevicate. È proprio questa combinazione tra il gelo continentale e l’umidità atlantica che potrebbe generare precipitazioni nevose diffuse su gran parte del nord Italia, incluse le grandi città come Milano e Torino.

La Pianura Padana, nota per la sua conformazione geografica che favorisce il ristagno di aria fredda, sarebbe uno degli epicentri di questo fenomeno. In queste condizioni, le nevicate potrebbero risultare abbondanti e interessare sia le città che le aree rurali, con accumuli significativi anche a quote pianeggianti.

Quando potrebbe accadere?

Le prime proiezioni indicano che questo scenario potrebbe concretizzarsi nella seconda metà di febbraio. Le tempistiche esatte dipenderanno dall’evoluzione della situazione atmosferica nelle prossime settimane. Al momento, gli esperti invitano alla cautela: i modelli matematici sono ancora in fase sperimentale e potrebbero subire modifiche. Tuttavia, i segnali sono chiari: la rottura del vortice polare sembra sempre più probabile, e con essa l’arrivo di un’ondata di freddo siberiano sull’Italia.

Le città più colpite: Milano, Torino e la Val Padana

In caso di conferma, Milano e Torino potrebbero trovarsi al centro di un evento meteorologico di grande rilievo. La Pianura Padana, già abituata a fenomeni di inversione termica che amplificano il freddo, potrebbe trasformarsi in un teatro ideale per nevicate estese. Le temperature rigide, unite all’apporto di umidità dalle correnti atlantiche, creerebbero le condizioni perfette per accumuli significativi.

Questa situazione non si limiterebbe alle due principali città del nord Italia, ma interesserebbe anche il resto della Pianura Padana, con nevicate che potrebbero estendersi a città come Verona, Bologna, Parma e Piacenza. Le regioni limitrofe, come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, potrebbero anch’esse essere coinvolte, sebbene con modalità diverse a seconda della traiettoria delle correnti.

Possibili ripercussioni

Se lo scenario delineato dai modelli si realizzasse, le conseguenze potrebbero essere rilevanti. Sul piano pratico, le nevicate estese potrebbero causare disagi nei trasporti, con difficoltà nella circolazione stradale e ferroviaria, soprattutto nelle aree urbane. Anche l’agricoltura potrebbe risentirne, con possibili danni alle colture invernali e alle infrastrutture rurali.

Dal punto di vista energetico, un’ondata di freddo siberiano porterebbe a un aumento della domanda di riscaldamento, mettendo sotto pressione il sistema energetico nazionale. Tuttavia, per gli appassionati di neve, potrebbe trattarsi di un’occasione unica per vivere paesaggi spettacolari e assistere a un evento meteorologico che rimarrà nella memoria.

Tutto da verificare

Nonostante i segnali siano chiari, è importante sottolineare che si tratta ancora di previsioni e che la situazione è in costante evoluzione. I meteorologi raccomandano di seguire gli aggiornamenti nei prossimi giorni, poiché ogni piccolo cambiamento nelle dinamiche atmosferiche potrebbe modificare lo scenario.

Conclusioni

La possibile rottura del vortice polare rappresenta un evento di grande interesse per gli esperti e gli appassionati di meteorologia. Se confermata, potrebbe portare neve e gelo su Milano, Torino e tutta la Pianura Padana, trasformando il nord Italia in un paesaggio da fiaba. Per ora, non resta che attendere e monitorare con attenzione l’evolversi della situazione. La data è ancora incerta, ma febbraio potrebbe riservarci sorprese invernali indimenticabili.

Leggi anche: TEMPERATURE estreme, ecco quando in ITALIA

Leggi anche: ZONALITA' a MILLE, ma il BURAN a febbraio

Leggi anche: VORTICE POLARE furioso, ripercussioni in ITALIA

Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI




LEGGI ANCHE