Ogni cosa che riguarda la stagione invernale di quest'anno si sta rivelando all’insegna degli estremi climatici, con temperature e fenomeni atmosferici che alternano caldo primaverile e gelo intenso. Nei prossimi giorni di gennaio, specialmente dopo il 23-24, le città di Foggia, Bari, Brindisi, Taranto e Lecce saranno protagoniste di un’anomalia termica straordinaria: le temperature potrebbero superare i 20°C, un evento più tipico della tarda primavera che di fine gennaio. Tuttavia, questo quadro mite e stabile potrebbe ribaltarsi bruscamente a febbraio, quando il gelo siberiano è pronto a irrompere con forza, portando un crollo termico e nevicate eccezionali, persino sulle coste.
Gennaio caldo: un richiamo subtropicale senza precedenti
Secondo i più recenti modelli meteorologici, l’ultima parte di gennaio sarà dominata da un poderoso richiamo di aria calda di origine subtropicale. Questa situazione è dovuta alla presenza di un anticiclone africano che si estende fino all’Europa meridionale, alimentato da una zonalità particolarmente intensa. Le correnti zonali – forti venti che soffiano da ovest verso est – stanno mantenendo il vortice polare compatto e relegato alle alte latitudini, impedendo l’arrivo di aria fredda sulle regioni mediterranee.
Questo meccanismo sta favorendo un afflusso costante di aria calda dal Nord Africa, con effetti tangibili sulle temperature di gran parte del Sud Italia, in particolare in Puglia. Città come Foggia, Bari, Brindisi, Taranto e Lecce vivranno giornate dal sapore primaverile, con temperature massime che potrebbero facilmente superare i 20°C, raggiungendo persino i 22-23°C in alcune località. Questi valori sono nettamente superiori alla media stagionale, che per il mese di gennaio si aggira intorno ai 10-13°C in queste aree.
Le giornate saranno caratterizzate da cieli sereni o poco nuvolosi, con venti miti e un’assenza quasi totale di precipitazioni. Persino le ore serali e notturne, di solito dominate da un freddo pungente in questo periodo, registreranno temperature minime decisamente elevate, con valori che difficilmente scenderanno sotto i 10°C.
Le conseguenze del caldo anomalo
Questa situazione di caldo anomalo, pur essendo piacevole per molti, non è priva di conseguenze. L’assenza di freddo prolungato rischia di alterare i cicli naturali della vegetazione e della fauna, con fioriture anticipate e un possibile stress per alcune colture invernali. Gli uliveti e gli agrumeti della Puglia, per esempio, potrebbero subire effetti negativi se un eventuale ritorno del freddo dovesse arrivare bruscamente.
Inoltre, l’assenza di piogge e la scarsità di neve nelle aree interne stanno creando un deficit idrico che potrebbe avere ripercussioni nei mesi primaverili ed estivi. Le riserve d’acqua, che in inverno si accumulano grazie alle precipitazioni, sono infatti essenziali per affrontare le stagioni più calde.
Febbraio: il gelo siberiano in arrivo
Se gennaio sarà ricordato per il suo clima mite e primaverile, febbraio potrebbe portare l’esatto opposto. Gli ultimi aggiornamenti dei modelli indicano la possibilità di un ribaltamento radicale delle condizioni atmosferiche a partire dalla prima parte del mese. L’indebolimento del vortice polare, previsto per le prossime settimane, potrebbe favorire la discesa di masse d’aria gelida di origine siberiana verso l’Europa meridionale e il Mediterraneo.
In questo contesto, il Sud Italia, e in particolare la Puglia, si troverebbe al centro di un evento meteorologico eccezionale. Il gelo siberiano, accompagnato dai venti gelidi del Buran, potrebbe portare un crollo termico di oltre 15-20°C rispetto ai valori attuali. Città come Foggia, Bari, Brindisi, Taranto e Lecce, che a gennaio hanno vissuto giornate miti e soleggiate, potrebbero trovarsi di fronte a temperature sotto lo zero, con minime che scenderebbero fino a -5°C in alcune località interne.
Neve sulle coste: un evento raro ma possibile
Oltre al gelo, febbraio potrebbe portare con sé nevicate significative, persino lungo le coste pugliesi. Le correnti fredde provenienti dalla Siberia, entrando in contatto con l’umidità del Mediterraneo, potrebbero generare condizioni ideali per la formazione di perturbazioni nevose. In questo scenario, città come Bari, Brindisi, Taranto e persino Lecce potrebbero sperimentare episodi di neve a bassa quota, con accumuli che si estenderebbero fino alle spiagge.
La neve sulle coste pugliesi è un evento raro, ma non impossibile. Negli ultimi decenni, episodi simili si sono verificati in concomitanza con irruzioni di aria artica o siberiana particolarmente intense. Quest’anno, le condizioni atmosferiche sembrano preparare il terreno per un evento straordinario, che potrebbe lasciare il segno nella memoria collettiva.
Un inverno di contrasti estremi
L’inverno 2025 si sta rivelando un esempio lampante di come il cambiamento climatico stia portando a una maggiore imprevedibilità delle stagioni. Passare da un gennaio quasi estivo a un febbraio gelido e nevoso è un chiaro segnale dell’estremizzazione climatica in corso. Questi contrasti non solo mettono alla prova i modelli meteorologici, ma hanno anche un impatto concreto sull’ambiente, sull’agricoltura e sulla vita quotidiana delle persone.
Monitorare con attenzione
In conclusione, i prossimi giorni saranno cruciali per capire come evolveranno queste dinamiche atmosferiche. Se il caldo anomalo di gennaio sembra ormai certo, il gelo e la neve di febbraio restano da confermare, ma i segnali sono sempre più chiari. La Puglia, con le sue città simbolo come Foggia, Bari, Brindisi, Taranto e Lecce, si prepara a vivere un inverno dai due volti, dove caldo e gelo si alternano in un gioco di contrasti senza precedenti. Restate aggiornati per non farvi cogliere impreparati da un inverno che promette di essere indimenticabile.
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di Redazione, 21-01-2025 ore 20:30 
