Buran, il vento del gelo letale,
arriva sull’Italia, silente e fatale.
Dai monti alle valli, sui mari d’oriente,
porterà neve e ghiaccio pungente.
Verso la fine di questo gennaio severo,
scende il respiro del Nord, austero.
È il Buran che danza, sibilo glaciale,
e stende il suo manto bianco totale.
Le prime carezze, sulle coste adriatiche,
tra pinete gelate e spiagge statiche.
Da Rimini a Bari, un candido incanto,
la neve che avanza, soffice e tanto.
Il vento impetuoso, gelido maestro,
si piega sui tetti, violento e sinistro.
Sussurra promesse di un gelo crudele,
mentre l’Italia si chiude in notti di vele.
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Ma non solo l’Adriatico sarà prediletto,
il Nord e il Centro avranno il rispetto.
Dal Piemonte alla Toscana profonda,
ogni regione sarà sotto la sua onda.
Sarà un trionfo di fiocchi leggeri,
che cadono fitti come lucenti pensieri.
E Roma, nel mezzo, vedrà l’incanto,
del Tevere calmo sotto il suo manto.
Più a Sud, il richiamo si farà attendere,
ma non risparmierà il suo gelido tremore.
Sicilia e Calabria, persino l’Etna possente,
si vestiranno di bianco, insolente.
Un freddo siderale, pungente e vivace,
porterà notti gelate di stelle tenaci.
L’Italia si ferma, sospesa nel gelo,
e guarda stupita il suo nuovo cielo.
Ogni alito d’aria diventa cristallo,
e il mondo rallenta nel suo ballo.
È il Buran che impera, sovrano glaciale,
nel cuore d’Italia il suo trono regale.
Quindi preparatevi, il tempo è vicino,
il vento s’alza, presagio divino.
E con lui la neve, la sua compagna fedele,
trasformerà l’Italia in un regno di stelle.
Rannicchiati al caldo, al riparo dal gelo,
mentre il Buran scrive il suo poema sul cielo.
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di Redazione, 17-01-2025 ore 20:15 
