di Redazione, 15-01-2025 ore 16:30 |
La terza decade di gennaio sembra promettere un cambiamento significativo nello scenario atmosferico, con un vortice polare in crisi e la possibilità di un evento storico per Milano e la Val Padana. Il ritorno della neve abbondante, simile a quella che paralizzò il Nord Italia nel 1985, è tra le ipotesi più affascinanti proposte dai modelli meteorologici attuali. Ecco cosa potrebbe accadere e perché questa configurazione atmosferica richiama alla mente l’evento straordinario di 40 anni fa. La crisi del vortice polare Il vortice polare, che normalmente trattiene le masse di aria gelida nelle regioni artiche, sta attraversando una fase di destabilizzazione. Questo è dovuto all’azione delle onde emisferiche, ossia correnti atmosferiche che riescono a penetrare in profondità nella struttura del vortice. Il risultato? La divisione delle masse artiche, che vengono spinte fuori dalla loro sede naturale e indirizzate verso latitudini più basse, inclusa l’Europa. Le correnti fredde, provenienti dalla Russia e dalla Siberia, si stanno organizzando per scivolare verso sud, colpendo dapprima il versante adriatico italiano. Tuttavia, un altro elemento chiave è in gioco: il “cuscinetto freddo” che si sta accumulando sulla Val Padana, e in particolare su Milano. Questo cuscinetto è una condizione essenziale per trasformare eventuali precipitazioni in nevicate abbondanti. Leggi anche: Arriva il BURAN con NEVE diffusa, ecco quando Nevicate in Val Padana: come nel 1985? Il riferimento al 1985 non è casuale. In quell’anno, il Nord Italia e Milano furono colpiti da una nevicata storica: circa 90 centimetri di neve ricoprirono il capoluogo lombardo, bloccando la città e creando uno scenario indimenticabile. L’evento fu causato da una configurazione atmosferica simile a quella attuale: un vortice polare destabilizzato, l’arrivo di aria gelida da est e l’interazione successiva con una perturbazione atlantica. Anche oggi, le previsioni indicano che un meccanismo analogo potrebbe verificarsi. Dopo l’arrivo del freddo siberiano e la creazione di un cuscinetto gelido sulla Val Padana, basterebbe una perturbazione atlantica per scatenare nevicate abbondanti. Il periodo individuato dai meteorologi è tra la fine di gennaio e i primi giorni di febbraio. Grande NOVITA'! Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI Le condizioni ideali per una grande nevicata Perché si verifichi una nevicata significativa su Milano e sulla Val Padana, devono essere soddisfatte alcune condizioni specifiche: Le possibili conseguenze Una nevicata di questa portata avrebbe certamente un impatto significativo sulla vita quotidiana. Il traffico, sia urbano che autostradale, potrebbe subire forti rallentamenti, e non si escludono disagi nei trasporti ferroviari e aeroportuali. Tuttavia, un evento simile sarebbe anche un’occasione per godere di uno spettacolo naturale straordinario, con la città di Milano trasformata in un paesaggio da cartolina. E le altre regioni del Nord Italia? Non solo Milano e la Val Padana potrebbero essere coinvolte. L’intero Nord Italia potrebbe vivere una fase di maltempo intenso, con nevicate significative anche su altre città come Torino, Verona e Bologna. Le zone collinari e montuose, come l’Appennino settentrionale e le Prealpi, potrebbero vedere accumuli ancora maggiori. Un evento tutto da confermare Va sottolineato che, come sempre in meteorologia, le previsioni a lungo termine sono soggette a margini di incertezza. Al momento, la configurazione atmosferica sembra essere favorevole a un evento di grande impatto, ma sarà fondamentale monitorare i modelli nei prossimi giorni per confermare o meno questa ipotesi. Ciò che è certo è che il vortice polare sta mostrando segni di cedimento e che l’inverno, dopo un inizio relativamente mite, potrebbe riservarci un finale spettacolare. Prepariamoci quindi a un periodo di freddo intenso e, chissà, a rivivere l’emozione di una nevicata storica come quella del 1985.
1. Cuscinetto freddo: La presenza di un’aria molto fredda e stabile in pianura padana è fondamentale per garantire che le precipitazioni cadano sotto forma di neve, anche a quote basse.
2. Interazione atlantica: La perturbazione atlantica porterà umidità, elemento indispensabile per la formazione di nevicate abbondanti. La combinazione tra aria gelida e correnti umide crea il mix perfetto per eventi di forte intensità.
3. Persistenza delle temperature rigide: Se il freddo dovesse persistere anche dopo l’evento nevoso, gli accumuli al suolo potrebbero durare a lungo, creando un paesaggio innevato per diversi giorni.