Meteo: neve storica in arrivo. La peggiore da 30 anni. Ecco dove colpirà


di  Redazione, 15-01-2025 ore 08:50      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Il mese di gennaio potrebbe riservare un evento meteorologico che non si vedeva da decenni: neve diffusa e gelo intenso, un ritorno alle condizioni invernali più rigide che il nostro continente abbia sperimentato negli ultimi 30 anni. Tutto sembra dipendere da un’imminente evoluzione del vortice polare e dal possibile arrivo del Buran siberiano sull’Europa. Gli esperti stanno analizzando i modelli meteorologici, e le analogie con episodi storici, come quello del dicembre 1996, fanno pensare a uno scenario di grande impatto. Ma cosa accadrà esattamente?

Il vortice polare e la sua evoluzione

Secondo le ultime previsioni, il vortice polare, la gigantesca massa d’aria fredda che domina l’emisfero settentrionale, subirà un cambiamento significativo nella terza decade di gennaio. L’equilibrio attuale sarà compromesso, portando a una divisione delle masse artiche. Una parte del freddo rimarrà concentrata sull’America settentrionale, mentre un’altra parte si sposterà verso il continente asiatico.

Questa dinamica è resa possibile da un fenomeno noto come “vortice canadese”, che, diventando baroclino, favorisce il flusso di aria gelida verso l’Europa. Un blocco atlantico contribuirà a deviare le correnti occidentali miti, aprendo la strada a correnti fredde da est. È in questo contesto che il Buran siberiano, portatore di gelo e neve, potrebbe entrare in scena.

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Il possibile scenario: il Buran conquista l’Europa

Il Buran, vento freddo proveniente dalle steppe siberiane, è noto per portare temperature gelide e nevicate diffuse. Se le attuali previsioni si confermassero, l’Europa potrebbe affrontare una situazione simile a quella del dicembre 1996, quando il Buran investì il continente con nevicate eccezionali e un crollo termico significativo.

Il freddo dovrebbe iniziare a farsi sentire verso il 22-23 gennaio, con un impatto graduale ma deciso sulle regioni orientali del continente. Successivamente, l’aria gelida potrebbe spingersi verso ovest, coinvolgendo gran parte dell’Europa centrale e meridionale. In Italia, il fenomeno potrebbe tradursi in un’ondata di neve storica, con accumuli significativi soprattutto lungo le regioni adriatiche e nelle zone interne.

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Neve diffusa: ecco dove colpirà

Se i modelli attuali saranno confermati, le aree più colpite dalle nevicate saranno:
    •    Regioni adriatiche italiane: dall’Emilia-Romagna alla Puglia, le correnti fredde orientali potrebbero scaricare abbondanti nevicate anche a bassa quota. Le città come Rimini, Ancona, Pescara e Bari potrebbero trovarsi sotto una coltre bianca.
    •    Zone interne del centro-sud: l’Appennino centrale e meridionale potrebbe registrare accumuli importanti, con la neve che potrebbe scendere fino alle pianure.
    •    Nord Italia: anche il settentrione potrebbe vedere nevicate significative, specialmente in pianura padana e nelle zone collinari.
    •    Europa orientale e balcanica: prima di raggiungere l’Italia, il Buran dovrebbe colpire duramente i Balcani e i paesi dell’Europa dell’Est, con nevicate eccezionali e temperature sotto la media stagionale.

Somiglianze con il 1996

L’evento atteso ricorda molto il dicembre del 1996, quando un’ondata di gelo simile interessò l’Europa e l’Italia. In quell’occasione, il Buran portò nevicate diffuse, temperature rigide e disagi significativi, lasciando il Paese sotto un manto bianco per diversi giorni. Anche oggi, gli ingredienti atmosferici sembrano convergere verso uno scenario analogo, anche se l’intensità e l’esatta traiettoria del freddo sono ancora in fase di analisi.

Tutto da confermare

Va detto che la meteorologia, soprattutto in situazioni complesse come questa, richiede cautela. Gli esperti stanno monitorando costantemente l’evoluzione del vortice polare e del blocco atlantico, elementi chiave per determinare l’arrivo e l’intensità del Buran. Nei prossimi giorni, i modelli offriranno maggiori dettagli, permettendo di confermare o smentire le attuali previsioni.

Quello che appare chiaro, però, è che l’inverno sta per cambiare volto. Dopo un inizio stagione relativamente mite, il gelo e la neve potrebbero riportare condizioni invernali estreme, come non se ne vedevano da decenni. Prepariamoci a monitorare da vicino questa evoluzione, pronti ad affrontare un inverno da ricordare.




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