Meteo: Buran siberiano in formazione. Ecco il Gelo perfetto. Neve su coste e pianure come nel 2012. Le regioni a rischio


di  Redazione, 14-01-2025 ore 17:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


L’inverno si prepara a entrare nella sua fase più spettacolare e rigida, con il Buran siberiano che sembra pronto a colpire duramente tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Le ultime proiezioni meteorologiche indicano un possibile scenario di freddo intenso e nevicate diffuse che potrebbero coinvolgere anche le coste e le pianure italiane. Tutto grazie a un poderoso blocco atlantico che potrebbe favorire la discesa di aria gelida direttamente dalla Siberia verso l’Europa e il Mediterraneo centrale. Uno scenario che, se confermato, potrebbe segnare uno degli episodi invernali più intensi degli ultimi anni.

Il Buran: cos’è e come si forma

Il Buran è un vento gelido che trae origine dalle steppe siberiane, dove le temperature in inverno scendono spesso ben al di sotto dei -30°C. Quando il vortice polare si indebolisce o si divide, come potrebbe accadere nei prossimi giorni, le masse d’aria gelida si spostano verso sud-ovest, raggiungendo l’Europa orientale e centrale. Questo vento, noto per la sua potenza e per gli effetti devastanti, porta con sé un calo drastico delle temperature e spesso nevicate fino a basse quote, grazie all’interazione con le masse d’aria più umide presenti sul Mediterraneo.

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Quando potrebbe accadere

Secondo i modelli attuali, il periodo più a rischio per l’arrivo del Buran sull’Italia si colloca tra il 29 gennaio e il 3 febbraio. Durante questi giorni, un imponente blocco atlantico, ovvero un’area di alta pressione posizionata sull’Oceano Atlantico, potrebbe deviare le correnti artiche verso l’Europa, favorendo l’irruzione di aria gelida da est.

Questo fenomeno, già osservato in passato in episodi come quelli del 2012 e del 1985, potrebbe determinare un raffreddamento generale su tutto il territorio italiano, con temperature ben al di sotto delle medie stagionali e nevicate diffuse.

Le regioni più colpite
    •    Nord Italia: La Pianura Padana potrebbe vivere un’ondata di gelo eccezionale, con temperature minime che potrebbero scendere sotto i -10°C in alcune aree. Le nevicate potrebbero raggiungere anche le città di pianura come Milano, Torino e Bologna, con accumuli significativi.
    •    Centro Italia: Le regioni adriatiche come Marche, Abruzzo e Molise sarebbero le più esposte al flusso gelido, con nevicate che potrebbero raggiungere le coste. Anche le aree interne dell’Umbria e della Toscana potrebbero vedere neve a bassa quota.
    •    Sud Italia: Le regioni meridionali, in particolare Puglia, Basilicata e Calabria, potrebbero sperimentare nevicate estese, anche sulle coste ioniche e adriatiche. Le Murge e il Subappennino Dauno sarebbero tra le zone più colpite.
    •    Isole maggiori: Anche Sicilia e Sardegna potrebbero essere interessate, soprattutto sui rilievi, ma in caso di interazione con una perturbazione mediterranea, la neve potrebbe scendere fino a quote molto basse.

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Temperature in picchiata

Le temperature potrebbero scendere di diversi gradi sotto lo zero in molte aree, con minime particolarmente rigide nelle zone interne e montane. Al Nord, la colonnina di mercurio potrebbe raggiungere valori estremamente bassi, con gelate estese anche nelle città di pianura. Al Centro-Sud, invece, il freddo sarebbe accompagnato da venti forti provenienti da est, che aumenterebbero ulteriormente la sensazione di gelo.

Nevicate diffuse: coste e pianure nel mirino

Una delle caratteristiche più significative del Buran è la capacità di portare neve anche a quote molto basse. In questo caso, l’interazione tra l’aria gelida in arrivo dalla Siberia e l’umidità presente nel Mediterraneo potrebbe creare le condizioni per nevicate copiose su pianure e coste, un fenomeno raro ma non impossibile in Italia.

Le aree costiere più esposte includono:
    •    Le coste adriatiche, dalla Romagna alla Puglia;
    •    Le coste ioniche della Calabria e della Basilicata;
    •    Le aree costiere della Sicilia orientale.

Tutto da confermare

Va sottolineato che, al momento, si tratta di proiezioni a medio termine e che la complessità delle dinamiche atmosferiche richiede un monitoraggio costante. La formazione del blocco atlantico e la conseguente irruzione del Buran dipendono da molte variabili che potrebbero modificare lo scenario. Nei prossimi giorni, gli aggiornamenti dei modelli meteorologici saranno fondamentali per comprendere meglio l’evoluzione della situazione.

Conclusioni

Il Buran siberiano sembra pronto a conquistare la scena tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, portando freddo intenso e nevicate diffuse su gran parte d’Italia. Se confermato, questo evento potrebbe trasformare il Paese in un paesaggio invernale da cartolina, ma anche creare disagi significativi, soprattutto per la viabilità e le attività quotidiane. Un inverno che, dopo una fase di relativa calma, promette di mostrare tutta la sua forza. Nei prossimi giorni, gli aggiornamenti saranno fondamentali per capire se l’ondata gelida perfetta diventerà realtà.




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