Meteo: Gennaio, Seconda Parte, arriva il Buran. Gelo e Neve da Romagna a Puglia


di  Redazione, 11-01-2025 ore 18:45      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


L’inverno potrebbe entrare nel vivo nella seconda metà di gennaio con l’arrivo del temuto Buran, il vento gelido proveniente dalle steppe siberiane, capace di portare gelo intenso e nevicate su molte aree dell’Italia. Se le proiezioni attuali saranno confermate, ci troveremo di fronte a una delle ondate di freddo più significative di questa stagione, con temperature in picchiata e condizioni meteo tipicamente invernali.

Va detto, però, che trattandosi di tendenze a lungo termine, è fondamentale seguire gli aggiornamenti nei prossimi giorni, poiché minime variazioni nei modelli meteorologici potrebbero cambiare lo scenario previsto.

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Cos’è il Buran e perché fa così paura

Il Buran è un vento gelido che nasce dalle steppe siberiane, dove le temperature possono scendere fino a valori estremamente bassi. Quando queste masse d’aria fredda vengono spinte verso ovest, attraversano l’Europa orientale e raggiungono il Mediterraneo, causando un calo repentino delle temperature e nevicate diffuse. Questo fenomeno non è raro, ma quando si verifica, lascia sempre il segno per la sua intensità e i suoi effetti sul territorio.

Le previsioni per la seconda metà di gennaio

Secondo le ultime tendenze dei modelli meteorologici, il Buran potrebbe arrivare sull’Italia intorno alla metà del mese, portando con sé gelo e neve. Le zone più interessate saranno il Centro-Nord e il versante adriatico, ma il freddo potrebbe spingersi fino al Sud, con effetti significativi. Vediamo nel dettaglio cosa aspettarci:
    •    Romagna e Marche: Queste regioni saranno tra le prime a essere colpite dal gelo del Buran. Le temperature crolleranno rapidamente, e le nevicate potrebbero interessare non solo le zone collinari, ma anche la costa, con accumuli significativi.
    •    Abruzzo e Molise: L’interazione tra il freddo siberiano e l’umidità del Mediterraneo porterà nevicate abbondanti sulle aree appenniniche, con accumuli importanti già a partire dai 300-400 metri. Le pianure e le zone costiere vedranno invece piogge fredde o neve mista, ma non si esclude che il freddo più intenso possa portare fiocchi fino al livello del mare.
    •    Puglia: Anche la Puglia sarà coinvolta dal maltempo. Le zone interne, come le Murge e il Gargano, vedranno neve a partire dai 500-600 metri, con accumuli consistenti. Sulle coste adriatiche e ioniche, invece, ci saranno piogge intense, ma non si esclude la possibilità di qualche episodio nevoso, soprattutto se il Buran riuscirà a mantenere il suo carattere gelido.
    •    Emilia-Romagna e Lombardia orientale: Le pianure del Nord-Est potrebbero essere interessate da neve, soprattutto nella prima fase dell’irruzione fredda, mentre il gelo si farà sentire con temperature minime ben al di sotto dello zero.

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Gelo e disagi attesi

Il Buran non porta con sé solo nevicate, ma anche temperature gelide, che potrebbero scendere di parecchi gradi sotto lo zero, soprattutto durante la notte. Le minime potrebbero raggiungere valori compresi tra -5°C e -10°C nelle aree interne e montane del Centro-Nord, mentre anche le zone costiere potrebbero sperimentare temperature prossime allo zero.

Questa configurazione atmosferica potrebbe causare diversi disagi, tra cui:
    1.    Problemi alla viabilità: La neve sulle strade, soprattutto in collina e montagna, potrebbe causare blocchi e rallentamenti.
    2.    Blackout energetici: Il gelo intenso potrebbe danneggiare le linee elettriche, lasciando alcune zone senza corrente.
    3.    Rischi per le coltivazioni: Le temperature rigide potrebbero mettere a rischio le colture agricole, soprattutto quelle più sensibili al freddo.

La neve: dove e quanto?

Le nevicate potrebbero essere abbondanti, soprattutto sulle aree appenniniche del Centro-Sud. Si stimano accumuli superiori ai 20-30 cm oltre i 600 metri su Abruzzo, Molise e Puglia interna. Anche le colline della Romagna e delle Marche potrebbero vedere accumuli importanti, mentre sulle pianure e le coste la situazione dipenderà dall’intensità del freddo.

L’importanza degli aggiornamenti

È fondamentale sottolineare che, trattandosi di previsioni a lungo termine, la situazione potrebbe subire cambiamenti significativi nei prossimi giorni. La traiettoria del Buran e l’interazione con il Mediterraneo sono elementi difficili da prevedere con largo anticipo. Piccole variazioni nella posizione del minimo depressionario o nella potenza del vento gelido potrebbero modificare drasticamente gli effetti sull’Italia.

Per questo motivo, è consigliabile seguire costantemente gli aggiornamenti meteo, soprattutto se si vive nelle zone a rischio di neve e gelo.

Cosa possiamo aspettarci?

La seconda metà di gennaio si preannuncia come una fase di pieno inverno, con il Buran che potrebbe portare gelo e nevicate su molte regioni italiane. Al momento, le zone più a rischio sembrano essere quelle del versante adriatico, dalla Romagna alla Puglia, ma il freddo potrebbe estendersi anche al resto del Paese.

Prepararsi al gelo

Per affrontare al meglio questa situazione, è importante adottare alcune precauzioni:
    •    Proteggere le tubature: Le temperature sottozero possono causare danni agli impianti idraulici.
    •    Equipaggiare i veicoli: Gomme invernali e catene da neve sono essenziali per chi deve spostarsi nelle zone colpite.
    •    Monitorare le previsioni: Seguire gli aggiornamenti è fondamentale per pianificare al meglio gli spostamenti e le attività.

In conclusione

L’arrivo del Buran nella seconda metà di gennaio rappresenta un evento significativo per l’inverno 2025. Gelo intenso e neve potrebbero interessare molte regioni italiane, dalla Romagna alla Puglia, portando con sé sfide e disagi, ma anche paesaggi mozzafiato. Restiamo in attesa di ulteriori conferme dai modelli meteorologici per capire se il Buran farà davvero il suo ingresso trionfale sull’Italia. Seguiremo con attenzione ogni aggiornamento.




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