Meteo: Sballo Totale. Ribaltone del Freddo e della Neve. Cosa sta succedendo


di  Redazione, 11-01-2025 ore 15:45      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


L’inverno 2025 continua a riservare sorprese, e l’attuale ondata di freddo artico, che sembrava destinata a portare neve a bassa quota su molte regioni del Centro-Sud, potrebbe subire un clamoroso ribaltone. Le ultime analisi dei modelli matematici, con l’ECMWF (Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine) in prima linea, indicano infatti che la bassa pressione, addossata troppo alle regioni meridionali, potrebbe alterare significativamente gli effetti previsti. Questo fenomeno, alimentato da un intenso richiamo di aria umida dal Mediterraneo, porterà a un innalzamento delle quote neve al Sud, con effetti diversi da quelli inizialmente previsti. Vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo e quali potrebbero essere le conseguenze.

Un ribaltone inaspettato

Secondo le ultime elaborazioni, la bassa pressione responsabile di questa fase di maltempo si sta spingendo troppo a sud, posizionandosi in maniera tale da attivare un richiamo di aria umida particolarmente intenso dal Mediterraneo. Questo flusso caldo-umido, se da un lato contribuisce a rendere l’atmosfera instabile e carica di precipitazioni, dall’altro influisce direttamente sulle temperature, innalzando progressivamente la quota neve.

Il risultato? Quella che era stata annunciata come una fase di freddo intenso e neve a bassa quota potrebbe trasformarsi in una situazione dominata da piogge abbondanti al Sud, con neve confinata alle sole zone montane, e un effetto più marcato su Abruzzo e Molise, dove invece la quota neve resterà relativamente bassa.

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Le previsioni regione per regione

Vediamo nel dettaglio quali effetti avrà questa dinamica meteorologica sulle principali aree del Centro-Sud.
    •    Abruzzo e Molise: Queste due regioni saranno tra le più colpite dall’ondata di freddo, con neve che scenderà a quote medio-basse, intorno ai 500-700 metri. Le aree appenniniche registreranno accumuli significativi, soprattutto oltre i 1000 metri, mentre le pianure e le zone costiere saranno interessate da piogge fredde e persistenti.
    •    Sud Italia: La situazione sarà diversa per le regioni meridionali, dove il richiamo di aria umida limiterà le nevicate alle sole aree montane. In Campania, Basilicata, Calabria e Puglia, la neve cadrà principalmente oltre i 1200-1500 metri, lasciando spazio a piogge intense a quote più basse. Particolare attenzione va rivolta alle zone costiere e alle aree collinari, dove le precipitazioni potrebbero assumere carattere di nubifragio.
    •    Sicilia: L’isola sarà interessata da un marcato peggioramento del tempo, con piogge abbondanti e rischio di allagamenti nelle zone orientali. La neve sarà limitata ai rilievi più alti, come l’Etna, dove sono previsti accumuli consistenti.

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Quando avverranno i maggiori effetti?

L’ondata di freddo, già avviata oggi, vedrà il suo apice tra domani, domenica 12 gennaio, e martedì 14 gennaio. Saranno queste le giornate in cui si registreranno i fenomeni più intensi, con precipitazioni abbondanti su gran parte del Centro-Sud. Tuttavia, come detto, l’innalzamento della quota neve al Sud limiterà le nevicate alle sole aree montane, lasciando il resto delle regioni a fare i conti con piogge torrenziali.

Segnaliamo i rischi principali

Le condizioni meteo attese nei prossimi giorni presentano diversi rischi, sia per le regioni colpite dalla neve sia per quelle interessate dalle piogge:
    1.    Rischio idrogeologico: Le piogge abbondanti, soprattutto al Sud, potrebbero causare frane e smottamenti, in particolare nelle aree già fragili. Particolare attenzione va posta alle coste calabresi, lucane e pugliesi.
    2.    Disagi alla viabilità: La neve sulle strade montane e collinari di Abruzzo e Molise potrebbe creare difficoltà per la circolazione, mentre al Sud i problemi potrebbero derivare dagli allagamenti.
    3.    Blackout e interruzioni dei servizi: Il peso della neve sulle linee elettriche e le condizioni meteo avverse potrebbero causare interruzioni nella fornitura di energia.

Cosa ci aspetta dopo questa ondata?

Le condizioni meteorologiche rimarranno instabili anche oltre la giornata di martedì, con un graduale miglioramento previsto a partire da mercoledì 15 gennaio. Tuttavia, gli esperti avvertono che il mese di gennaio potrebbe riservare ulteriori sorprese, con nuove discese di aria fredda continentale già intraviste dai modelli matematici per la seconda metà del mese.

Sarà davvero così?

Le previsioni meteo sono sempre soggette a variazioni, specialmente in presenza di configurazioni dinamiche come quella attuale. Sarà importante seguire gli aggiornamenti nelle prossime ore per capire se l’effetto del richiamo umido sarà confermato o se ci saranno sorprese dell’ultimo minuto. Una cosa è certa: l’inverno sta entrando nel vivo e, con esso, arrivano sfide e cambiamenti repentini.

Conclusione

La situazione attuale mostra un inverno pieno di contrasti e sorprese, con un’ondata di freddo artico che porterà effetti diversi a seconda delle regioni. Mentre al Centro si farà sentire con neve a quote medio-basse, al Sud il richiamo umido limiterà le nevicate, favorendo piogge intense e condizioni più critiche per il territorio. Seguiremo con attenzione l’evoluzione di questa fase invernale, pronti a documentare ogni cambiamento.




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