di Redazione, 05-01-2025 ore 17:30 |
Il mese di gennaio si preannuncia come uno dei più dinamici e imprevedibili degli ultimi anni. Secondo le analisi meteorologiche, l’Italia potrebbe essere interessata da due ondate di freddo intenso, una prima fase fredda tra il 10 e il 13 gennaio e una successiva irruzione gelida nella terza decade del mese. Le regioni più colpite saranno Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia, dove si prevedono condizioni di gelo intenso e possibili nevicate anche in pianura. 10-13 gennaio: aria fredda da est e neve a bassa quota La prima irruzione fredda arriverà dai Balcani tra il 10 e il 13 gennaio. Questo flusso d’aria di origine artica orientale porterà un calo deciso delle temperature e condizioni di instabilità atmosferica. Le regioni adriatiche del Centro-Sud, in particolare Abruzzo, Molise e Puglia, saranno le più esposte a questa discesa d’aria fredda. Anche la Basilicata potrebbe vedere i primi effetti, soprattutto nelle aree interne. In questo periodo, la neve potrebbe scendere fino a quote pianeggianti, specie lungo il versante adriatico. Le città costiere, come Pescara, Termoli, Bari e Brindisi, potrebbero essere imbiancate da nevicate deboli ma diffuse, mentre nelle zone collinari e montane gli accumuli potrebbero essere più significativi. L’aria fredda sarà accompagnata da venti tesi di tramontana e grecale, che aumenteranno ulteriormente la sensazione di freddo. Dopo metà mese: l’irruzione gelida siberiana Se la fase fredda di metà mese sembra ormai quasi certa, l’attenzione si sposta su una possibile irruzione gelida prevista per la terza decade di gennaio. Secondo i modelli numerici e gli indici teleconnettivi, un potente anticiclone di blocco sull’Atlantico settentrionale potrebbe favorire la discesa di masse d’aria gelida direttamente dall’Asia siberiana verso l’Europa. Questo scenario, se confermato, porterebbe un drastico abbassamento delle temperature su gran parte del continente, coinvolgendo anche l’Italia. Le regioni più colpite sarebbero ancora Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia, che si troverebbero direttamente sulla traiettoria delle correnti gelide. In questo caso, si potrebbe assistere a un vero e proprio crollo termico, con minime ben al di sotto dello zero e giornate di ghiaccio, dove le temperature massime non superano lo 0°C. La neve, in questo scenario, potrebbe cadere in maniera più diffusa, anche in pianura e lungo le coste. Leggi anche: Shock termico, neve da Milano a Bari La tendenza: segnali chiari, ma serve prudenza Sebbene i segnali siano chiari, è fondamentale sottolineare che queste proiezioni, soprattutto quelle relative alla terza decade di gennaio, necessitano di ulteriori conferme. I modelli meteorologici a lungo termine presentano margini di incertezza, e piccoli cambiamenti nella configurazione atmosferica potrebbero alterare l’intensità e l’estensione dell’irruzione gelida. Tuttavia, gli indici teleconnettivi, come l’Oscillazione Artica (AO) e l’Oscillazione Nord Atlantica (NAO), sembrano indicare una tendenza verso condizioni invernali estreme per la seconda parte del mese. Il blocco anticiclonico sull’Atlantico settentrionale e la discesa di aria siberiana sono scenari che si sono verificati in passato e che potrebbero ripetersi, con effetti significativi su tutto il territorio italiano. Gli impatti sulle regioni interessate Conclusione L’arrivo di aria fredda tra il 10 e il 13 gennaio sarà il preludio a una seconda parte del mese che potrebbe portare condizioni invernali estreme su Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. La possibilità di un’irruzione gelida siberiana è concreta, ma serviranno ulteriori conferme nei prossimi giorni. In ogni caso, le regioni menzionate devono prepararsi a un mese di gennaio all’insegna di gelo e neve, con scenari che potrebbero rivelarsi eccezionali per intensità e durata.
• Abruzzo: Questa regione sarà tra le più colpite, con nevicate abbondanti nelle aree interne e montane, ma possibili accumuli anche lungo la costa adriatica. Pescara, Chieti e L’Aquila potrebbero vivere giorni di freddo intenso e neve diffusa.
• Molise: Anche il Molise vedrà un impatto significativo, con neve fino a quote pianeggianti. Campobasso e Termoli potrebbero essere coinvolte, con accumuli più consistenti nelle aree collinari.
• Basilicata: La Basilicata, specie nelle zone interne come Potenza, potrebbe vedere accumuli importanti, ma la neve potrebbe arrivare anche nelle zone costiere, come Matera.
• Puglia: La Puglia sarà probabilmente interessata da nevicate anche in pianura. Bari, Brindisi e Lecce potrebbero vedere fiocchi di neve, mentre le Murge e il Gargano potrebbero essere sommerse da accumuli più consistenti.