di Redazione, 05-01-2025 ore 09:00 |
Dopo il 10 gennaio, l’Italia potrebbe trovarsi sotto l’influenza di una goccia fredda di origine continentale, un fenomeno meteorologico che potrebbe determinare condizioni di forte instabilità e un ritorno del gelo, in particolare sulle regioni del medio-basso Adriatico come Abruzzo, Molise e Puglia. Secondo le prime elaborazioni dei modelli numerici, esiste la possibilità che le temperature si abbassino in modo deciso, favorendo la comparsa di nevicate non solo nell’entroterra, ma anche in pianura e lungo le coste. Cosa significa goccia fredda continentale? La goccia fredda è una massa d’aria gelida che si isola dal flusso principale, spesso associata a un nucleo di bassa pressione in quota. Quando arriva sull’Italia, specialmente se proviene dall’Europa orientale o dalla Russia, questa massa d’aria porta un calo drastico delle temperature e, in presenza di umidità, genera precipitazioni nevose. Le aree più esposte, come il versante adriatico, diventano il bersaglio principale per via del contrasto tra l’aria fredda continentale e il mare Adriatico, che rilascia calore e umidità, favorendo la formazione di nubi cariche di neve. Nevicate fino in pianura e sulle coste Le condizioni in sviluppo dopo il 10 gennaio potrebbero creare i presupposti per nevicate a quote bassissime, fino in pianura e lungo le coste. Regioni come Abruzzo, Molise e Puglia, per loro conformazione geografica e vicinanza al mare, potrebbero assistere a episodi nevosi anche in aree solitamente poco abituate a vedere la neve. Città come Pescara, Termoli, Bari e Brindisi potrebbero svegliarsi imbiancate, regalando paesaggi inconsueti per chi vive in queste zone. Gli esperti sottolineano però che i dettagli restano ancora prematuri. Le previsioni a lungo termine necessitano di ulteriori conferme, poiché l’evoluzione di una goccia fredda dipende da variabili complesse, tra cui il posizionamento preciso del minimo di pressione e l’intensità del flusso freddo. Tuttavia, il quadro che emerge dai modelli numerici suggerisce una concreta recrudescenza del freddo, con valori termici sotto la media stagionale e precipitazioni diffuse. Il ruolo del medio-basso Adriatico Le aree del medio-basso Adriatico sono particolarmente sensibili a queste configurazioni meteorologiche. Il mare Adriatico, più caldo rispetto all’aria fredda in arrivo, potrebbe amplificare gli effetti della goccia fredda, creando instabilità atmosferica e favorendo precipitazioni nevose. Questo effetto, noto come “Adriatic Snow Effect”, è simile al fenomeno del “Lake Effect” osservato negli Stati Uniti, dove i grandi laghi amplificano le nevicate invernali. Possibili scenari dopo il 10 gennaio Sebbene i dettagli siano ancora da affinare, gli scenari principali individuati dai modelli meteorologici includono: Leggi anche:il GELO arriva da EST con neve diffusa Focus sulle temperature Con l’arrivo della goccia fredda, le temperature potrebbero crollare anche di 10-12°C rispetto alla media del periodo. Questo significherebbe massime vicine agli 0°C anche lungo le coste, mentre nell’entroterra potrebbero scendere abbondantemente sotto lo zero, creando condizioni favorevoli al gelo diffuso. Conclusioni Il quadro meteo che si delinea dopo il 10 gennaio rappresenta un’evoluzione tipica dei mesi invernali, ma con caratteristiche potenzialmente rilevanti per il medio-basso Adriatico. La combinazione di una goccia fredda continentale e il contrasto con il mare Adriatico potrebbe portare scenari suggestivi e allo stesso tempo disagi legati alla neve e al gelo. Resta fondamentale monitorare gli aggiornamenti nei prossimi giorni, poiché le conferme arriveranno solo con il consolidarsi dei modelli previsionali. Per ora, gli abitanti di Abruzzo, Molise e Puglia farebbero bene a prepararsi all’eventualità di un ritorno improvviso dell’inverno, con nevicate che potrebbero spingersi fino in pianura e sulle coste.
• Scenario 1: Goccia fredda diretta sul medio-basso Adriatico
In questo caso, le regioni come Abruzzo, Molise e Puglia subirebbero l’impatto più diretto, con nevicate abbondanti anche a quote basse. Le zone costiere, in particolare, potrebbero vedere i fiocchi arrivare fino al livello del mare.
• Scenario 2: Spostamento più meridionale
Se la goccia fredda si spostasse leggermente più a sud, l’area di maggiore criticità si sposterebbe verso la Puglia meridionale e la Basilicata, con nevicate più circoscritte ma comunque significative.
• Scenario 3: Alta pressione in rimonta
Se l’anticiclone dovesse rinforzarsi, l’episodio freddo potrebbe essere più breve e meno intenso, limitando gli accumuli di neve.