di Redazione, 03-01-2025 ore 18:37 |
Gli ultimi aggiornamenti dei modelli numerici sembrano suggerire uno scenario meteorologico fuori dal comune per il periodo. La configurazione emisferica appare stravolta: i dati attuali indicano la possibilità di un potente anticiclone bollente che potrebbe dominare gran parte dell’Europa e del Mediterraneo, compresa l’Italia. Tuttavia, dietro questa prospettiva apparentemente stabile e calda, si nasconde un’alternativa che potrebbe cambiare radicalmente lo scenario: gelo e neve in arrivo dopo il 10 gennaio. Anticiclone bollente: cosa significa? Quando parliamo di un “anticiclone bollente”, non ci riferiamo a temperature estive, ma a una configurazione atmosferica con geopotenziali molto elevati. In altre parole, si tratta di un’area di alta pressione che si estende a tutte le quote atmosferiche, favorendo un tempo stabile e temperature miti durante il giorno. Questo tipo di configurazione potrebbe portare valori termici superiori alla media del periodo, soprattutto nelle ore centrali della giornata. Tuttavia, durante la notte, le temperature subirebbero un calo significativo, soprattutto nelle aree interne e nelle vallate. Questo accade perché l’anticiclone, pur essendo sinonimo di stabilità atmosferica, può favorire il fenomeno dell’inversione termica, con il freddo che si accumula nei bassi strati. Ma sarà davvero così? Nonostante gli attuali modelli numerici tendano a propendere per questa configurazione, c’è una variabile fondamentale da considerare: l’evoluzione emisferica dopo il 10 gennaio. Secondo la nostra analisi e quella di molti esperti meteorologi, l’ipotesi di un dominio anticiclonico potrebbe essere soppiantata da un cambio di scenario molto più dinamico. Le proiezioni a medio-lungo termine indicano che il gelo e la neve potrebbero ancora avere la meglio. Una dinamica molto interessante potrebbe infatti emergere: il ritorno del blocco atlantico, con un’alta pressione posizionata sull’Atlantico settentrionale e una conseguente irruzione di aria gelida dall’Est Europa. Questo porterebbe a una configurazione ideale per nevicate estese, in particolare lungo il versante adriatico. Leggi anche: arriva il gelo siberiano da Foggia a Lecce La neve dall’Abruzzo alla Puglia Se questo scenario venisse confermato, le regioni adriatiche sarebbero le principali protagoniste. Abruzzo, Molise e Puglia, ma anche le Marche, potrebbero vedere la neve scendere copiosamente fino a bassa quota. Le città costiere, spesso risparmiate dai grandi eventi nevosi, potrebbero sperimentare paesaggi invernali raramente visti negli ultimi anni. • Abruzzo: La neve potrebbe arrivare non solo sui rilievi, ma anche in pianura e lungo la costa. Città come Pescara potrebbero essere imbiancate da accumuli significativi. • Molise: Campobasso e i centri urbani a bassa quota potrebbero essere colpiti da nevicate abbondanti, mentre le aree montane vedrebbero accumuli record. • Puglia: Anche la Puglia, solitamente meno coinvolta, potrebbe sperimentare nevicate sulle coste e nelle città, trasformando il litorale in un vero scenario da cartolina. I segnali dai modelli numerici I principali modelli meteorologici, come ECMWF e GFS, iniziano a mostrare segnali di un cambiamento radicale dopo il 10 gennaio. Se il blocco atlantico si concretizzasse, le masse d’aria fredda provenienti dalla Siberia e dai Balcani invaderebbero il Mediterraneo, portando con sé temperature molto basse e precipitazioni nevose. Le termiche previste a 850 hPa, che rappresentano le temperature a circa 1.500 metri di quota, potrebbero scendere fino a -8°C/-10°C, mentre a 500 hPa (5.500 metri) si registrerebbero valori intorno a -35°C. Questi numeri indicano condizioni ideali per nevicate diffuse e persistenti. Le incertezze delle previsioni Come sempre accade con le proiezioni a medio-lungo termine, è necessario mantenere un approccio prudente. Sebbene l’ipotesi di un anticiclone bollente sembri oggi più accreditata, i prossimi aggiornamenti potrebbero confermare o smentire questa tendenza. La meteorologia è una scienza dinamica, in cui ogni elemento, anche minimo, può influire sull’evoluzione complessiva. Gli esperti raccomandano quindi di seguire con attenzione gli aggiornamenti, soprattutto nei giorni immediatamente precedenti al 10 gennaio, per avere un quadro più chiaro della situazione. Conclusioni L’Italia si trova di fronte a un bivio meteorologico: da una parte, l’ipotesi di un anticiclone bollente con temperature miti e stabilità atmosferica; dall’altra, la possibilità di un cambio di scenario con gelo e neve in arrivo. La nostra analisi tende a favorire la seconda ipotesi, con un possibile ritorno del grande inverno dopo il 10 gennaio. Le regioni adriatiche, dall’Abruzzo alla Puglia, potrebbero essere le principali protagoniste di un evento nevoso di grande portata. Continuate a seguire gli aggiornamenti meteo per scoprire quale direzione prenderà questa affascinante evoluzione atmosferica. Nel dubbio, preparate le pale: l’inverno potrebbe essere dietro l’angolo.