di Redazione, 02-01-2025 ore 14:00 |
Durante la stagione invernale, le regioni del Centro-Sud Italia, come Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia, possono vivere spettacolari nevicate, specialmente quando si verificano le giuste condizioni atmosferiche. Sebbene non siano aree tradizionalmente soggette a nevicate abbondanti come le regioni alpine o prealpine, l’incontro di specifiche masse d’aria può creare il “mix perfetto” per l’arrivo della neve anche a bassa quota. Ma quali sono queste condizioni ideali? Scopriamolo insieme. Il doppio mix di aria fredda: artica marittima e continentale Le migliori condizioni per la neve su Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia si verificano quando c’è una combinazione di due tipi di aria fredda: l’aria artico-marittima e l’aria continentale. Questi due flussi, se opportunamente sequenziali, creano una situazione perfetta per nevicate diffuse e persistenti. L’aria artico-marittima: turbolenza e precipitazioni L’aria artico-marittima proviene dalle regioni polari e transita sopra l’Oceano Atlantico o il Mare del Nord prima di raggiungere l’Italia. Durante questo tragitto, questa massa d’aria si arricchisce di umidità e acquisisce una certa instabilità. La sua principale caratteristica è la turbolenza, soprattutto alle quote più alte dell’atmosfera, che favorisce la formazione di nubi dense e cariche di precipitazioni. Quando l’aria artico-marittima raggiunge le regioni del Centro-Sud, genera intensi rovesci nevosi, specialmente lungo l’Appennino centrale e meridionale. Abruzzo e Molise, essendo più vicini alla catena montuosa, sperimentano nevicate abbondanti, con accumuli significativi anche a quote collinari. Basilicata e Puglia, invece, possono vedere la neve arrivare soprattutto nelle zone interne (come le Murge) e lungo il Gargano, dove la presenza di rilievi favorisce l’effetto “stau”, ovvero l’intensificazione delle precipitazioni a ridosso delle montagne. Leggi anche: ANTICICLONE e GELO allo SCONTRO L’aria continentale: freddo intenso e stabilità A differenza dell’aria artico-marittima, l’aria continentale proviene dalle vaste pianure dell’Europa orientale e centrale, dove le temperature possono scendere ben al di sotto dello zero. Questa massa d’aria è molto più fredda al suolo, ma allo stesso tempo più stabile rispetto a quella artico-marittima. La sua principale caratteristica è la capacità di abbassare drasticamente le temperature, creando le condizioni ideali per la neve al suolo. Quando l’aria continentale si combina con l’instabilità residua lasciata dall’aria artico-marittima, si creano le basi per nevicate diffuse e durature anche a quote molto basse, incluse le pianure costiere della Puglia e della Basilicata. Ad esempio, l’arrivo dell’aria continentale dopo una fase artico-marittima può portare nevicate persino a Bari, Lecce o Taranto, città normalmente più abituate alla pioggia invernale che alla neve. Il doppio mix: il segreto della neve al Centro-Sud Il “segreto” delle nevicate più intense e spettacolari su Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia risiede proprio in questo doppio mix di freddo. L’aria artico-marittima è fondamentale per innescare le precipitazioni, grazie alla sua turbolenza e al suo carico di umidità, ma da sola potrebbe non essere sufficiente per portare la neve fino a bassa quota. È qui che entra in gioco l’aria continentale: il suo arrivo, spesso in una fase successiva, abbassa le temperature al punto da trasformare anche la pioggia residua in neve. Questo tipo di configurazione atmosferica si verifica con maggior probabilità quando si instaura un regime di bassa pressione sul Mediterraneo centrale, mentre un’alta pressione sull’Europa settentrionale o orientale favorisce l’afflusso di aria gelida dai Balcani. Effetti sulle regioni Conclusioni L’inverno, anche al Centro-Sud, può regalare scenari nevosi spettacolari quando si verificano le condizioni giuste. Il doppio mix di aria artico-marittima e continentale rappresenta il miglior scenario possibile per vedere la neve in Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. L’incontro tra instabilità e gelo crea un ambiente perfetto per trasformare anche le piogge più comuni in vere e proprie tempeste di neve, portando il fascino dell’inverno fin nelle zone costiere.
• Abruzzo e Molise: Queste regioni, grazie alla vicinanza all’Appennino, sono le prime a beneficiare di questo doppio mix. Nevicate intense possono interessare non solo le aree montane ma anche città come L’Aquila, Campobasso e, in condizioni particolari, persino Pescara e Termoli.
• Basilicata: L’Appennino lucano è un vero magnete per le nevicate, con accumuli spesso significativi. Le città interne, come Potenza, vedono la neve con una certa regolarità, ma con il doppio mix non è raro che anche Matera possa imbiancarsi.
• Puglia: Sebbene meno predisposta alla neve, la Puglia può essere sorprendentemente colpita in queste condizioni. Le Murge, il Gargano e il Subappennino Dauno sono i principali punti di accumulo nevoso, ma non sono rari episodi di neve a bassa quota che coinvolgono città come Bari, Brindisi o Lecce, specialmente durante le irruzioni di aria continentale.