Meteo: il 2025 parte stabile, ma presto arriva il primo attacco freddo. A gennaio, neve e gelo in crescendo


di  Redazione, 01-01-2025 ore 19:15      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Siamo nel primo giorno del nuovo anno, il 1° gennaio 2025, e il clima in Italia si presenta generalmente stabile. I cenoni della vigilia si sono svolti in compagnia di un tempo tranquillo, caratterizzato da cieli sereni o poco nuvolosi su gran parte del Paese. Solo la Val Padana e alcune valli del Centro hanno registrato la comparsa di nebbie e foschie dense, tipiche del periodo, che hanno creato un’atmosfera suggestiva ma a tratti insidiosa per chi si trovava in viaggio. Questo inizio stabile, però, non durerà a lungo: le prime avvisaglie di un inverno più dinamico si faranno sentire già nel prossimo weekend.

Un attacco freddo nel weekend del 3-5 gennaio

Le condizioni meteo subiranno un cambio di rotta significativo a partire dal fine settimana del 3-5 gennaio. Una prima irruzione di aria fredda di origine artico-marittima è infatti pronta a raggiungere l’Italia, portando un netto peggioramento del tempo soprattutto al Centro-Sud. Questo primo attacco freddo sarà accompagnato da un calo delle temperature e da precipitazioni che interesseranno principalmente le regioni adriatiche e quelle appenniniche.

Le nevicate faranno la loro comparsa a quote relativamente basse per il periodo, scendendo fino a 500-600 metri sull’Appennino centrale e a 600-700 metri su quello meridionale. Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia settentrionale saranno tra le zone maggiormente colpite, con accumuli significativi sui rilievi e possibilità di qualche sconfinamento verso le aree collinari più vicine alle coste. Piogge sparse e locali rovesci interesseranno anche le pianure del Sud e le coste del versante tirrenico, mentre al Nord prevarrà un clima più secco ma comunque freddo, con gelate diffuse durante le ore notturne.

Questo episodio, sebbene non particolarmente intenso, rappresenterà il primo vero assaggio invernale per molte regioni italiane dopo una fase iniziale di gennaio caratterizzata da una relativa calma.

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Miglioramento per l’Epifania

Dopo il passaggio perturbato, il tempo tornerà a migliorare in vista dell’Epifania, il 6 gennaio. L’espansione temporanea di un promontorio di alta pressione garantirà una nuova parentesi di stabilità su gran parte dell’Italia. Tuttavia, questa tregua sarà solo temporanea, destinata a lasciare il posto a un cambiamento ben più marcato nel corso della seconda settimana di gennaio.

Le temperature si manterranno comunque su valori invernali, con gelate notturne diffuse soprattutto nelle aree interne e nelle pianure del Centro-Nord. Le nebbie torneranno protagoniste sulla Val Padana, mentre cieli sereni o poco nuvolosi caratterizzeranno le regioni centro-meridionali.

Dopo l’Epifania: gelo e neve in crescendo

Subito dopo l’Epifania, lo scenario meteorologico europeo subirà un drastico cambiamento. Un robusto blocco anticiclonico sull’Atlantico settentrionale modificherà profondamente la circolazione atmosferica, favorendo la discesa di aria molto fredda dalle latitudini polari verso l’Europa. Questa configurazione veicolerà dapprima masse di aria artica-marittima, poi sempre più fredda e di tipo continentale, dal cuore della Siberia.

A partire dal 9 gennaio, l’Italia sarà progressivamente coinvolta da questa ondata di freddo, che potrebbe trasformarsi in un evento di grande portata. Il gelo conquisterà dapprima le regioni adriatiche, dove non si escludono nevicate fino a quote pianeggianti, per poi estendersi al resto del Centro-Sud e, in parte, anche al Nord.

Le nevicate potrebbero interessare molte zone d’Europa, coprendo di bianco Paesi come Germania, Francia orientale, Polonia e Balcani. L’Italia, in questa dinamica, si troverà al confine tra correnti fredde e più umide, con episodi nevosi che potrebbero risultare significativi, soprattutto sulle regioni adriatiche e lungo l’Appennino.

L’evoluzione in dettaglio

Le regioni del Centro-Sud saranno le principali protagoniste di questa fase fredda. Le Marche, l’Abruzzo, il Molise e la Puglia potrebbero vedere nevicate anche a livello del mare, mentre sull’Appennino centrale e meridionale si prevedono accumuli consistenti, soprattutto sopra i 500 metri. Anche le regioni del Nord-Est, come Emilia Romagna e Veneto, potrebbero essere interessate da neve a bassa quota, mentre il resto del Nord sperimenterà un freddo più secco, con gelate notturne intense.

Le temperature subiranno un drastico calo, con valori minimi sottozero su gran parte d’Italia e punte di -8/-10°C nelle zone interne dell’Appennino. La combinazione di gelo e nevicate potrebbe creare disagi, soprattutto nei collegamenti stradali e ferroviari, richiedendo particolare prudenza nelle aree montane e collinari.

Conclusioni

Il 2025 si apre con un clima apparentemente tranquillo, ma l’inverno è pronto a mostrare il suo volto più rigido già a partire dal weekend del 3-5 gennaio. Dopo una breve parentesi di stabilità per l’Epifania, il freddo tornerà prepotentemente alla ribalta, portando gelo e neve su molte aree del Paese. Un gennaio che promette di essere intenso e dinamico, con episodi di maltempo che potrebbero entrare negli annali meteorologici. Restate aggiornati per ulteriori dettagli e previsioni specifiche.




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