Meteo: aria siberiana diretta sull’Italia. Inverno crudo dopo l’Epifania, molte zone nel freezer: ecco quali saranno colpite


di  Redazione, 01-01-2025 ore 11:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Dopo un avvio di gennaio movimentato, l’inverno sembra intenzionato a mostrare il suo volto più rigido proprio dopo l’Epifania. Le proiezioni meteo indicano una configurazione emisferica che favorirà un cambiamento drastico del quadro atmosferico sull’Europa, con ripercussioni dirette anche sull’Italia. In particolare, si profila un blocco anticiclonico coriaceo sull’Atlantico, una struttura che impedirà al flusso mite oceanico di raggiungere il continente e lascerà spazio all’avanzata di masse d’aria gelida provenienti dall’Artico e dalla Siberia.

Il ruolo del blocco atlantico e l’arrivo del freddo

Questa configurazione sarà determinata dall’espansione verso nord di un robusto anticiclone sull’Atlantico settentrionale, che creerà una sorta di “muro” capace di deviare i flussi d’aria verso sud. In tale scenario, l’aria fredda di origine artica inizierà a scivolare lungo il bordo orientale dell’anticiclone, raggiungendo dapprima l’Europa centrale e poi l’Italia.

L’aria fredda che investirà il nostro Paese subito dopo l’Epifania sarà inizialmente di origine artica-marittima. Ciò significa che le prime ondate fredde saranno caratterizzate da temperature in calo, ma con umidità sufficiente a generare nevicate, soprattutto sulle aree appenniniche e lungo i versanti adriatici. Questa fase introduttiva sarà tuttavia solo il preludio di un’irruzione molto più gelida, destinata a colpire l’Italia tra il 9 e il 15 gennaio.

L’aria siberiana: gelo in crescendo

La seconda fase del peggioramento vedrà protagonista l’aria siberiana, una massa d’aria molto più fredda e secca che si metterà in moto verso l’Europa occidentale. Tra il 9 e il 15 gennaio, questa imponente discesa di aria gelida raggiungerà l’Italia, portando condizioni di gelo crescente su molte regioni.

Le temperature subiranno un crollo sensibile, con valori minimi ampiamente sotto lo zero anche in pianura, soprattutto nelle regioni del Centro-Nord e lungo il versante adriatico. Il gelo colpirà duramente Marche, Abruzzo, Molise e Puglia settentrionale, dove non si escludono nevicate fino a livello del mare. Le zone appenniniche, già interessate dalle prime nevicate, vedranno un ulteriore accumulo, mentre le pianure interne del Centro e alcune aree della Val Padana orientale potrebbero registrare episodi di neve a bassa quota.

Leggi anche: aria siberiana diretta sull'ITALIA, ecco quando

Focus sulle regioni più colpite

Le regioni adriatiche saranno quelle maggiormente esposte alla discesa di aria siberiana. Il fenomeno noto come “stau” favorirà precipitazioni nevose diffuse sui rilievi e a tratti anche sulle coste. La Puglia settentrionale, in particolare il Gargano e la zona del Subappennino Dauno, potrebbe vedere fiocchi fino alle pianure costiere. Anche il Molise e l’Abruzzo saranno investiti da venti gelidi e nevicate significative, con accumuli importanti soprattutto sopra i 300-400 metri.

Al Centro-Nord, le zone interne di Toscana, Umbria e Lazio saranno interessate da un freddo secco, con gelate diffuse che potrebbero creare disagi alla circolazione. La Pianura Padana orientale, specie tra Emilia Romagna e Veneto, potrebbe essere teatro di episodi nevosi, anche se con accumuli limitati. Sul resto del Nord, le condizioni saranno generalmente più stabili, ma con temperature estremamente rigide, specie nelle ore notturne.

Le conseguenze del gelo

Le temperature minime potrebbero scendere su valori estremamente bassi, con punte di -8/-10°C nelle aree interne dell’Appennino centrale e meridionale. Anche in pianura non si escludono valori sotto i -5°C, specialmente durante le notti serene, dove l’effetto del raffreddamento radiativo sarà amplificato.

La combinazione di gelo e nevicate potrebbe generare disagi alla circolazione, soprattutto nelle aree montane e nelle zone collinari del Centro-Sud. Particolare attenzione sarà necessaria nelle regioni adriatiche, dove i venti di Bora e Grecale aumenteranno ulteriormente la sensazione di freddo e renderanno le condizioni stradali difficili.

Uno sguardo al futuro

L’ondata di freddo siberiano attesa tra il 9 e il 15 gennaio potrebbe rappresentare uno degli eventi invernali più intensi degli ultimi anni per l’Italia, ma il quadro potrebbe evolversi ulteriormente. Alcuni modelli meteorologici indicano che il blocco atlantico potrebbe persistere anche oltre metà mese, mantenendo attive le correnti fredde sull’Europa e aprendo la strada a ulteriori ondate di gelo.

In sintesi

Dopo l’Epifania, l’inverno entrerà nel vivo con l’arrivo dell’aria artica e, successivamente, di quella siberiana. Il Centro-Sud e le regioni adriatiche saranno le più colpite, con nevicate fino in pianura e temperature da freezer. Un evento meteorologico che riporta l’inverno italiano alle sue radici più rigide, segnando un gennaio all’insegna del gelo e del maltempo. Restate aggiornati per ulteriori dettagli sui bollettini regionali e le previsioni locali.




LEGGI ANCHE