di Redazione, 31-12-2024 ore 14:15 |
Le ultime analisi meteorologiche stanno aprendo scenari decisamente interessanti e, per certi versi, preoccupanti per il mese di gennaio 2025. Secondo il modello sperimentale ECMWF AIFS (Artificial Integrated Forecast System), che utilizza avanzati algoritmi di intelligenza artificiale per analizzare le dinamiche atmosferiche, il Burian potrebbe colpire duramente l’Italia in una finestra temporale compresa tra il 9/10 gennaio e il 15 gennaio 2025. Questo modello innovativo, progettato per elaborare dati meteorologici complessi con maggiore precisione, evidenzia la possibilità di una massiccia irruzione di aria gelida direttamente dalla Siberia, capace di sconvolgere il quadro climatico europeo e italiano. Vediamo più nel dettaglio cosa potrebbe accadere e quali sono le conseguenze di un evento simile. Che cos’è il Burian e cosa comporta Il Burian è un vento gelido e secco proveniente dalle steppe della Siberia, associato a ondate di gelo estremo e nevicate significative. Quando si verifica un’irruzione di Burian, l’aria fredda di origine continentale si sposta verso l’Europa orientale e centrale, coinvolgendo spesso anche l’Italia, in particolare le regioni del Nord e del Centro-Sud. Gli effetti del Burian sono particolarmente intensi: Leggi anche: aria siberiana diretta sull'ITALIA, ecco quando Le proiezioni del modello ECMWF AIFS Secondo il modello sperimentale ECMWF AIFS, supportato dall’intelligenza artificiale, esiste una concreta possibilità che il Burian possa colpire l’Italia tra il 9/10 gennaio e il 15 gennaio 2025. Questo periodo è individuato come particolarmente favorevole per un’irruzione fredda di origine siberiana, con una traiettoria che potrebbe coinvolgere gran parte dell’Europa orientale, centrale e meridionale. L’Italia sarebbe esposta principalmente lungo il versante adriatico, ma anche le regioni tirreniche potrebbero risentire degli effetti del Burian, soprattutto nelle prime fasi dell’evento. Ecco cosa potrebbe accadere: Un evento raro ma non impossibile Le irruzioni di Burian sull’Italia sono eventi relativamente rari, ma quando si verificano lasciano un segno indelebile. Storicamente, episodi simili si sono registrati nel 1929, nel 1956, nel 1985 e, più recentemente, nel 2018. Se le proiezioni dell’ECMWF AIFS dovessero essere confermate, gennaio 2025 potrebbe aggiungersi alla lista di questi inverni memorabili. Vuoi far apparire qui la pubblicità della tua azienda con un banner cliccabile? Cosa dicono gli altri modelli Va sottolineato che, nonostante le indicazioni del modello AIFS, altri modelli meteorologici presentano scenari meno estremi. Alcuni suggeriscono una traiettoria più orientale della massa d’aria fredda, che potrebbe limitare gli effetti sull’Italia. Tuttavia, la convergenza dei dati su una possibile irruzione fredda intorno alla seconda decade di gennaio aumenta la probabilità di un evento significativo. Monitoraggio continuo e aggiornamenti decisivi La natura di questi eventi rende difficile una previsione precisa con largo anticipo. Molto dipenderà dalla posizione dell’anticiclone delle Azzorre e dalla formazione di eventuali minimi di pressione sul Mediterraneo. Gli aggiornamenti dei prossimi giorni saranno fondamentali per comprendere se il Burian colpirà l’Italia e con quale intensità. Conclusioni: un gennaio da tenere d’occhio Le prospettive per gennaio 2025 si fanno sempre più interessanti e, allo stesso tempo, incerte. Se le previsioni del modello ECMWF AIFS saranno confermate, il Burian potrebbe portare gelo intenso e nevicate diffuse su gran parte del Paese tra il 9/10 e il 15 gennaio. Gli effetti di un evento simile sarebbero significativi, con disagi per i trasporti, gelate estese e scenari da pieno inverno su tutto il territorio nazionale. Rimane fondamentale seguire i prossimi aggiornamenti per comprendere meglio l’evoluzione di questa possibile irruzione siberiana, che potrebbe segnare uno dei momenti più freddi degli ultimi anni. Ecco le mappe dell'intelligenza artificiale
• Crollo termico: Le temperature possono scendere rapidamente sotto lo zero anche in pianura, con minime che in alcune zone possono raggiungere i -10°C o persino i -15°C nelle aree interne e montuose.
• Neve a bassissime quote: La combinazione di aria gelida e instabilità atmosferica porta spesso nevicate diffuse, anche in pianura e lungo le coste, specialmente sui versanti orientali della Penisola.
• Gelo persistente: Le ondate di Burian sono spesso accompagnate da condizioni di gelo persistente, con temperature che rimangono sotto lo zero anche durante il giorno.
• Venti forti: Il Burian è caratterizzato da raffiche di vento gelido che aumentano la sensazione di freddo, creando condizioni di disagio termico estremo.
• Nord Italia: Le pianure del Nord potrebbero sperimentare gelate diffuse e nevicate significative, soprattutto in Emilia-Romagna e Veneto. Anche la Liguria potrebbe vedere episodi di neve lungo le coste, grazie all’interazione tra l’aria fredda e il Mar Ligure.
• Centro Italia: Le regioni adriatiche come Marche, Abruzzo e Molise sarebbero le più colpite, con nevicate abbondanti fino in pianura. Anche le zone interne del Lazio e della Toscana potrebbero assistere a fenomeni nevosi, specialmente nelle prime fasi dell’irruzione.
• Sud Italia: Il Molise e la Puglia, così come la Basilicata e la Calabria, potrebbero vedere nevicate a quote molto basse, persino sulle coste in caso di intensificazione del freddo. Anche la Sicilia settentrionale potrebbe essere interessata, con episodi nevosi fino a basse altitudini.