Meteo: gennaio farà parlare di sé. Ecco la gelida tendenza del mese


di  Redazione, 31-12-2024 ore 11:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Gennaio 2025 si preannuncia come un mese invernale degno di nota, caratterizzato da un’alternanza di fasi meteorologiche che potrebbero regalare scenari estremamente vari, dalle prime irruzioni di freddo ad alcune parentesi più miti, fino a un ritorno deciso del gelo verso la fine del mese. Ecco un’analisi dettagliata delle tendenze che potrebbero delinearsi, basandoci sulle attuali proiezioni.

I primi giorni di gennaio: freddo moderato e neve a quote basse sull’Adriatico

L’inizio di gennaio sarà segnato da una fase invernale tipica ma non particolarmente rigida. Masse d’aria fredda di origine artica scivoleranno lungo il versante adriatico, portando un calo delle temperature soprattutto nelle regioni centrali e meridionali.

Le zone più interessate saranno quelle lungo l’Appennino orientale, dove potrebbero verificarsi nevicate a quote basse, intorno ai 500-600 metri. Località interne delle Marche, Abruzzo, Molise e Puglia potrebbero assistere a scenari invernali con accumuli di neve significativi nelle aree montuose.

Nelle pianure e lungo le coste, invece, il freddo si farà sentire soprattutto durante le ore notturne, ma non si prevedono eventi nevosi rilevanti. Sarà dunque una fase fredda, ma senza eccessi, con il tipico clima invernale che ci si aspetta in questo periodo dell’anno.

Verso l’Epifania: l’anticiclone torna a dominare, ma solo temporaneamente

Dopo questa prima fase di freddo moderato, l’anticiclone tenderà a impadronirsi del Mediterraneo occidentale, proteggendo anche parte dell’Italia. Intorno all’Epifania, il nostro Paese vivrà quindi una breve parentesi più stabile, con un aumento delle temperature, soprattutto nelle regioni centro-settentrionali.

Tuttavia, questa fase anticiclonica non sarà destinata a durare a lungo. Già verso l’inizio della seconda decade del mese, si intravedono segnali di un nuovo cambiamento importante, con il ritorno di correnti fredde e instabili provenienti dall’Europa orientale.

Seconda decade di gennaio: freddo intenso e neve a quote basse

Intorno al 10 gennaio, l’anticiclone si ritirerà verso ovest, lasciando spazio a correnti fredde di origine continentale che inizieranno a interessare il Mediterraneo centrale. Questa configurazione sarà favorita dalla formazione di una ciclogenesi sul Mediterraneo, un vortice di bassa pressione che porterà instabilità diffusa e un sensibile calo delle temperature.

Le regioni più esposte saranno nuovamente quelle del versante adriatico, ma anche il Tirreno, soprattutto nella fase iniziale, potrebbe vedere episodi nevosi a quote molto basse. Marche, Abruzzo, Molise e Puglia saranno le aree più colpite, con la possibilità di nevicate fino in pianura nelle zone interne. Anche la Campania, la Calabria tirrenica e la Sicilia settentrionale potrebbero assistere a fenomeni nevosi, soprattutto nelle prime fasi di questa ondata di freddo.

Le temperature saranno rigide su tutto il territorio nazionale, con gelate diffuse e massime che difficilmente supereranno i 5°C nelle zone di pianura. Questa fase fredda potrebbe durare per diversi giorni, rendendo il clima particolarmente rigido e invernale su gran parte del Paese.

Breve pausa e ritorno di correnti oceaniche

Dopo questa parentesi fredda, verso la metà della seconda decade del mese, le correnti fredde lasceranno spazio a masse d’aria più miti di origine oceanica. Questo porterà a un temporaneo aumento delle temperature, soprattutto al Nord e nelle regioni tirreniche, dove si potrebbe verificare un rapido scioglimento della neve accumulata nelle fasi precedenti.

Le condizioni meteo saranno quindi più stabili e meno rigide, ma questa tregua sarà breve. Già verso la fine di gennaio, i modelli numerici indicano la possibilità di un nuovo affondo freddo.

Fine gennaio: nuovo attacco artico e freddo continentale

L’ultima parte di gennaio potrebbe riservare un colpo di scena, con l’arrivo di un nuovo impulso di aria fredda, inizialmente di origine artico-marittima e successivamente di origine continentale. Questo comporterebbe un ulteriore marcato calo delle temperature su tutto il Paese, con il ritorno di condizioni meteo decisamente invernali.

Questa fase potrebbe essere caratterizzata da nevicate diffuse, inizialmente sui versanti adriatici e successivamente anche su quelli tirrenici, con accumuli significativi nelle zone interne e collinari. Il freddo potrebbe essere particolarmente intenso, con temperature minime ben al di sotto dello zero anche in pianura e gelate diffuse su tutto il territorio nazionale.

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Conclusioni: un gennaio variegato e invernale

In sintesi, gennaio 2025 si preannuncia come un mese molto dinamico e tipicamente invernale, con un’alternanza di fasi fredde e più miti.
    •    Nei primi giorni del mese, avremo un clima freddo e qualche nevicata a quote basse lungo l’Adriatico.
    •    Verso l’Epifania, l’anticiclone garantirà una breve parentesi più stabile e mite.
    •    Dalla seconda decade, il ritorno di correnti fredde da est porterà una fase gelida e perturbata, con neve a quote molto basse su gran parte del Centro-Sud.
    •    Verso la fine del mese, un nuovo attacco freddo potrebbe portare gelo intenso e nevicate diffuse, con scenari da pieno inverno su tutto il Paese.

Sarà fondamentale monitorare i prossimi aggiornamenti per confermare o meno queste tendenze, ma le premesse indicano che gennaio 2025 farà certamente parlare di sé.




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