di Redazione, 29-12-2024 ore 07:30 |
Dopo l’Epifania, l’inverno potrebbe entrare nel vivo con un evento meteo di portata straordinaria. Le proiezioni attuali suggeriscono un rallentamento della corrente a getto zonale, un fenomeno che potrebbe innescare una svolta epocale nella dinamica atmosferica europea. Tale scenario, se confermato, potrebbe dar luogo a un blocco anticiclonico duraturo sull’Atlantico, aprendo la porta a incursioni di aria gelida direttamente dalla Russia verso il Mediterraneo e l’Italia. Le conseguenze potrebbero essere storiche, con temperature polari e diffuse nevicate, anche in pianura. Il blocco anticiclonico e l’afflusso di aria gelida Dopo un periodo di relativa stabilità durante le festività natalizie, il cambio di pattern atmosferico atteso nel mese di gennaio potrebbe riscrivere le pagine della meteorologia. Un rallentamento della corrente zonale, ossia il flusso di venti occidentali che domina l’emisfero boreale, favorirebbe la formazione di un blocco anticiclonico sull’Atlantico settentrionale. Questo blocco agirebbe come una barriera, deviando le correnti fredde di origine artica o siberiana verso l’Europa centrale e meridionale. In questo contesto, l’Italia potrebbe diventare bersaglio di masse d’aria gelida, con isoterme previste sia al suolo che in quota capaci di portare il termometro a livelli da record. Le temperature potrebbero scendere ben al di sotto della media stagionale, sia sulle Alpi che nelle pianure del Nord, ma anche lungo le regioni centrali e meridionali. Nevicate diffuse: il Mediterraneo sotto la neve Uno degli effetti più spettacolari di questa configurazione potrebbe essere rappresentato da nevicate diffuse, con fiocchi che potrebbero imbiancare non solo le zone montane ma anche le pianure di tutta Europa, Italia compresa. Eventi di questo tipo, detti “nevicate di addolcimento” o nevicate da irruzione fredda, si verificano quando l’aria gelida in discesa dalla Siberia entra in contatto con le masse più umide del Mediterraneo. Il risultato è spesso un mix esplosivo di freddo intenso e precipitazioni abbondanti, con la neve che può raggiungere anche le coste. Le regioni italiane più a rischio sarebbero quelle del Nord e del Centro, ma non si esclude che fiocchi possano cadere anche al Sud, in città come Napoli, Bari e persino Palermo, come accaduto in episodi storici di gelo intenso. Gelo storico: termiche al limite Se i modelli meteorologici attuali saranno confermati, le temperature previste sia in quota (850 hPa, circa 1500 metri di altitudine) sia al suolo potrebbero toccare valori da gelo storico. Isoterme tra -10°C e -15°C a 850 hPa, combinate con temperature percepite ancora più basse a causa del vento, potrebbero caratterizzare molte aree dell’Europa e dell’Italia. In queste condizioni, città come Milano, Torino, Bologna e Firenze potrebbero sperimentare temperature minime intorno ai -8°C o -10°C, mentre sulle Alpi si potrebbero raggiungere valori inferiori ai -20°C. Anche Roma e Napoli potrebbero registrare minime sotto lo zero, un evento raro ma non impossibile in presenza di irruzioni fredde così marcate. Conferme necessarie: l’incertezza della previsione È fondamentale sottolineare che, nonostante le tendenze attuali, la meteorologia invernale rimane complessa e soggetta a molte variabili. I modelli previsionali a lungo termine mostrano ancora incertezze significative, soprattutto per quanto riguarda la tempistica e l’intensità del fenomeno. Tuttavia, l’ipotesi di un gennaio caratterizzato da freddo intenso e nevicate diffuse è al momento uno scenario plausibile, che merita attenzione e monitoraggio costante. LEGGI ANCHE: ECCO l'OUTLOOK del mese di GENNAIO 2025, GELO e NEVE in grande forma L’inverno potrebbe dunque sorprendere con una fase di gelo epocale che, se confermata, entrerà negli annali della meteorologia. Non resta che seguire gli aggiornamenti e prepararsi a un gennaio che potrebbe riscrivere la storia del clima in Europa.