Secondo le ultime analisi meteorologiche, il mese di gennaio 2025 si preannuncia come un periodo di forti contrasti, con due fasi ben distinte sia dal punto di vista termico che atmosferico. La prima metà del mese sarà dominata da condizioni invernali rigide, caratterizzate da freddo intenso e possibili nevicate anche a bassa quota. La seconda parte, invece, vedrà il prevalere di condizioni più stabili, con un graduale innalzamento delle temperature verso valori più miti. Gennaio in due fasi: freddo intenso e stabilità successiva Le proiezioni meteorologiche delineano un gennaio che inizierà all’insegna del gelo e delle nevicate diffuse su gran parte dell’Europa e dell’Italia. Nella prima metà del mese, infatti, si prevede l’arrivo di correnti molto fredde di origine siberiana, capaci di portare condizioni di freddo intenso su buona parte del continente e del Mediterraneo. Prima metà di gennaio: freddo e neve Dal 1° al 15 gennaio circa, l’Italia potrebbe essere interessata da ripetute irruzioni di aria gelida provenienti dalla Siberia. Questa configurazione è favorita da un indebolimento del vortice polare e dalla formazione di blocchi anticiclonici sull’Atlantico e sulla Scandinavia, che deviano le correnti fredde verso sud. In questa fase, il freddo sarà il protagonista assoluto: Questa fase invernale potrebbe ricordare eventi storici di freddo intenso, con episodi di maltempo nevoso che non si verificavano da diverse stagioni. LEGGI ANCHE: il polo si rompe, gelo verso l'italia Seconda metà di gennaio: anticiclone e clima meno rigido Dopo il 15/20 gennaio, le condizioni atmosferiche tenderanno a cambiare. L’anticiclone atlantico, indebolito nella prima parte del mese, tornerà a guadagnare terreno verso il Mediterraneo, favorendo un clima più stabile e un progressivo aumento delle temperature. Le correnti fredde di origine artica o siberiana lasceranno spazio a flussi più miti, con caratteristiche tipiche delle alte pressioni invernali: Questo gennaio si preannuncia particolarmente dinamico, con caratteristiche che riportano alla memoria alcuni degli inverni più rigidi degli ultimi decenni. Gli eventi nevosi della prima metà del mese potrebbero essere paragonati a quelli del famoso inverno del 1985, anche se con intensità probabilmente inferiore. La seconda parte del mese, invece, ricorda i classici periodi anticiclonici degli inverni mediterranei, in cui la stabilità prevale dopo episodi di freddo intenso. Conclusioni L’outlook per gennaio 2025 evidenzia un mese diviso nettamente in due fasi: Sebbene l’analisi si basi sulle attuali proiezioni meteorologiche, va ricordato che i modelli a lungo termine sono sempre soggetti a revisioni. Tuttavia, il mese di gennaio si prospetta estremamente interessante e potrebbe regalare scenari invernali degni di nota, soprattutto per gli amanti della neve e del freddo. Non resta che attendere i prossimi aggiornamenti per confermare o aggiustare questa tendenza, mantenendo alta l’attenzione su un mese che promette di essere protagonista dell’inverno 2025. Novità, iscriviti al nostro canale WHATSAPP per essere sempre aggiornato!
• Temperature: Le minime scenderanno abbondantemente sotto lo zero su molte regioni, con gelate diffuse anche in pianura. Le massime saranno contenute, difficilmente superando i 2-4°C nelle zone più colpite.
• Neve: Le precipitazioni nevose potrebbero interessare non solo le aree montane, ma anche le pianure del Centro-Nord e le coste adriatiche. Tra le regioni più esposte ci sono Abruzzo, Molise, Marche, Puglia e Basilicata, dove la neve potrebbe accumularsi anche in prossimità del mare.
• Venti gelidi: I venti di tramontana e grecale contribuiranno a mantenere un clima rigido e ad accentuare la sensazione di freddo.
• Stabilità atmosferica: Le giornate saranno prevalentemente soleggiate, con poche precipitazioni.
• Temperature: Torneranno verso valori nella norma o addirittura leggermente superiori, specialmente al Nord e nelle regioni tirreniche. Le gelate saranno meno frequenti e confinate alle aree interne e montane.
• Possibili nebbie: L’anticiclone potrebbe favorire la formazione di nebbie nelle pianure del Nord, in particolare sulla Val Padana, dove l’umidità ristagnerà nei bassi strati.
Confronto con gli anni precedenti
• Prima metà del mese: Freddo intenso e neve, con irruzioni gelide di origine siberiana che potrebbero portare gelo diffuso e nevicate fino in pianura, soprattutto sul medio Adriatico e al Sud.
• Seconda metà del mese: Clima più mite e stabile, con il ritorno dell’anticiclone atlantico e temperature in graduale rialzo.