Meteo: modelli clamorosi, configurazione a 3 onde e neve furiosa sull’Italia a gennaio. Bufere al Centro-Sud e in Puglia


di  Redazione, 27-12-2024 ore 10:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Gli ultimi aggiornamenti dei modelli matematici sono sorprendenti e suggeriscono uno scenario meteorologico particolarmente interessante per il mese di gennaio. Ciò che emerge è una configurazione atmosferica conosciuta come pattern a 3 onde, una configurazione rara ma capace di innescare le più violente ondate di freddo e neve in Europa e sul Mediterraneo. Se queste proiezioni venissero confermate, l’Italia potrebbe essere al centro di un evento invernale di grande intensità, con bufere di neve che potrebbero colpire le regioni adriatiche e meridionali, incluse le coste pugliesi.

Che cos’è il pattern a 3 onde?

Il pattern a 3 onde (3 waves pattern) rappresenta una configurazione atmosferica in cui le tre principali onde planetarie – ovvero le grandi ondulazioni della corrente a getto che si sviluppano sull’asse del Pacifico, dell’Atlantico e dell’Asia – lavorano in sinergia. Questo schema favorisce movimenti estremi di aria fredda, con masse gelide che si spostano dal Polo Nord verso le latitudini più meridionali, creando le condizioni ideali per intense ondate di gelo e neve.

Questa configurazione si verifica raramente, ma quando si concretizza, può determinare scenari di freddo estremo in Europa, con impatti significativi anche sull’Italia. La corrente a getto, indebolita e frammentata, lascia spazio a discese di aria artica o siberiana, che possono generare nevicate diffuse anche a bassa quota e temperature eccezionalmente rigide.

Gli ultimi aggiornamenti: neve e freddo puntano sull’Italia

Secondo le più recenti elaborazioni dei modelli matematici globali (come ECMWF e GFS), questa configurazione a 3 onde potrebbe prendere forma all’inizio di gennaio 2025. Il target individuato dai modelli è compreso tra il 4 e il 13 gennaio, un periodo in cui masse d’aria gelida provenienti dal cuore della Siberia potrebbero puntare verso l’Europa centrale e meridionale, coinvolgendo anche l’Italia.

Le zone più esposte, secondo le simulazioni, sarebbero le regioni adriatiche e meridionali, dove il freddo intenso e le precipitazioni nevose potrebbero creare condizioni di vero e proprio maltempo invernale. In particolare:
    •    Adriatico e Sud Italia: Sono le aree maggiormente esposte a discese fredde di matrice continentale. Le coste adriatiche, dalla Romagna alla Puglia, potrebbero assistere a bufere di neve, con accumuli significativi anche in pianura e, in alcuni casi, sulle spiagge.
    •    Puglia: La regione sarebbe una delle principali protagoniste, con nevicate che potrebbero interessare sia le aree interne che le zone costiere, accompagnate da venti gelidi di tramontana o grecale.
    •    Calabria e Sicilia: Anche queste regioni potrebbero vedere neve a quote molto basse, con fenomeni localmente intensi lungo i versanti esposti.

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Non solo neve: il freddo estremo

Oltre alle nevicate, questa configurazione potrebbe portare un drastico calo delle temperature su tutta la penisola. Le minime potrebbero scendere abbondantemente sotto lo zero, soprattutto nelle aree interne e pianeggianti del Centro-Sud, mentre le massime difficilmente supererebbero i 2-4°C nelle regioni più colpite.

I venti gelidi che accompagnerebbero questa irruzione fredda, tipici del Burian, accentuerebbero ulteriormente la percezione del freddo, rendendo le condizioni meteorologiche particolarmente rigide.

L’incertezza previsionale

Va sottolineato che, nonostante l’apparente convergenza dei modelli matematici su questo scenario, le configurazioni atmosferiche di questo tipo presentano sempre un margine di incertezza. Il pattern a 3 onde, per quanto clamoroso e potenzialmente favorevole a ondate di freddo, non garantisce con certezza che l’Italia venga direttamente colpita.

Molto dipenderà dalla traiettoria della massa d’aria fredda: uno spostamento anche minimo verso est o ovest potrebbe cambiare radicalmente l’evoluzione per il nostro Paese. Tuttavia, le probabilità che l’Italia, in particolare le regioni adriatiche e meridionali, venga interessata da questo evento invernale sono considerate buone.

Prepararsi all’inverno: possibili conseguenze

Se queste previsioni trovassero conferma, le conseguenze per il nostro Paese potrebbero essere significative. Bufere di neve, temperature sottozero e venti gelidi potrebbero creare disagi nei trasporti, interruzioni nei collegamenti e difficoltà nelle attività quotidiane, soprattutto nelle aree più colpite.

In particolare:
    •    Strade e infrastrutture: La neve potrebbe creare problemi alla viabilità, specialmente nelle zone collinari e montane.
    •    Agricoltura: Il freddo intenso potrebbe mettere a rischio alcune coltivazioni, soprattutto nelle regioni del Sud.
    •    Energia: L’aumento della domanda di riscaldamento potrebbe mettere sotto pressione il sistema energetico nazionale.

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Conclusioni

Gli ultimi aggiornamenti dei modelli matematici delineano uno scenario meteorologico che potrebbe segnare l’inizio di gennaio con un evento invernale eccezionale. La configurazione a 3 onde rappresenta un’opportunità per il verificarsi di ondate di gelo e neve, e l’Italia sembra trovarsi sulla traiettoria di queste masse d’aria gelida.

Le regioni adriatiche e meridionali sono le più esposte, ma il maltempo potrebbe coinvolgere anche altre aree del Paese. In attesa di ulteriori conferme, è importante seguire gli aggiornamenti meteo per prepararsi al meglio all’arrivo del vero inverno. Gennaio potrebbe portare con sé uno degli eventi più significativi degli ultimi anni, con neve furiosa e gelo che potrebbero caratterizzare le prime settimane del nuovo anno.

Ecco la configurazione di ECMWF (media ensembles) più o meno per l'Epifania che raffigura un pattern a 3 onde




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