Meteo: cambia tutto, gelo e neve a gennaio, ci siamo davvero. Il Burian pronto a puntare l’Italia


di  Redazione, 27-12-2024 ore 07:15      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Il 2024 si avvia alla conclusione con un clima piuttosto stabile su gran parte del territorio italiano. Fino agli ultimi giorni di dicembre, infatti, il tempo dovrebbe mantenersi generalmente tranquillo, con temperature che si collocano nelle medie stagionali, salvo qualche lieve aumento delle massime, in particolare al Nord, dove si avvertono gli effetti di una maggiore influenza anticiclonica. Tuttavia, l’inizio del 2025 potrebbe portare un cambiamento radicale nello scenario meteorologico: il gelo e la neve sembrano davvero pronti a fare il loro ingresso sul palcoscenico invernale.

Lo scenario attuale: stabilità ma con segnali di cambiamento

Nei prossimi giorni, l’Italia continuerà a beneficiare di condizioni di stabilità atmosferica. Le regioni settentrionali saranno influenzate da un’area di alta pressione, che garantirà cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi e temperature leggermente sopra la media, specialmente durante le ore diurne. Al Centro-Sud, invece, il clima sarà generalmente più dinamico, con qualche annuvolamento di passaggio ma senza fenomeni di rilievo.

Questa apparente calma meteorologica, tuttavia, non deve trarre in inganno. I modelli matematici indicano che un’importante evoluzione atmosferica è alle porte, e gennaio 2025 potrebbe segnare l’arrivo di una fase invernale particolarmente rigida.

Il ruolo dello stratwarming e del vortice polare

La chiave di questo possibile cambiamento risiede nelle dinamiche del vortice polare. Negli ultimi giorni di dicembre 2024, si prevede un episodio di stratwarming, ovvero un improvviso riscaldamento della stratosfera sopra il Polo Nord. Questo fenomeno, che comporta un aumento repentino delle temperature stratosferiche, può avere ripercussioni significative sulla circolazione atmosferica a livello globale.

Il riscaldamento stratosferico tende a destabilizzare il vortice polare, la grande struttura di bassa pressione che normalmente trattiene l’aria gelida attorno all’Artico. Quando il vortice polare si indebolisce o si frammenta, masse d’aria gelida possono fuoriuscire e dirigersi verso latitudini più meridionali. Ed è proprio questo scenario che i modelli meteorologici stanno delineando per l’inizio di gennaio: una massa di aria gelida proveniente direttamente dalla Siberia, spinta dai venti caratteristici del Burian, potrebbe puntare dritto verso l’Italia.

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Il Burian e il possibile target temporale

Il Burian, noto per portare freddo intenso e nevicate fino a bassa quota, è un vento gelido che soffia dalla Siberia occidentale, accompagnando masse d’aria di origine artico-continentale. Secondo le proiezioni attuali, il periodo più probabile per l’arrivo di questo gelo in Italia è compreso tra il 4/5 e il 12/13 gennaio 2025.

Le zone che potrebbero essere maggiormente interessate da questo afflusso gelido sono le regioni adriatiche e quelle meridionali, che per la loro posizione geografica sono più esposte alle correnti provenienti da est. Tuttavia, non si esclude che anche il Nord Italia possa essere coinvolto, specialmente nelle fasi iniziali dell’irruzione.

Gli effetti attesi: freddo intenso e neve

Se le proiezioni attuali venissero confermate, gli effetti di questa ondata di gelo sarebbero piuttosto marcati:
    •    Temperature: Si prevede un calo termico significativo, con minime che potrebbero scendere abbondantemente sotto lo zero su molte regioni italiane. Le massime, soprattutto nelle zone interessate dai venti gelidi, faticherebbero a superare pochi gradi sopra lo zero.
    •    Neve: Le nevicate potrebbero interessare le regioni adriatiche e meridionali fino a quote molto basse, localmente anche in pianura. Possibili episodi nevosi anche sul Nord Italia, specialmente sulle pianure orientali e lungo l’arco alpino.
    •    Venti: Il Burian porterebbe venti molto freddi e secchi, con raffiche che potrebbero accentuare ulteriormente la percezione del freddo, creando condizioni di gelo particolarmente rigide.

L’incertezza e la necessità di monitoraggio

Va sottolineato che, nonostante l’apparente convergenza dei principali modelli meteorologici su questa possibile evoluzione, l’arrivo del Burian e le sue conseguenze restano soggetti a un certo grado di incertezza. La meteorologia è una scienza complessa, e la traiettoria delle masse d’aria gelida dipenderà da numerosi fattori, tra cui la posizione esatta del vortice polare e l’intensità dello stratwarming.

Per questo motivo, sarà fondamentale seguire gli aggiornamenti meteo nei prossimi giorni, in particolare per chi vive nelle zone che potrebbero essere maggiormente colpite dal gelo e dalla neve.

Conclusioni

L’inizio di gennaio 2025 si preannuncia come un periodo di grande interesse meteorologico, con la possibilità concreta di un’irruzione di aria gelida di origine siberiana sull’Italia. Dopo un dicembre piuttosto tranquillo, il Burian potrebbe riportare il vero inverno, con gelo intenso e nevicate fino a bassa quota.

Le regioni adriatiche e meridionali sembrano le più esposte, ma anche il Nord Italia potrebbe risentire di questa ondata di freddo. In attesa di ulteriori conferme dai modelli matematici, resta alta l’attenzione degli esperti e degli appassionati di meteorologia, che monitorano costantemente l’evoluzione di questa potenziale irruzione fredda.

Se le previsioni attuali dovessero concretizzarsi, l’Italia vivrebbe una delle fasi invernali più rigide degli ultimi anni, con scenari tipici di un inverno severo. La presenza del Burian, infatti, non solo porterebbe freddo intenso, ma potrebbe anche influenzare la quotidianità in molte regioni. La combinazione di neve, venti gelidi e temperature rigide potrebbe comportare disagi nei trasporti, difficoltà nelle aree collinari e montane, e un aumento della richiesta di energia per il riscaldamento.


Uno sguardo oltre gennaio

Se il Burian dovesse realmente colpire l’Italia nei primi giorni di gennaio, è probabile che l’effetto sul clima europeo si prolunghi anche per le settimane successive. Un vortice polare debole e frammentato potrebbe mantenere condizioni di instabilità e freddo prolungato per gran parte del mese, aumentando la probabilità di nuove irruzioni gelide.

Per ora, non resta che attendere conferme dai prossimi aggiornamenti modellistici. Il mese di gennaio potrebbe davvero rappresentare il cuore pulsante di questo inverno, riportando sull’Italia scenari di gelo e neve che mancano ormai da diverse stagioni.

Con un occhio sempre rivolto alle configurazioni atmosferiche e ai dettagli in evoluzione, il 2025 si prospetta come un anno meteorologicamente interessante sin dai suoi primi giorni. Prepariamoci: il vero inverno sembra finalmente pronto a bussare alle porte del nostro Paese.




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