di Redazione, 24-12-2024 ore 11:30 |
Le dinamiche atmosferiche per il mese di gennaio potrebbero riservare un’intensa ondata di freddo sull’Europa e, in particolare, sull’Italia. Il vortice polare, la grande struttura atmosferica che governa le correnti fredde delle regioni artiche, appare indebolito e frammentato. Questa condizione, unita agli effetti della Niña e a un possibile evento di stratwarming repentino, potrebbe preparare il terreno per un’irruzione gelida di aria continentale, comunemente associata al Burian. Cosa sta accadendo al vortice polare? Il vortice polare è attualmente sotto pressione a causa di diversi fattori atmosferici. Uno di questi è l’influenza della Niña, un fenomeno climatico che comporta il raffreddamento delle acque superficiali del Pacifico equatoriale. La Niña tende a destabilizzare le correnti zonali che circondano il vortice polare, favorendo un indebolimento della struttura stessa. Questo processo può portare alla frammentazione del vortice, con il conseguente rilascio di masse d’aria gelida verso le latitudini più basse. Il ruolo dello stratwarming repentino A complicare ulteriormente la situazione c’è la possibilità di un evento di stratwarming repentino, ovvero un riscaldamento improvviso della stratosfera sopra il Polo Nord. Questo fenomeno, quando si verifica, può innescare una dislocazione o una completa rottura del vortice polare, permettendo a grandi quantità di aria fredda di scendere verso l’Europa. In alcuni casi, ciò può portare all’arrivo del Burian, un vento gelido e secco proveniente dalla steppa russa, capace di far crollare le temperature e portare neve fino a quote bassissime. Cosa aspettarsi a gennaio? Se questo scenario venisse confermato, gennaio potrebbe vedere condizioni di gelo estremo in Italia, in particolare lungo il versante adriatico e nelle regioni centro-meridionali. Le temperature potrebbero scendere ben al di sotto della media stagionale, con nevicate a quote molto basse, se non addirittura in pianura. Le regioni maggiormente esposte a questo tipo di configurazione sarebbero Abruzzo, Molise e Puglia, ma anche altre aree del Centro-Sud potrebbero essere interessate da episodi nevosi significativi. Anche il Nord Italia, in caso di un’irruzione particolarmente intensa, non sarebbe escluso da possibili fenomeni di rilievo. LEGGI ANCHE: FREDDO a FINE ANNO e INIZIO GENNAIO Margini di incertezza È importante sottolineare che queste proiezioni sono attualmente una tendenza, basata sulle analisi dei modelli meteorologici a lungo termine. La distanza temporale e la complessità dei fenomeni atmosferici coinvolti, come lo stratwarming e la risposta del vortice polare, lasciano ampi margini di incertezza. Le retrogressioni di aria gelida e gli effetti del Burian sono difficili da prevedere con precisione, anche per i più avanzati modelli matematici. Eventuali conferme o smentite arriveranno con i prossimi aggiornamenti, ma resta evidente che il mese di gennaio potrebbe portare condizioni invernali degne di nota. Conclusione Gennaio si profila come un mese a rischio di ondate di gelo intenso, ma questa tendenza richiede ulteriori verifiche e aggiornamenti. Il vortice polare frammentato, gli effetti della Niña e il possibile stratwarming repentino sono tutti elementi che potrebbero convergere in una configurazione di grande impatto per il nostro Paese. Nel frattempo, gli appassionati di meteo e gli esperti continueranno a monitorare da vicino l’evoluzione atmosferica, pronti a fornire aggiornamenti più dettagliati man mano che ci avviciniamo all’inizio del nuovo anno.