di Redazione, 20-12-2024 ore 10:30 |
Le ultime analisi dei modelli meteorologici sembrano confermare una tendenza decisamente invernale per il periodo di fine anno, con la concreta possibilità di un evento di gelo intenso e nevicate diffuse. Il protagonista di questo possibile scenario sarà il temibile Burian, un vento gelido proveniente dalle steppe siberiane, noto per portare gelo estremo e neve fino a bassa quota, spesso anche sulle pianure e lungo le coste italiane. Cos’è il Burian e cosa comporta Il Burian è un vento freddo che si genera nelle steppe gelide della Siberia e si sposta rapidamente verso l’Europa orientale e il Mediterraneo centrale. Quando il Burian raggiunge l’Italia, provoca un drastico calo delle temperature, con valori spesso sottozero anche di giorno, e condizioni meteorologiche estreme. La sua caratteristica principale è la capacità di portare aria gelida e secca in quota, che si combina con l’umidità del Mediterraneo, generando intense nevicate anche in pianura e lungo le coste. Gli effetti del Burian sull’Italia possono essere devastanti, soprattutto per la viabilità, l’agricoltura e le attività quotidiane. Le temperature possono scendere di diversi gradi sotto la media stagionale, mentre i venti forti amplificano la sensazione di freddo (effetto wind chill). Inoltre, le nevicate possono risultare abbondanti e persistenti, soprattutto nelle regioni adriatiche, al Sud e nelle pianure del Centro-Nord. La tendenza per San Silvestro e Capodanno Sebbene manchi ancora del tempo e i dettagli siano in via di definizione, i modelli meteorologici stanno convergendo su uno scenario che vedrebbe una discesa di aria gelida direttamente dalla Siberia sul finire dell’anno. Questo sarebbe possibile grazie a una particolare configurazione atmosferica a livello emisferico, con un poderoso blocco atlantico sull’Europa occidentale che favorirebbe la discesa di masse d’aria fredda verso l’Italia. Se questa configurazione dovesse realizzarsi, l’arrivo del Burian potrebbe coincidere con San Silvestro e i primi giorni di gennaio, portando gelo e neve su gran parte della Penisola. Le temperature crollerebbero sensibilmente, con valori ampiamente sottozero nelle regioni del Nord e del Centro, e nevicate che potrebbero interessare anche le pianure e le coste. Le zone più colpite Se il Burian dovesse confermarsi, le aree maggiormente interessate sarebbero: Leggi anche: ciclone di neve natalizio Cosa attendersi Sebbene sia ancora presto per avere conferme definitive, i segnali provenienti dai modelli numerici sono inequivocabili: la configurazione atmosferica attuale sembra preparare il terreno per un evento gelido di grande impatto proprio a ridosso del Capodanno. Gli esperti consigliano di monitorare con attenzione i prossimi aggiornamenti, poiché la situazione potrebbe evolvere rapidamente e portare sorprese invernali di rilievo. Conclusioni L’arrivo del Burian rappresenterebbe un evento eccezionale per l’inizio del 2024, con gelo intenso e neve diffusa su molte regioni italiane. Tuttavia, data la distanza temporale, è importante considerare che si tratta ancora di una tendenza da confermare. I modelli stanno mostrando una chiara predisposizione verso questo scenario, ma serviranno ulteriori analisi per definire con precisione l’entità del fenomeno e le zone più colpite. Un Capodanno con neve e gelo potrebbe essere suggestivo e magico, ma al contempo portare disagi. Restate aggiornati sui bollettini meteorologici per pianificare al meglio i vostri spostamenti e prepararsi a un possibile inizio d’anno davvero glaciale.
• Regioni adriatiche: Marche, Abruzzo, Molise e Puglia potrebbero vedere nevicate diffuse fino in pianura e lungo le coste.
• Basilicata e Calabria: Possibili nevicate a bassa quota, con accumuli significativi soprattutto sulle aree interne.
• Nord Italia: Gelo intenso e possibili nevicate in pianura, specialmente sulle regioni orientali come Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia.
• Centro Italia: Nevicate fino al piano su Toscana, Umbria e Lazio orientale.
• Sicilia settentrionale: Possibilità di neve a bassa quota nelle zone settentrionali, come i Nebrodi e le Madonie.