di Redazione, 16-12-2024 ore 14:00 |
Il meteo non si limita a ciò che accade vicino alla superficie terrestre, ma è influenzato anche da processi che avvengono negli strati superiori dell’atmosfera, in particolare nella stratosfera. Uno dei fenomeni più interessanti e rilevanti per l’inverno è il riscaldamento stratosferico, che può portare a conseguenze significative per il clima nelle settimane successive, spesso legate a condizioni di gelo e neve. Cos’è il riscaldamento stratosferico? Il riscaldamento stratosferico (o Stratospheric Sudden Warming, abbreviato SSW) è un fenomeno che si verifica quando le temperature nella stratosfera – lo strato atmosferico che si trova sopra la troposfera, tra i 10 e i 50 km di altitudine – aumentano rapidamente, fino a 50°C o più in pochi giorni. Questo riscaldamento anomalo può avere un impatto diretto sul vortice polare stratosferico, la grande area di bassa pressione e venti molto forti che si forma intorno al Polo Nord durante l’inverno. Quando si verifica un riscaldamento stratosferico, il vortice polare può indebolirsi, dislocarsi o addirittura dividersi in più parti. Questo sconvolgimento può “propagarsi” verso il basso, influenzando anche la troposfera, dove si sviluppano le condizioni meteorologiche che percepiamo a livello del suolo. Riscaldamento stratosferico e raffreddamento stratosferico: le differenze Al contrario del riscaldamento, il raffreddamento stratosferico si verifica quando la temperatura nella stratosfera si mantiene anormalmente bassa, rafforzando il vortice polare. In questo caso, i venti zonali (ovvero i venti che scorrono da ovest verso est intorno al Polo Nord) diventano più forti, impedendo la discesa di aria fredda verso le latitudini medie. Di conseguenza, gli inverni tendono a essere più miti in Europa e nelle aree circostanti. Quando invece si verifica un riscaldamento stratosferico, le dinamiche atmosferiche cambiano radicalmente. Il vortice polare può perdere forza e l’aria gelida presente alle alte latitudini viene spinta verso sud, aumentando la probabilità di ondate di gelo in Europa, Nord America e Asia. Cosa succede quando il riscaldamento stratosferico si ripercuote sulla troposfera? Non tutti i riscaldamenti stratosferici influenzano direttamente la troposfera, ma quando questo accade, le conseguenze possono essere rilevanti. Ecco i principali effetti: Quanto tempo ci vuole per percepire gli effetti? Gli effetti di un riscaldamento stratosferico non sono immediati. Di solito, il tempo necessario affinché l’alterazione raggiunga la troposfera è di circa 10-14 giorni. Questo rende possibile prevedere in anticipo gli impatti del fenomeno, aiutando a prepararsi a eventuali ondate di gelo e nevicate. Gli scenari di questo inverno Gli esperti tengono costantemente sotto osservazione i modelli stratosferici per identificare segnali di riscaldamento stratosferico. L’inverno 2024 potrebbe vedere uno o più episodi di SSW, con conseguenze potenzialmente significative per il clima in Europa. Se dovesse verificarsi un forte riscaldamento, le probabilità di condizioni invernali rigide aumenterebbero, specie tra gennaio e febbraio. Un fenomeno da monitorare Il riscaldamento stratosferico è uno dei meccanismi più complessi e affascinanti della meteorologia. Anche se non sempre si traduce in ondate di freddo, resta un indicatore cruciale per capire come potrebbe evolvere l’inverno. Monitorare questi fenomeni è fondamentale per prepararsi agli eventuali effetti, che spesso portano gelo e neve su molte regioni europee, Italia inclusa. Leggi anche: possibile gelo tra Natale e Capodanno
1. Sconvolgimento del vortice polare troposferico: Quando il riscaldamento si propaga verso la troposfera, il vortice polare si indebolisce anche a livello del suolo. Questo porta spesso alla formazione di blocchi atmosferici, ovvero aree di alta pressione che ostacolano il normale flusso delle correnti occidentali.
2. Discese di aria gelida: Con il vortice polare indebolito, l’aria artica può spingersi verso sud, portando ondate di freddo intenso e nevicate fino a bassa quota nelle aree esposte. Questi episodi di gelo possono durare giorni o settimane, influenzando ampie regioni dell’Europa e del Nord America.
3. Neve anche in pianura: Le masse di aria fredda che scendono verso sud, incontrando l’umidità presente sul Mediterraneo, possono dar luogo a nevicate diffuse, anche in pianura. Eventi storici di gelo e neve in Italia, come quelli del 2012 o del 1985, sono stati associati a fenomeni di riscaldamento stratosferico.