Meteo: nella morsa del Burian. Fine dicembre 2024 come il 2014. Freddo e neve anche sulle coste dalla Romagna alla Puglia


di  Redazione, 13-12-2024 ore 10:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Mancano pochi giorni alla conclusione del 2024, e gli ultimi aggiornamenti meteorologici lasciano intendere uno scenario che potrebbe ricordare da vicino quanto accaduto alla fine del dicembre 2014. In quell’anno, l’Italia fu investita da un’ondata di gelo e neve particolarmente intensa, alimentata da venti gelidi di origine siberiana, il temuto Burian. Questo fenomeno, caratterizzato da un crollo drastico delle temperature e nevicate fino alle coste, sembra avere molte somiglianze con ciò che potrebbe accadere nelle prossime settimane.

Cosa accadde nel dicembre 2014

Il dicembre 2014 è rimasto nella memoria degli appassionati di meteorologia e dei cittadini italiani per una configurazione atmosferica piuttosto rara, capace di portare freddo e neve diffusi su gran parte del Centro-Sud, con accumuli significativi anche lungo le coste adriatiche. Tra il 29 dicembre e i primi giorni di gennaio 2015, una poderosa irruzione di aria gelida, partita dalle steppe siberiane, attraversò l’Europa orientale, arrivando con forza sull’Italia.

Le aree più colpite furono le regioni del versante adriatico, dalla Romagna fino alla Puglia. In alcune località costiere, come Rimini, Ancona, Pescara e Bari, si registrarono nevicate storiche, con accumuli insoliti per zone così vicine al mare. Anche l’entroterra non fu risparmiato, con temperature che in alcune aree scesero ben al di sotto dello zero, creando un paesaggio da pieno inverno artico.

Le somiglianze con il dicembre 2024

Guardando alle ultime proiezioni meteorologiche, ci sono forti indizi che il dicembre 2024 potrebbe seguire un copione simile. Gli esperti indicano la possibilità di una discesa di aria gelida direttamente dalle regioni siberiane, accompagnata da un’alta pressione posizionata sull’Europa occidentale e un minimo depressionario sul Mediterraneo centrale. Questa configurazione, nota agli esperti come “blocking”, è tipica delle ondate di freddo più intense.

Le zone a maggior rischio sembrano ancora una volta essere quelle del Centro-Sud, in particolare le regioni affacciate sull’Adriatico, che potrebbero trovarsi sotto il tiro diretto delle correnti fredde. Proprio come nel 2014, non si escludono nevicate a quote bassissime, con fiocchi di neve che potrebbero cadere anche lungo le coste. La Romagna, le Marche, l’Abruzzo, il Molise e la Puglia potrebbero essere le principali protagoniste di questo evento, con la possibilità di accumuli significativi anche nelle città costiere.

I fattori determinanti

Il Burian è un vento che soffia dalla Siberia occidentale, caratterizzato da aria estremamente fredda e secca. Perché questo fenomeno si manifesti sull’Italia, è necessario che si crei una particolare configurazione barica, che favorisca la discesa di aria gelida fino al Mediterraneo. Attualmente, i modelli meteorologici a medio termine suggeriscono che questa dinamica potrebbe concretizzarsi nei giorni finali di dicembre 2024.

Un altro elemento da tenere in considerazione è la temperatura del Mar Adriatico, che attualmente risulta più bassa della media stagionale. Questo potrebbe amplificare gli effetti delle nevicate, facilitando la formazione di fenomeni intensi anche a quote prossime al livello del mare.

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Prepariamoci al grande freddo

Se le previsioni saranno confermate, è probabile che molte regioni italiane dovranno fare i conti con condizioni meteo difficili, soprattutto in termini di viabilità e sicurezza. Le amministrazioni locali, in particolare quelle delle regioni adriatiche, dovranno predisporre piani di emergenza per affrontare le possibili criticità legate alla neve e al gelo. È consigliabile, inoltre, che i cittadini si preparino adeguatamente, equipaggiando le proprie auto con pneumatici invernali e facendo scorte di generi di prima necessità in caso di isolamento prolungato.

Conclusioni

Il dicembre 2024 potrebbe essere ricordato come un mese di grande freddo, proprio come accadde dieci anni fa. Sebbene le previsioni a lungo termine siano sempre soggette a margini di incertezza, le analogie con il 2014 sono evidenti e indicano la possibilità di un evento meteorologico di notevole intensità. Nei prossimi giorni, sarà fondamentale monitorare gli aggiornamenti per comprendere meglio l’evoluzione della situazione e prepararsi adeguatamente a ciò che potrebbe essere un ritorno del Burian.




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