di Redazione, 06-12-2024 ore 15:00 |
L’Italia si prepara a un intenso peggioramento delle condizioni meteorologiche con l’arrivo di un vortice depressionario che, a partire da sabato 7 dicembre, sconvolgerà l’equilibrio climatico del Paese. Il profondo sistema di bassa pressione sarà alimentato dall’irruzione di aria artica, determinando un’ondata di maltempo caratterizzata da piogge abbondanti, temporali e neve che potrebbe raggiungere anche le pianure del Nord. Sabato 7 dicembre: l’arrivo del vortice artico Sabato sarà una giornata di forte instabilità su gran parte dell’Italia. L’arrivo dell’aria fredda dai quadranti settentrionali contribuirà alla formazione di un vortice ciclonico che attraverserà il Mediterraneo centrale, generando una vasta area di maltempo. Le regioni del Nord saranno le prime a essere colpite, con piogge diffuse e nevicate che potranno interessare le pianure del Nord-Ovest, in particolare il Piemonte e parte della Lombardia. Le città dove la neve potrebbe fare la sua comparsa includono Torino, Cuneo, Asti e, con minore probabilità, Milano. Gli accumuli non saranno significativi in pianura, ma nelle aree collinari e montuose si prevedono quantitativi maggiori, rendendo il paesaggio tipicamente invernale. Nel resto d’Italia, il maltempo si manifesterà con piogge diffuse e temporali che interesseranno in particolare le regioni tirreniche e quelle del versante adriatico. La Liguria vedrà un mix di pioggia e neve, mentre sulle coste del Centro-Sud il clima sarà meno rigido ma ugualmente perturbato. Domenica 8 dicembre: maltempo su tutta la Penisola Domenica, festa dell’Immacolata, il maltempo si intensificherà, coinvolgendo tutto il territorio nazionale. Il Nord-Ovest sarà ancora sotto l’influenza dell’aria fredda, con nevicate possibili in pianura. Ancora una volta, Piemonte, Lombardia occidentale e parte dell’Emilia-Romagna saranno le aree più esposte ai fenomeni nevosi, con accumuli modesti in pianura e più consistenti nelle zone collinari e montuose. Nel frattempo, il Centro e il Sud vedranno un’intensificazione delle piogge e dei temporali. Le regioni tirreniche, dall’alto Lazio fino alla Calabria, saranno le più colpite, con rovesci localmente intensi e rischio di allagamenti nelle aree urbane più esposte. Anche le regioni adriatiche non saranno risparmiate, con piogge diffuse e possibili temporali, soprattutto nelle Marche e in Abruzzo. Leggi anche: possibile NEVE sulle coste prima di NATALE Neve sugli Appennini La neve sarà protagonista anche sugli Appennini, dove le precipitazioni nevose interesseranno diverse quote a seconda delle aree geografiche: Ventilazione e mari agitati Un elemento da non sottovalutare sarà il forte vento, che accompagnerà questa fase di maltempo. Raffiche di Tramontana e Grecale spazzeranno il Nord e parte del Centro, mentre venti di Libeccio interesseranno il Sud, rendendo i mari agitati o molto agitati. Particolare attenzione va prestata al Mar Ligure, al Tirreno centrale e allo Ionio, dove le condizioni di navigazione saranno proibitive. Conclusioni Il weekend dell’Immacolata si preannuncia come uno dei più dinamici e instabili di questo dicembre. L’arrivo dell’aria artica porterà un assaggio di inverno su tutto il Paese, con la neve che imbiancherà le pianure del Nord-Ovest e gli Appennini, mentre il Centro-Sud sarà colpito da piogge e temporali. Per chi si metterà in viaggio sarà fondamentale prestare attenzione alle previsioni locali e alle condizioni delle strade, soprattutto nelle aree soggette a neve o a rischio idrogeologico. La protezione civile è già in stato di allerta, pronta a intervenire in caso di emergenze. L’Italia si appresta dunque a vivere un weekend di vero inverno, tra gelo, neve e un’atmosfera decisamente natalizia. Ecco le mappe prima delle precipitazioni per domenica e quella degli accumuli nevosi
Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia:
• Appennino settentrionale: neve a partire dai 3/400 metri, con accumuli significativi sopra i 700 metri.
• Appennino centrale: neve sopra i 600 metri, con paesaggi invernali attesi soprattutto su Marche, Umbria e Abruzzo.
• Appennino meridionale: neve oltre i 900/1000 metri, con accumuli significativi attesi sulle cime più alte della Calabria e della Basilicata.