Abbiamo considerato da tempo ormai il periodo tra fine febbraio e in special modo di parte di marzo come il vero sconquasso in grado di movimentare l'intera stagione invernale. È vero, il mese di marzo tendenzialmente avrebbe poco a che fare con l'inverno, visto che sin dal suo inizio si parla di ingresso meteorologico della stagione primaverile, ma nel concreto poi, termicamente manifesta spesso una continuazione della stagione precedente, poco avvezza quindi ad una repentina ripresa delle temperature.
Anche quest'anno, pur non rappresentando comunque una regola, il mese di marzo sembra andare in questa direzione, ovvero più propenso ad attacchi di aria fredda che a rimonte anticicloniche. Passeremo una fase in compagnia dell'alta pressione, nel periodo collocabile a tutta la seconda decade di febbraio, dove il bel tempo la farebbe da padrone e le giornate vedrebbero il sole in maniera prevalente. Tranne qualche nebbia di notte e al mattino, comunque tipica delle alte pressioni e di questo periodo, ma anche di un po' di freddo riguardante le temperature minime dovuto in special modo al fenomeno dell'irraggiamento.
Si sa, il sole di questi periodi comincia ad essere relativamente più forte ed i suoi raggi man mano diventano più perpendicolari alla terra. Tra l'altro anche le ore di luce cominciano a crescere, avendo modo quindi di aumentare la possibilità di riscaldamento. Ecco che il terreno di notte rilascia il calore accumulato durante il giorno, accogliendo invece l'aria fredda che dall'alto spinge verso il basso, raffreddando quindi il suolo. Leggi: ARRIVA IL BURIAN A MARZO
Ma la fase di alta pressione passerà e con essa anche le belle giornate per essere sostituite invece da un pattern di riferimento di tutt'altro stampo. Tutta la dinamica partirà intorno alla fine di febbraio, dando ancora più valenza nel mese di marzo, fino a condizionarne gran parte della prima quindicina di giorni. Il MMW che nel frattempo interverrà a scombussolare il vortice polare, diventerà fondamentale per le sorti dell'Italia nella fase immediatamente successiva. Se a fine febbraio potremmo avere un assaggio di un'ondata fredda, nelle mese di marzo invece ciò diverrebbe esplosivo.
Le insidie infatti arrivano davvero dalla Siberia. Nel mese di marzo, il quadro barico sarà impostato ad un ATR (atlantic ridge), quindi a blocchi atlantici propensi a sortite verso nord-est. In seno a questa dinamica, le correnti fredde si orienterebbero a provenire dalle profonde zone asiatiche, dalle terre sarmatiche, pianure gelide, le più fredde del pianeta. Un tale impatto configurativo, non potrebbe che condizionare pesantemente anche le temperature e lo stato del tempo meteorologico. Gelo e neve sarebbero il minimo comune denominatore dell'Europa ed inevitabilmente anche dell'Italia. Clicca qui: ARRIVA LA TEMPESTA DOPO L'ANTICICLONE, SARÀ GELO
Il BURIAN arriverebbe quindi in maniera prepotente, con una magnitudo probabilmente di notevole rilevanza. È pressoché scontato dire che in queste condizioni l'Italia tremerebbe letteralmente, con nevicate in pianura e giornate di gelo con temperature sotto lo zero su una grande vastità di territori. La Siberia durante il mese di marzo si vorrà trasferire migliaia di chilometri più ad ovest rispetto alla sua zona di appartenenza.
Ribadiamo il concetto che tutto ciò viene annoverato nel campo della tendenza, non per essere quindi considerato come previsionale, pur restando ad onor del vero un quadro barico verosimile, ma soggetto comunque ad eventuali modifiche. In sunto possiamo dire che le nostre analisi supportano questa ipotesi e che il periodo più probabile dell'arrivo del Burian riguarderà il lasso temporale compreso tra l'inizio di marzo e i suoi successivi quindici giorni. Vi aggiorneremo costantemente.
Le mappe sottostanti mostrano scenari gelidi per la fine di febbraio e per il mese di marzo (i periodi presi in esame vanno intesi solo come dimostrazione del possibile pattern di riferimento del periodo in questione)
di Redazione, 12-02-2023 ore 20:00 
