di Redazione, 11-02-2023 ore 10:30 |
Lo stiamo dicendo da un po' di tempo, ovviamente senza che sia assoluta certezza, ma le possibilità che arrivi davvero un'ondata fredda di magnitudo importante esistono davvero, perché le condizioni atmosferiche tra fine febbraio e marzo cominceranno ad essere propense ad un quadro barico predisposto alla discesa di correnti artiche verso latitudini meridionali. La salute del vortice polare di questi tempi è solo molto apparente, ma non perché non lo sia davvero, difatti la trottola artica è ancora molto in forma pur essendo ormai verso il suo naturale decadimento stagionale, ma non potrà resistere ai continui riscaldamenti stratosferici imposti, pertanto in qualche maniera verrà compromesso il suo assetto, divenendo molto più instabile e favorevole a sortite fredde in giro per l'emisfero settentrionale. I modelli matematici non stanno ancora proponendo dei run inerenti ad un'ondata fredda, bensì ad un anticiclone che si posizionerà su gran parte dell'Europa centro-meridionale garantendo tempo più stabile e soleggiato, per giunta con un aumento termico durante la seconda decade di febbraio. Ciò, sembrerà il canto del cigno dell'inverno, una dinamica insomma da primavera anticipata. Ma sarà solo per un periodo di tempo limitato, perché nel frattempo l'intenso warming stratosferico farà il suo importante e condizionante lavoro sulla colonna atmosferica. Leggi anche: ARRIVA IL BURIAN a FINE FEBBRAIO ECCO una mappa all'altezza di 100hpa (siamo ai limiti della troposfera con la stratosfera, nel passaggio della tropopausa, dove l'assetto imposto potrebbe ripercuotersi definitivamente anche in troposfera) Sarà a nostro avviso solo una questione di tempo, perché tra la terza decade di febbraio e buona parte di marzo, con probabilità sempre più elevata, l'assetto barico dell'intero emisfero nord, non potrà non essere condizionato da ciò che si prepara dall'alto. Il vortice polare vedrà imporsi un duro colpo, modificando quindi la sua disposizione e dando nuova linfa anche alle onde planetarie di essere sollecitate a dovere. Probabilmente andremo incontro ad un verosimile pattern a tre onde, per convenzione associabili alla verticale del pacifico, dell'atlantico e della Siberia. Questo setting atmosferico genererà dei movimenti barici consoni ad ondate fredde di magnitudo importanti. Senza scomodare il passato, perché in meteorologia ciò che avviene non è mai uguale, sappiamo comunque che questa dinamica circolatoria, è quella più verosimile per l'arrivo di masse gelide a latitudini meridionali come accaduto nella storia climatica del nostro Paese. Se gli indizi quindi spingono in questa direzione, le nostre analisi non possono non tenerne conto. Crediamo infatti che il Burian picchierà duro, probabilmente ripercorrendo ondate gelide d'altri tempi, una botta decisamente notevole. Ovviamente se questo dovesse accadere nella nostra troposfera, i tempi sarebbero maturi a partire dalla terza decade di febbraio ed inevitabilmente ripercuotersi anche nel mese di marzo, che già di suo, risulta essere un periodo molto turbolento e favorevole a scambi di masse d'aria. D'altronde lo ricordano bene gli adriatici e gli abitanti del Sud in genere, quando nell'87, per almeno 15 giorni il gelo e la neve picchiarono duro con accumuli di oltre 1 metro a partire già dai rilievi di bassa collina e giornate di ghiaccio con valori termici sotto lo zero anche di giorno. Leggi anche: MAESTOSA ondata GELIDA a MARZO Cosa ci aspettiamo quindi? Che il gelido Burian possa davvero fare una sortita delle sue nel periodo menzionato in precedenza. La linea meteorologica delle prossime settimane, può davvero essere predisposta all'arrivo del gelo e della neve. Noi continuiamo il monitoraggio degli indici teleconnettivi e dei prossimi aggiornamenti dei modelli matematici, che a nostro avviso cominceranno a disegnare scenari gelidi per gran parte dell'Europa e anche per il nostro Paese. Ecco le mappe di un possibile setting barico iniziale per la terza decade di febbraio, propedeutico per un successivo sconquasso termico