di Redazione, 10-02-2023 ore 16:30 |
Cerchiamo di spingerci un po' oltre, andando ad analizzare quella che potrebbe risultare alla fine dei conti la tendenza climatologica della stagione primaverile. Si sa, la primavera spesse volte è pazza già di suo, anche se negli ultimi anni è sembrata comportarsi secondo un criterio meteo più logico, alternando fasi piovose ad altre più miti ed anticicloniche, senza grossi scossoni. Quello che invece pensiamo possa accadere quest'anno, non va di pari passo con ciò che è stato negli ultimi anni, perché tra marzo ed aprile per esempio, non si potrà non tener conto di un vortice polare particolarmente compromesso da un warming di tipo major (riscaldamento stratosferico imponente) che si concretizzerà comunque nel mese di febbraio, ma che potrebbe portare ripercussioni anche per gran parte delle settimane successive, condizionando marzo ed anche un pò di aprile. Le considerazioni che ci portano a questa analisi sono ben presto fatte. Dicevamo di un riscaldamento stratosferico che con buona probabilità avrà il suo compimento intorno alla metà di febbraio. Con questo, come abbiamo ripetuto più volte, non vogliamo dire che necessariamente il freddo deve anche "sfogarsi" sull'Italia, pur comunque raggiungendo facilmente latitudini meridionali. Affinché anche il nostro Paese venga coinvolto, sappiamo bene che è molto importante avere una dinamica barica predisposta a questo. Ovvero un anticiclone di blocco alle correnti atlantiche ben attivo a sortite verso nord. Leggi: ARRIVA l'anticiclone, ma il BURIAN non resterà a guardare Il punto sembra essere proprio questo. Questo riscaldamento stratosferico, a nostro avviso, condizionerà molto anche la troposfera, che pur mantenendo un proprio assetto barico, finirà con esaltare dinamiche di scambio delle masse d'aria. Come detto in precedenza, la primavera, già si predispone a configurazioni bariche di scambio latitudinale, ma tenendo conto anche di altri fattori che aumentano la magnitudo della portata fredda, allora il mese di marzo, che sin dal primo giorno in quanto inizio della primavera meteorologica, potrebbe avere ben poco di primavera nella realtà. Se le premesse dovessero mantenere le aspettative, il clima di marzo sarebbe molto compromesso, con ondate gelide aventi un grado di percentuale maggiore di realizzazione rispetto al passato. Ci aspettiamo quindi una primavera inizialmente molto fredda, con possibile ondata gelida in un lasso di temporale collocabile sin dall'inizio di marzo fino al 15/18 circa. Ovviamente parliamo di tendenze, ma questa dinamica barica ci sembra abbastanza verosimile. Se affermiamo ciò, non è perchè pensiamo che il freddo sia il protagonista della nostra parte di emisfero (anche perchè nella realtà così non è, visto il clima principalmente mediterraneo dell'Italia), ma perchè crediamo che ci siano le carte in regola per potenzialità ancora inespresse, pur mantenendoci comunque nella campo della mera ipotesi di tendenza. Leggi: LA GELIDA tendenza di MARZO con FREDDO e NEVE sull'ITALIA Ecco la mappa dell'impostazione barica più frequente durante il mese di marzo
Allo stesso modo, però, crediamo che durante il decorso stagionale primaverile, le risalite calde nord-africane possano rappresentare un fattore molto di rilievo. Immaginiamo infatti che sul nostro Paese possano intervenire precoci ondate di aria calda, o addirittura bollente a fasi alterne, sin da aprile, con temperature molto al di sopra della norma e precipitazioni molto scarse. In questa fase però, sarebbero possibili pericolosi temporali, pronti a scatenarsi al primo arrivo di aria più instabile, sfruttando maggiormente l'energia e il calore del mare. Ecco le anomalie calde previste per la seconda parte della primavera
In sunto, le ipotesi vertono per un marzo e prima parte di aprile molto più freddo della norma ed una seconda parte (sin dalla seconda decade di aprile) con temperature al di sopra della norma e poche precipitazioni ma pericolosamente temporalesche, con celle anche imponenti e mesocicloniche. Seguite i prossimi aggiornamenti.