di Redazione, 31-01-2023 ore 12:30 |
La predisposizione dei modelli matematici rispetto a ciò che sarebbe dovuto accadere durante il periodo 3/6 febbraio era davvero ormai ben definita. Ma nella natura e soprattutto quando all'interno di essa ci troviamo ad analizzare l'atmosfera, allora nulla diventa più scontato. Il caos quantistico regna sovrano senza dare segni di equilibrio, tantomeno facilità nell'inquadrarlo.
Ciò che sarebbe dovuto essere quindi, non sarà più, anche se mai dire mai nella meteorologia. Ma attenzione, non abbiamo detto che non accadrà più nulla. Anzi, più semplicemente l'ondata di gelo è stata solo rimandata di qualche ora, perchè invece di comparire tra il 3 e il 6 febbraio, adesso avrà la sua genesi tra il 7 e il 10 del mese più corto dell'anno. Esattamente quindi tra 72 e 96 ore dopo rispetto all'ipotesi precedente degli elaboratori.
Siamo quindi in dirittura d'arrivo? Difficile dirlo con certezza, ma le probabilità cominciano ad essere superiori, anche rispetto a quella prevista nel periodo precedente. Vi chiederete il perchè. Ebbene, abbiamo sempre detto che sarebbe stata solo una questione di tempo. Ora è il momento. Scriviamo ufficiale, non perchè avverrà con certezza tra il 7 e il 10 febbraio, ma perchè riteniamo ufficiale il fatto che avvenga in una maniera o nell'altra. Il freddo arriverà. Questa affermazione troverà riscontro molto presto anzi potremmo già dire che è imminente.
Cosa succederà e perchè arriverà?
L'emisfero nord è figlio di un SSW (un riscaldamento stratosferico imponente ma di tipo minore) che ha visto il suo compimento proprio in questi giorni. La conseguenza di ciò in troposfera si traduce in un dislocamento delle vorticità sul comparto canadese con maggiore importanza, mentre una parte di vorticità minore viene dislocata su quello siberiano. Questa dinamica ovviamente comporta una serie di contrazioni del vortice polare, che assume e prende la forma barotropica proprio sull'asse del Canada, generando quindi una rotazione forzata su se stesso. Questo contribuisce a dare maggiore spinta di risalita all'hp azzorriano verso nord, ad imporre quindi un vero e proprio blocco alle correnti zonali. La tanto attesa frenata zonale ha così il suo compimento e può manifestare la propria egemonia. Leggi: COME SARA' il PROSEGUO di FEBBRAIO, GELO o CALDO?
Da questo momento in poi (ovvero dopo il 4/5 febbraio) si innescheranno una serie di occasioni utili a favorire la retrogressione di masse di aria fredda dall'entroterra russo, che man mano diventeranno sempre più fredde e presenti sull'Europa e sull'Italia.
In particolare, nel periodo indicato (tra il 7 e il 10), un'ondata di aria continentale sarebbe già alle porte dell'Italia apportando una costante diminuzione delle temperature e facendo precipitare il Paese in un periodo decisamente di stampo invernale. Effettivamente ciò che risulta prematuro poter affermare sin da ora, è quanto corposa possa essere la magnitudo di tale avvezione fredda e quante precipitazioni nevose sarebbe in grado di diffondere. Di certo, le zone più colpite sarebbero quelle adriatiche e del Sud in genere, ma non ci sentiamo al momento di escludere neanche buona parte del resto d'Italia. Leggi: ONDATA di GELO a FEBBRAIO, ECCO la TENDENZA
Ribadiamo che è solo questione di tempo, poi il freddo sarà realtà. E' vero, noi lo avevamo preannunciato, ma non per questo ne siamo gli scopritori o ne richiediamo la potestà, più semplicemente, le nostre analisi contemplavano che uno scenario barico di questo tipo sarebbe apparso con buona probabilità e che era solo una questione di tempo. Apprestiamoci a vivere un'ondata di gelo e neve sull'Italia, stando attenti alle prossime elaborazioni modellistiche per conoscere sempre meglio i dettagli, a meno di clamorosi ad ora improbabili ribaltoni.
Ecco le mappe che rappresentano il freddo in arrivo dal continente asiatico
Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia: