di Redazione, 27-01-2023 ore 13:00 |
Non siamo ancora entrati nel mese di febbraio, ma se dovessimo dare fiducia agli aggiornamenti dei modelli matematici, di certo dovremmo aspettarci scenari totalmente bianchi. Sì, perchè le ipotesi cominciano a parlare sempre più chiaro. A distanza di una settimana siamo ancora nel lasso temporale della tendenza, ma quando le frequentazioni verso il freddo diventano più costanti, allora c'è da dargli più credito.
Anche noi cerchiamo di formulare ipotesi con analisi che risultino più verosimili, consci che non possono realizzarsi con certezza. Del resto però, stiamo da tempo annunciando la possibilità di un febbraio a dir poco esplosivo. Ci sono tutte le carte in regola affinchè il mese più corto dell'anno faccia parlare di sè.
Perchè?
Il riscaldamento stratosferico sulla verticale atmosferica della Siberia, produrrà di sicuro una serie di conseguenze. Certamente accadrà che avremo un travaso di aria fredda e più vorticità sul comparto canadese del vortice polare, sbilanciando quindi gran parte del vortice stesso su quel lato. Questo però, se da un punto di vista potrebbe significare poche occasioni di freddo per l'Europa a favore invece di una zonalità piuttosto forte fino ad inibire le onde planetarie, dall'altro invece potrebbe addirittura dare man forte all'anticiclone azzorriano di risalire velocemente verso nord-nord-est. O tutto o niente insomma.
La percentuale maggiore al momento va verso un interessamento del freddo sull'Italia, con coinvolgimento diretto dell'arrivo di aria dall'artico continentale. Sappiamo bene cosa significhi tutto ciò. La conseguenza sarebbe naturale, ovvero aria molto fredda sia in quota che nei bassi strati in ingresso dalla porta della bora. Tutto l'adriatico quindi sarebbe coinvolto pienamente.
Si scaverebbe una depressione tra jonio ed egeo fungendo da ulteriore richiamo dell'aria fredda e attribuendo quel mix umido al freddo un pò più secco. Tutto si tramuterebbe in vere e proprie bufere di neve su tutta la fascia adriatica, comprendendo le regioni di Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, ma non risparmiando neanche Basilicata, Calabria e Sicilia settentrionale. Alcune mappe nevose sono davvero pesanti, con accumuli importanti fino alle pianure, ma probabilmente anche sulle coste.
Le mappe del possibile freddo in arrivo
Il periodo indicato per questo attacco freddo, sarebbe quello compreso tra venerdì 3 febbraio a lunedì 6. Se tutto dovesse essere confermato, ci aspettano giorni di freddo e neve come non si vedevano da un pò di tempo. Restiamo in attesa degli aggiornamenti dei modelli per potervi fornire sempre più maggiori dettagli.
I possibili accumuli nevosi fino a lunedì 6 febbraio
Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia: