di Redazione, 25-01-2023 ore 20:45 |
Avevamo spesso accennato ad un possibile cambio di passo con una configurazione che presto avrebbe preso la strada del freddo. Ebbene anche negli aggiornamenti dei modelli matematici, come abbiamo scritto più volte nei nostri editoriali, il mese di febbraio potrebbe davvero rappresentare quel lato dell'inverno più crudo, facendo accantonare anche solo l'idea che la stagione invernale sarebbe finita senza colpo ferire.
L'aggiornamento ha davvero del clamoroso. In particolare il modello GFS (elaboratore americano), ha tirato fuori un run degno di un'ondata fredda davvero intensa (senza scomodare gli anni del passato ma egualmente di una magnitudo similare), con il Burian siberiano ad un passo dall'Italia intorno alla fine della prima decade di febbraio circa. Ma andiamo per gradi.
Come ci arriveremo?
Per la fine del mese di gennaio, una media ondulazione sull'atlantico, favorirà l'arrivo di correnti più fredde dall'artico marittimo ed in parte continentale, facendoci assaggiare già un pò di vero inverno. In questo frangente (tra il 31 gennaio e il 2 febbraio), le regioni adriatiche potrebbero beneficiare di qualche annuvolamento da ASE (adriatic snow effect), con le classiche bande nuvolose estese più in lunghezza che larghezza, pronte ad abbordare il medio-basso adriatico e il Sud, con qualche fiocco di neve o graupel quasi fino a sfiorare la pianura di Abruzzo, basse Marche, Molise, Basilicata, Puglia e Calabria jonica.
Ecco la fase di freddo per fine mese ed inizio febbraio
Ma questo sarà solo un assaggio. Leggi anche: RISCHIO del BURIAN siberiano a FEBBRAIO
L'aggiornamento del modello americano infatti avrebbe davvero del clamoroso. Sin a partire dai primissimi giorni di febbraio, avverrebbe una frenata zonale di importante livello. Quella che prima era un'ipotesi, adesso sembra diventare pian piano realtà. Questa dinamica, attiverebbe l'onda atlantica che avrebbe a sua volta la forza di dirigersi verso nord-est, richiamando man mano aria molto più fredda, dapprima artico marittima e poi solo continentale. Anche nei bassi strati quindi tenderebbe a fare sempre più freddo. Ma non solo. Le temperature alla quota di 500hpa (circa 5500metri) in arrivo, sarebbero quelle degne di precipitazioni convettive insistenti, sotto forma di temporali anche nevosi. Difatti una termica di -38° gradi rende l'atmosfera molto instabile e favorevole allo sviluppo di prevalenti temporali.
Le mappe per i primi giorni di febbraio
Questo rappresenterebbe già un cambio di pattern di una certa consistenza, con predisposizione a blocchi atlantici e ad un aumento repentino di pressione anche sulla scandinavia (scand+). Tutto avverrebbe molto velocemente. Il freddo e le nevicate si estenderebbero rapidamente su gran parte dell'Italia, con termiche ad 850hpa (circa 1500 metri) di tutto rispetto e nell'ottica dei -6° -8° gradi.
Ma non finirebbe qui. Il vortice polare, a causa del SSW (surriscaldamento davvero imponente sulla verticale della Siberia a livello stratosferico) si dividerebbe in due lobi principali (split). Uno sull'artico canadese e l'altro sull'asse siberiano. Avevamo ipotizzato a questa possibile dinamica configurativa, che se da un lato esalta comunque le correnti zonali, dall'altro può far partire una retrogressione proprio per la conseguenza che le figure bariche poi assumono. Da tutto ciò quindi partirebbe una retrogressione folle, con termiche in arrivo direttamente dalle steppe siberiane, dalle pianure sarmatiche, i posti più freddi del mondo. Ad 850hpa infatti la massa d'aria toccherebbe valori dai -10° ai -15° gradi, con un cuore ancora più freddo stazionante su tutto l'est europeo (un nocciolo di circa -20° e -25° gradi!). Inutile dire che tutto ciò ci farebbe piombare in un crudo gelo su tutto il Paese. Le nevicate toccherebbero tutte le coste, con bufere di neve fino alle spiagge. La data più verosimile dell'arrivo del Burian secondo il modello americano, come dicevamo in precedenza, sarebbe quella intorno alla fine della prima decade di febbraio e l'inizio della seconda.
Inutile sottolineare che parliamo di una tendenza e non di una previsione, ma questo aggiornamento, ribadiamo, ha comunque davvero del clamoroso. Vi narreremo ogni prossima mossa del vortice polare, prontamente con i nostri editoriali. L'inverno vuole mostrare i muscoli. Leggi anche: LA TENDENZA gelida di FEBBRAIO
Ecco l'ipotesi intorno alla fine della prima decade di febbraio dell'imminente arrivo del Burian