di Redazione, 17-01-2023 ore 17:00 |
E' stato denominato "Thor" il ciclone polare che ha ormai impattato sul nostro Paese. Definito con questa nomea non a caso, perchè la mitologia ci ricorda che questa divinità germanica veniva riconosciuta al suo passaggio da terribili tempeste nel cielo con fulmini e saette. Ebbene, forse fulmini e saette non saranno proprio i fenomeni meteorologici più attinenti a questo ciclone polare, ma servono comunque per dare l'idea dello sconquasso barico creato da questa nuova disposizione delle correnti su parte dell'emisfero nord. Veniamo da periodi tutt'altro che freddi e dinamici, mentre adesso faremo i conti con molta turbolenza atmosferica, accompagnata anche da un calo consistente delle temperature. Non sarà pieno gelo, ma per avere fenomeni nevosi, non servono temperature per forza molto rigide. Leggi anche: "ARRIVA il CICLONE POLARE" Intanto la neve ha cominciato ad imbiancare le alpi e le prealpi fino alle basse quote. Qualche fiocco potrà spingersi anche in pianura sulla Lombardia, forse però non riuscirà ad essere una precipitazione davvero solida, per un rimescolamento di aria più calda dalle basse quote. Pioggia e neve comunque colpiranno molte regioni, specie interne ed appenniniche nei prossimi giorni. La vera novità però sarà da giovedì 19 gennaio, quando grazie all'afflusso di aria più fredda anche nei bassi strati proveniente dall'artico marittimo, sull'Italia si scaverà una depressione sulla Liguira in grado di generare fenomeni più importanti. In questo frangente, le nevicate si intensificheranno, fino a diventare abbondanti specie sull'appennino-tosco emiliano, dove ci si aspetta almeno dai 20 ai 30cm di accumulo. Ma non solo. La neve potrà spingersi anche fino quasi alle pianure di Toscana, Emilia Romagna specie centro-occidentale, Veneto, bassa Lombardia e Friuli. A rischio neve infatti molte città, quali Piacenza, Parma, Bologna, Modena, Cremona, Mantova, Vicenza, Padova, Rovigo, La Spezia, Lucca, Firenze, Cesena e poi fino a sfiorare anche Rimini e Riccione. Leggi anche: FREDDO e NEVE sull'ITALIA I fenomeni poi si spingeranno anche al Centro-Sud con tanta pioggia sul tirreno e sul resto del meridione. Le nevicate potranno interessare poi tra venerdì 20 e sabato 21 gennaio anche le regioni centro-meridionali e la Sardegna, sin dalle basse quote di circa 200 metri sul medio adriatico, intorno ai 4/500 metri sulla Sardegna e tra i 500 e i 700 metri del Sud. Neve quindi anche a Campobasso e Potenza. Abbondante sul pollino e sulla sila. Non si escludono poi fiocchi misti a neve anche a quote più basse. Cosa succederà poi? Il freddo resisterà abbastanza a lungo, dando un'impronta ben precisa alla stagione invernale. Ciò che però continua a spuntare dai modelli matematici è l'ipotesi dell'arrivo di masse d'aria molto più fredde dalle zone russo-siberiane, dalle pianure sarmatiche. Questa possibilità non è ancora tramontata per l'ultima parte di gennaio, su cui appunto monitoreremo attentamente i prossimi aggiornamenti, ma resta comunque più supportata verso l'inizio di febbraio, quando il vortice polare potrebbe andare incontro ad uno split (separazione in due lobi principali) e dirigere grandi quantità di freddo verso l'Europa e l'Italia. Non siamo ancora ai dettagli, perché il lasso temporale è lungo, ma sembra ben definirsi una probabilità maggiore verso questo tipo di dinamica. Vi terremo informati. Ecco la mappa con i possibili accumuli nevosi totali fino a domenica 22 gennaio