di Redazione, 17-01-2023 ore 09:34 |
La nuova configurazione che si è venuta a creare sul nostro Paese, afferma che l'inverno ora vuole fare sul serio, pronto a riprendersi ciò che gli appartiene. Effettivamente finora ha perso tanto della sua linfa vitale, non ha affatto mostrato i muscoli, si è tenuto bene a riposo, ma chissà, magari per tornare alla carica con più vigore e con più voglia di dimostrare che è ancora lui il padrone del suo destino. Tranne in qualche giorno del mese di dicembre, dove qualche fiocco di neve ha raggiunto le pianure del settentrione, la monotonia climatica con temperature al di sopra della media ha avuto la meglio.
Ora però, l'emisfero nord ha visto modificare la sua impostazione barica, tendendo quindi a favorire la discese di correnti più fredde da latitudini settentrionali verso sud. Questa dinamica ha già avuto modo di attivarsi, prendendo il posto della stasi meteorologica di questi ultimi tempi.
Arriva un vero e proprio attacco polare a più riprese, con freddo e neve alla conquista dell'Italia. L'inverno ora fa davvero sul serio.
Il contrasto tra aria fredda e aria più calda preesistente sul mediterraneo esalta le precipitazioni e crea occasioni per la formazione di vortici ciclonici a spasso per l'Italia. Saranno giornate invernali, come ai vecchi tempi, ancora non gelide, ma sicuramente fredde e molto probabilmente anche durature.
La neve ha già fatto la sua comparsa su alcune aree prealpine ed alpine del settentrione. Durante martedì 17 gennaio, le precipitazioni tenderanno ad intensificarsi proprio al Nord dell'Italia, con i fenomeni che via via si estenderanno a tutte le regioni, un pò più riparato il Piemonte centro-orientale. La neve potrà cadere sin da quote basse, fino a sfiorare localmente anche le zone di pianura lombarde e dell'Emilia occidentale. Rischio neve nei dintorni di Milano e nel piacentino. Altrove tanta pioggia, concentrata specie sulle regioni centrali tirreniche, sulla Sardegna ed appennini. Neve al di sopra dei 7/800 metri. Piogge anche al Sud e sulla Sicilia ma con più variabilità.
Durante mercoledì 18 gennaio fenomeni concentrati sulle regioni centrali, sulla Sardegna, regioni tirreniche meridionali e Sicilia. Neve al di sopra dei 6/700 metri sull'appennino e sui rilievi sardi. Al Nord tempo in miglioramento ma freddo. Al Sud variabilità con a tratti annuvolamenti associati a piogge e neve in montagna.
Da giovedì 19 gennaio un nuovo afflusso di aria fredda con componente artico-marittima, colpirà l'Italia, apportando fenomeni nevosi a quote più basse. Neve infatti su molte località della Toscana, del Veneto, dell'Emilia Romagna, del Trentino e del Friuli. Possibili nevicate anche a quote molto basse o di pianura sulle regioni appena citate. A rischio neve anche Firenze, Lucca, Viareggio, Bologna, Venezia, Padova, Rovigo, Udine e Trieste. Piogge concentrate sulle regioni tirreniche con neve sui 5/600 metri nelle zone interne. Ancora variabilità al Sud. Meglio al Nord.
Tra venerdì 20 gennaio e sabato 21, un vortice ciclonico in movimento dalla Sardegna verso il basso adriatico, determinerà condizioni ideali per piogge e nevicate anche moderate. Rischio di fiocchi bianchi anche a Rimini, Riccione ed Ancona. I fenomeni nevosi toccheranno le quote basse dei rilievi del medio adriatico già a partire dai 200 metri di quota e via via intorno ai 500 metri sul basso adriatico, sulla Basilicata e sulla Campania, fino ai 700/800 metri di Calabria e Sicilia. Non si escludono locali fenomeni grandinigeni o di graupel anche a quote prossime alla pianura.
Le nevicate saranno anche moderate su città come Campobasso e Potenza e tra il pollino e la sila.
Le condizioni meteorologiche più avverse poi molleranno un pò la presa, lasciandoci però in eredità un clima più freddo, con correnti prevalentemente orientali.
Poi cosa succederà?
Continua a resistere l'ipotesi dell'arrivo di aria via via più fredda dalla Russia e ancor più dalla Siberia nell'ultima parte di gennaio. Il Buran quindi potrebbe davvero spazzare via ogni perplessità di quest'inverno apportando gelo e neve in espansione. Se non dovesse concretizzarsi però nell'ultima decade di gennaio, abbiamo modo di pensare che non tarderà ad arrivare aria molto fredda dalle steppe siberiane sin dalla prima parte di febbraio, come i modelli matematici più volte ipotizzano. Monitoriamo la situazione e vi aggiorneremo.
ECCO le mappe di questi giorni con le possibili nevicate (in verde) e gli accumuli totali fino a domenica 22 gennaio