di Redazione, 16-12-2022 ore 08:30 |
Siamo sempre più vicini al Natale, anche se la festa più attesa dell'anno non è ancora imminente. In meteorologia infatti 9 giorni di distanza rappresentano un'eternità per avere un'attendibilità verosimile riguardo al discorso previsionale. Ricordiamo sempre che una previsione più affidabile non deve oltreppassare i 3 giorni, oltre i quali man mano che ci distanziamo, possiamo invece cominciare a parlare già quasi di tendenza con percentualità sempre minore di accadimento. Una previsione con attendibilità intorno al 90% è solo ad un giorno di distanza (come vediamo nemmeno con certezza massima), a due giorni comincia ad essere intorno al 75/85% e a tre giorni tocchiamo già "solo" il 70/80%. Dobbiamo sottolineare sicuramente che i modelli matematici negli ultimi anni hanno comunque fatto passi importanti verso una migliore lettura dei parametri previsionali, cosa che invece non poteva avvenire tantissimi anni fa, quando le previsioni godevano di un'affidabilità minore e dove il compito del meteorologo era ben più difficile di adesso. Anche al giorno d'oggi però, l'esperienza del previsore risulta essere molto importante, a volte fondamentale, per leggere nel migliore dei modi la situazione ed interpretare i modelli. Cosa potrebbe accadere durante il Natale? La configurazione barica che si verrà a creare, non si discosterà molto dall'impronta meteorologica ben consolidata in quest'ultima decina di giorni, dove la corrente a getto (a causa di indici teleconnettivi ben precisi) ha preferito "eseguire" la propria ondulazione in prossimità del medio-basso atlantico. L'anticiclone delle Azzore infatti, è stato letteralmente spodestato dal suo territorio di competenza, lasciando spazio a basse pressioni in continuo approfondimento. Ciò ha permesso alle correnti fredde artiche di prediligere un corridoio piuttosto occidentale e settentrionale (non a caso abbiamo assistito alla nevicata di Londra in questa prima parte di dicembre), lasciando invece a correnti meridionali ed occidentali più umide di dirigersi verso l'Europa meridionale. Quando un pò di freddo è riuscito a scendere leggermente di latitudine, abbiamo visto anche alcune nevicate colpire soprattutto il Piemonte fino in pianura (prassi consolidata negli inverni passati ma sempre meno usuale in quelli attuali). LEGGI ANCHE: NEVE in PUGLIA (CLICCA QUI) Durante il Natale quindi, la configurazione creatasi, continuerà a condizionare buona parte dell'emisfero settentrionale, con l'instaurarsi oltretutto di una pressione sempre più in risalita proprio sul comparto meridionale dell'Europa, quindi anche sull'Italia. Potremmo dire che la percentuale di un Natale anticiclonico è in risalita. Natale quindi sicuramente anticiclonico? Ovviamente non è detta l'ultima parola e non possiamo ancora affermarlo, proprio per la distanza temporale elevata. Ma la tendenza che probabilmente disegnerà il quadro barico più verosimile del giorno di Natale (così come dei giorni immediatamente precedenti), sarà quella di avere alta pressione prevalente su tutto il Paese. Dicembre quindi finirà senza colpo ferire? Qui invece sorgono molti dubbi. Se la configurazione barica venutasi a creare per buona parte ormai del mese in corso dovrebbe continuare a dettare legge almeno fino al Natale, questo non significa che anche l'ultima parte di dicembre possa proseguire sotto queste vesti. Perchè? Ebbene, gli indici teleconnettivi che finora non hanno permesso disposizioni bariche utili all'arrivo del freddo, tenderanno a divenire più accondiscendenti invece per un cambio di disposizione. Riteniamo che la tendenza degli ultimi giorni di dicembre possa quindi modificarsi e tendere ad un più favorevole arrivo di correnti fredde dall'est europeo. Questo perchè l'alta pressione delle Azzorre dovrebbe recuperare la sua posizione ideale, coadiuvata da una corrente a getto più "opportuna" per le sorti meteorologiche italiane e supportata anche da un ritrovato SCAND+ (alta pressione scandinava). Ecco quindi che quasi d'improvviso, si paleserebbe una frenata zonale e un impianto barico chiamato di blocco. Il freddo quindi avrebbe una strada preferenziale diversa da quella precedente, tendendo quindi a scendere di latitudine anche verso sud. Se questo blocco avesse la forza di resistere per più giorni, allora ecco che si materializzerebbe anche l'arrivo immediato di corrente fredde direttamente dalla Siberia. Tutto ciò proprio negli ultimi giorni dell'anno. CAPODANNO bianco? La tendenza potrebbe essere proprio questa e le regioni a rischiare l'arrivo diretto del freddo con possibili precipitazioni nevose a quote bassissime, sarebbero quelle del medio-basso adriatico e il Sud in genere. Freddo che comunque si paleserebbe su tutta l'Italia. Ci aspettiamo quindi gli ultimissimi giorni del 2022 con una possibilità maggiore all'arrivo del freddo, pur consci che questa nuova idea di tendenza potrebbe cambiare con gli aggiornamenti dei modelli matematici e identificando sempre come tempi più maturi e forse paradossalmente con percentuale maggiore (anche se a distanza più elevata), quelli della prima quindicina di gennaio, dove appunto ci aspettiamo una vera e propria ondata di freddo e neve. Ai prossimi aggiornamenti. Nelle mappe, possibile tendenza di Natale e giorni successivi (con freddo in agguato)