di Redazione, 04-07-2022 ore 12:00 |
Una tragedia dalle dimensioni enormi che ancora si fatica a delineare. I vigili del fuoco assieme al Soccorso alpino del Trentino hanno presidiato tutta la notte il ghiacciaio con i droni, continuando a perlustrare la zona del crollo in Marmolada. Le condizioni meteorologiche saranno determinanti per valutare l'intervento diretto dei soccorritori nelle prossime ore: il freddo e le basse temperature sono fondamentali per garantire un minimo di sicurezza alle operazioni, visto che sulla montagna è rimasto un'enorme quantità di ghiaccio pericolante. Domenica 3 luglio un seracco si è staccato dal ghiacciaio della Marmolada, provocando una grossa valanga che è piombata a valle e sul sentiero. Sono almeno 8 le vittime accertate, 18 le persone evacuate dalla vetta e non si ha un numero preciso dei dispersi Il numero di escursionisti ancora dispersi sulla Marmolada in seguito al crollo di un seracco di ghiaccio tra Punta Rocca e Punta Penia è ancora provvisorio, anche se i soccorritori stanno ancora lavorando per definire con certezza il numero esatto. Nel frattempo a Canazei, dove è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca a seguito del crollo sulla Marmolada e dove è atteso anche il presidente del Consiglio Mario Draghi, sono arrivati due gruppi di parenti di vittime e dispersi, che potrebbero essere saliti di numero, tre o quattro in più dei 16 comunicati domenica, nel giorno della tragedia. Tra i dispersi figura il nome di Filippo Bari, 27 anni, di Malo, in provincia di Vicenza. Il giovane alpinista aveva anche mandato una foto ai familiari per far vedere loro dove si trovava: da allora non si hanno più sue notizie e i familiari hanno lanciato un appello anche via social per avere informazioni su di lui. Secondo le verifiche fatte sulle strade di Passo Fedaia e nei parcheggi attorno al lago Fedaia, da cui partono gli attacchi dei sentieri che portano alla Marmoalda ci sono 16 auto il cui proprietario non è ancora stato identificato. "Al momento non sappiamo se le auto sono delle sei persone decedute o dei dispersi o di persone che non sono interessate all'evento. Questo lo sapremo domani sulla base delle segnalazioni e delle indicazioni che arriveranno". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Delle verifiche saranno fatte anche sul lato bellunese della montagna perché da malga Ciapela potrebbero essere salite altre persone. "Una situazione che lascia comunque poca speranza", ha detto il capo della Protezione civile del Trentino, Raffaele De Col.