di Redazione, 31-01-2023 ore 15:30 |
L'inverno prosegue alternando qualche sussulto a situazioni climatiche meno attinenti alla stagione. La neve quest'anno ha voluto affacciarsi in ritardo su tutto l'appennino. Ma dobbiamo sottolineare che poi ha recuperato il tempo perduto, imbiancando di gran lunga la catena montuosa da Nord a Sud a partire dalle basse quote.
I sogni di coloro che attendono la neve vicino l'uscio della propria casa però restano ancora ampiamente irrealizzati, d'altronde su un territorio come l'Italia, il microclima e l'orografia particolare ne fanno un ulteriore problema di realizzazione riguardo all'arrivo del freddo. Ricordiamo infatti che il nostro Paese è protetto da molte catene montuose, come le alpi a Nord che fanno spesso da blocco alle correnti fredde nei bassi strati provenienti dal polo ed inoltre è circondato dal mare, compreso il caldo mediterraneo.
Un altro problema per l'arrivo franco del freddo da est che molti non conoscono o sottovalutano, riguarda la barriera naturale delle alpi dinariche, ovvero di una catena montuosa lunga 645km dalla Slovenia all'Albania che funge letteralmente da protezione per l'Italia. Il freddo che arriva direttamente da est, impatta infatti nei bassi strati proprio sulle dinariche, facendo quindi molta difficoltà a riversarsi dall'adriatico. Leggi: ARRIVA il BURIAN dopo 6 anni sull'ITALIA, NEVE sulle COSTE
Molti si chiederanno come mai allora il freddo da est arriva lo stesso. Ebbene, il cammino del gelo in retrogressione, trova strade spianate e lunghe pianure proprio fino a quando non arriva nei pressi delle dinariche. Lì trova un muro, visto che l'altezza media di queste montagne supera ampiamente i 2000 metri, toccando la vetta di "Cresta del lago" di ben 2.694 m s.l.m. tra Montenegro e Albania. Ecco perchè tante volte l'aria fredda incontra difficoltà a scendere più a Sud dell'Abruzzo. L'unico vero ingresso infatti per l'aria fredda orientale è dalla porta della bora, con il varco di pianura sulla Slovenia settentrionale, che permette alla corrente d'aria di insinuarsi rapidamente ed impattare poi immediatamente sull'alto adriatico e successivamente sul medio adriatico.
Affinchè il freddo si spinga più a Sud, è necessario avere un'avvezione fredda duratura o che intervenga una forza maggiore, tipo un bassa pressione in spostamento dal tirreno verso lo Jonio. Detto questo, nel marzo del 1987 tutto questo "problema" di ingresso freddo, venne tranquillamente sorpassato, perchè si isolò una bolla di aria gelida tra egeo ed Italia centro-meridionale adriatica. La permanenza di tale bolla per almeno 2 settimane, favorì il ristagno dell'aria fredda nei bassi strati senza che le dinariche potessero più nulla, dato il continuo sopraggiungere del freddo da est. Leggi anche: ARRIVA il BURIAN, E' UFFICIALE! ECCO QUANDO
La storia adesso si ripete?
Siamo in febbraio e non a marzo, tra l'altro dinamiche di questo tipo, così difficoltose nel realizzarsi, si concretizzano non a caso a cadenza almeno trentennale. Però, il rischio di una configurazione simile esiste davvero. Ricordiamo che nell'87 sul medio-basso adriatico le nevicate in pianura e sulle coste furono davvero apocalittiche. Si registrarono accumuli superiori ai 30cm su gran parte delle località di pianura dalle Marche alla Puglia, con 50cm già sin dalle basse colline ed oltre 1 metro di neve a partire dai 450 metri d'altezza! Il gelo tra l'altro resistette per oltre tre settimane, con giornate di ghiaccio anche in pianura. La neve si sciolse in alcune località di collina soltanto a maggio! Leggi: NEVE FURIOSA su COSTE e PIANURE, è il BURIAN
Stiamo parlando di un evento quindi davvero storico per questa parte d'Italia. Prepariamoci ad un evento che può palesarsi in questo febbraio 2023, dove gele e neve sono sempre più vicini. Ribadiamo comunque che una cosa del genere non può essere ipotizzata con largo anticipo, ma il rischio di avere più giorni di gelo e neve in questo febbraio sta cominciando davvero a prendere sempre più piede nelle ipotesi probabilistiche dei modelli matematici. Restate aggiornati con noi, vi racconteremo se questa possibilità possa davvero diventare realtà.
Ecco le mappe che testimoniano la possibilità di gelo duraturo a febbraio
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Sotto alcune immagini della neve del marzo 1987 tra Puglia e medio adriatico